mercoledì 30 marzo 2016

0224 - scelta difficile

Dopo aver abbassato di nuovo la leva, il mago si volta verso l'uscita e urla: "Entrate!"
L'eco rimbomba lungo i corridoi, raggiungendo le orecchie di Miodrag e Fiona, fermi insieme al goblin a pochi passi dall'apertura.
Lo spadaccino si avvicina ed appoggia la mano a conca accanto alla bocca. "Ottimo! Avete scoperto come si apre e si chiude! Rimane il fatto che non siamo attrezzati".
Tsadok risale le scale e si piazza davanti al compagno con i pugni piantati sui fianchi. "Di che cavolo di attrezzatura avresti bisogno?" esclama scocciato, fissandolo cupamente negli occhi.
Miodrag inizia a balbettare qualche spiegazione, ma viene bloccato dalla ladra. "Il problema principale è la spada, no? Di sicuro troverai un'altra spada qui dentro".
"Di sicuro è entrato qualcun altro prima di te" aggiunge il mezzorco. "O pensi che sia rimasto sigillato dalla notte dei tempi?"
"Non ne sono convinto" mormora lo spadaccino.
"Che problema c'è?" chiede Zigfrid raggiungendo i compagni all'esterno.
"Questo testone non vuole scendere" risponde Fiona, indicando Miodrag con un cenno del capo.
Il mago osserva lo spadaccino per qualche secondo, poi scrolla le spalle e si volta. "Se vuole rimanere qui, faccia pure" esclama iniziando a scendere i gradini. "Io voglio vedere che c'è qui sotto".
La ladra lancia un'occhiata a Miodrag, poi scuote la testa e superando Tsadok con pochi passi veloci affianca Zigfrid.
Il goblin osserva interdetto la scena, poi si affretta a raggiungere la mezzelfa. "Aspetta me! Aspetta me!"
Il mezzorco fissa per un po' lo spadaccino, poi allarga le braccia. "Devi deciderti. Scendi o rimani qui da solo?"
"Io voglio tornare ad Assur" mormora Miodrag, osservandosi le punte dei piedi.
Tsadok socchiude gli occhi. "Sei un testone" commenta, poi si volta e comincia a scendere nella caverna artificiale.
Lo spadaccino si guarda attorno ed inizia a pensare al viaggio di ritorno. A cavallo ci abbiamo messo quattro giorni, quindi potrei farcela in sedici. Forse ci potrei mettere meno, se camminassi anche di notte. L'unico problema è il sole. Se svengo in mezzo al deserto, nessuno mi troverà più.
"Maledizione" sbuffa Miodrag, poi si affretta a raggiungere i compagni.

Le scale continuano per parecchi piani, scendendo nelle profondità del terreno. La luce verde delle torce incantate proietta una tetra luce sulle scure pietre levigate con cura. Dopo una decina di minuti i gradini terminano e davanti agli avventurieri si apre un passaggio più largo, dalla volta a botte. Altre fiamme verdi sono piantate nelle pareti a distanza regolare; la loro luce illumina una grossa porta di pietra, alta quasi quanto tre uomini, che chiude il corridoio dopo una ventina di metri.
"Fiaccole magiche anche qui" mormora Tsadok. "Zigfrid, riesci a capire se c'è qualche congegno magico posto a protezione del corridoio?"
"Perché lo chiedi a me?" ribatte il mago. "Abbiamo con noi un'esperta di questo tipo di congegni!"
Fiona sbuffa, poi avanza di un passo ed inizia a controllare minuziosamente il pavimento e le pareti di fronte a lei; qualunque anomalia viene esaminata con attenzione prima di essere dichiarata inoffensiva.
Zigfrid comincia a sbuffare: dopo quindici minuti, la ladra ha esaminato appena tre metri.
"Allora, ti sbrighi?"
"Avete detto che è un luogo pericoloso" ribatte Fiona, "per cui sto esaminando tutto attentamente".
Il mago inizia a scandire il tempo con il piede; dopo aver contato fino a trenta, scrolla le spalle ed avanza tranquillamente, superando la ladra e proseguendo lungo il corridoio.
"Fermo, Zigfrid!" esclama Fiona, alzandosi di scatto e muovendo un passo in avanti. I suoi muscoli si bloccano quando una parte del pavimento si abbassa ed una fossa appare sotto i piedi del mago. Il grido di stupore di Zigfrid si spegne quando il suo corpo raggiunge il fondo, poi riesplode quando le punte acuminate piantate nel terreno lo infilzano in più punti.

venerdì 25 marzo 2016

0223 - meccanismo di apertura

"Avete visto?" esclama Miodrag soddisfatto. "Se foste entrati lì dentro, sareste rimasti intrappolati!"
"Ribadisco che di sicuro da dentro c'è un modo per uscire" ribatte Fiona.
"Zigfrid, riapri l'ingresso" interviene Tsadok. "Io provo ad entrare e controllo se c'è un meccanismo di apertura. Se non c'è, mi tirate fuori voi".
"Questa è un'ottima idea" esclama lo spadaccino con un sorriso.
Il mago ripete la procedura ed il grosso cilindro di roccia si risolleva. Il mezzorco attraversa il varco e scende qualche gradino, quindi inizia ad ispezionare la parete di roccia. Anche Zigfrid entra nell'apertura e sorpassa il compagno.
"Qui le scale iniziano a girare" mormora il mago. "E' una scala a chiocciola".
"Io qui non ho trovato niente" esclama Tsadok, raggiungendolo.
I due avventurieri scendono un'altra decina di gradini e si imbattono in un'asta piantata nel muro, da cui si sprigiona una fiamma verde. "Interessante" mormora Zigfrid, ricominciando a scendere.
Dopo aver completato un giro, il mago nota una piccola edicola che sporge dalla parete. Al centro c'è una leva che punta verso il basso.
"Proviamo ad alzarla?" chiede Zigfrid, appoggiandoci una mano sopra.
"Direi di sì" risponde Tsadok.
Il mago solleva la leva. La terra comincia a tremare e parecchia polvere si stacca dal soffitto e cade a terra. Il mezzorco si volta e nota che, qualche gradino più in su, il soffitto ora blocca l'uscita.
"Direi che abbiamo trovato il meccanismo per tornare fuori" esclama soddisfatto Zigfrid.

mercoledì 23 marzo 2016

0222 - fuori tempo massimo

"Va bene" sbuffa Miodrag, rassegnato. "Forse però conviene controllare se c'è modo di aprire quest'ingresso anche dall'interno".
Zigfrid chiude gli occhi e scuote la testa. "Lo sai, vero, che bisogna entrare per fare quello che chiedi?"
"Almeno potremmo vedere se lo stesso sistema serve anche a chiudere quest'apertura dall'esterno!" esclama lo spadaccino. "Se funziona, non dovrebbe chiudersi da sola".
"Facciamo così" ribatte Zigfrid. "Noi usciamo e tu stai fuori e, nel caso si chiudesse, ci riapri".
"Se rimango fuori, io torno ad Assur. Di sicuro non rimango qui a fare il palo. E se arriva un'altra tempesta di sabbia?"
"Di sicuro lì sotto siamo più protetti che all'esterno".
"Continuo a non essere convinto. Per me entrare non è una buona idea" esclama Miodrag incrociando le braccia.
"Quindi per te dovremmo chiudere quest'apertura, rggiungere Assur, comprare dell'equipaggiamento e tornare qui" interviene Fiona.
"".
"Se non sbaglio ci abbiamo messo quattro giorni a cavallo per arrivare qui" pensa a voce alta la ladra. "A piedi ci vorrà almeno il doppio, se non di più".
"Tanto quelli che cercavano questa caverna sono tutti morti" aggiunge Miodrag.
"Chi te l'ha detto?" chiede Zigfrid.
"Abbiamo trovato un accampamento distrutto".
"E secondo te sono arrivati qui per una loro iniziativa?" esclama il mago. Le sue parole grondano sarcasmo.
"No, ovvio che sono stati mandati da qualcuno".
"Quindi non sono tutti morti" conclude Zigfrid, incrociando a sua volta le braccia.
"Beh, il mandante ovviamente no" conviene lo spadaccino. "Magari è stato ucciso anche lui dalla tempesta di s..."
La terra inizia a tremare sotto i piedi degli avventurieri, che si guardano attorno spaventati e notano la tozza struttura di pietra abbassarsi e sparire nel terreno.
"Ecco" esclama esasperata Fiona. "Ora dovremo riaprire il passaggio".

lunedì 21 marzo 2016

0221 - i dubbi di Miodrag

"Chissà chi ha trovato l'ingresso alla grotta" esclama il mago tra sé e sé. "Grazie, Zigfrid! Prego, non c'è di che".
"Avevamo capito anche noi il significato di quei simboli" ribatte Miodrag.
"Certo!" aggiunge Tsadok. "Pensi di essere l'unico intelligente, qui?"
Fiona scuote la testa, poi gira attorno al grosso cilindro di pietra emerso dal terreno. "Qui c'è un'apertura!" grida, indicando un arco nella roccia che conduce ad una larga rampa di scale. Solo i primi gradini sono visibili, gli altri sono immersi nell'oscurità.
"Scendiamo?" chiede il mezzorco.
Miodrag guarda esitante l'ingresso della caverna artificiale. "Dobbiamo proprio?"
"Abbiamo abbastanza razioni per l'esplorazione" esclama Tsadok. "E non siamo presi male neanche ad equipaggiamento, no?"
"Parla per te, una delle mie spade è praticamente inutilizzabile" ribatte lo spadaccino. "Io dico di ritornare a Vaelan, riequipaggiarci e poi, se proprio dobbiamo, esplorare questa struttura".
"Basta che vi decidete" mormora Fiona incrociando le braccia.
"E se, una volta entrati, l'apertura si chiudesse alle nostre spalle?" chiede Miodrag.
"Di sicuro ci sarà un sistema per uscire" sospira la ladra, guardando con occhi socchiusi il compagno. "Chi sarebbe così stupido da costruire un'apertura del genere e non pensare ad un sistema per poter uscire?"
"Ormai siamo arrivati fino a questo punto... io dico di proseguire" esclama Zigfrid.
"Non sono così convinto" mormora lo spadaccino, per niente convinto dalle parole dei compagni. "Ho anche un uovo a cui pensare. E se trovassimo qualcosa, come facciamo a portarlo fuori? Il mio zaino è pieno di pelle di behir".
"Per l'uovo non c'è problema" ribatte il mago, poi si volta verso il goblin. "Ehi, piccoletto! Vedi quell'uovo? Lo puoi mangiare".
Il goblin si avvicina incuriosito, ma viene bloccato da Fiona che fissa furente Zigfrid. "No! Quell'uovo non si tocca! E poi potrebbe fargli male".
"Anche i miei incantesimi potrebbero" sibila tra i denti il mago, accennando un sorriso.
"Non azzardarti, sai!" esclama la ladra, piazzandosi tra Ninkle e l'halfling.
"Quindi?" chiede Tsadok. "Cosa facciamo?"
"Scendiamo" risponde Zigfrid.

venerdì 18 marzo 2016

0220 - i quattro elementi

Il mago si ferma davanti al pilastrino più vicino, su cui sono scolpite delle linee ondulate, quindi recupera la borraccia e ci versa sopra alcune gocce di liquido. Il disegno si illumina di una luce azzurra.
"I segni che hai visto indicano i quattro elementi" spiega Zigfrid, spostandosi alla colonnina più vicina.
Dopo aver osservato i tre archetti, il mago afferra una manciata di sabbia e la fa precipitare sul simbolo. Una luce giallognola illumina i solchi e strappa un sorriso all'halfling.
"Ne mancano due!" ridacchia Fiona battendo le mani.
Zigfrid osserva il simbolo successivo. "E' un vortice, non una chiocciola!" esclama a gran voce, poi soffia sui solchi che si illuminano di una luce biancastra.
"Manca solo il simbolo del fuoco, giusto?" urla Miodrag.
"Già" ribatte il mago, avvicinandosi all'ultima colonna. Prima che lo spadaccino abbia il tempo di recuperare acciarino e pietra focaia, Zigfrid protende le mani ed invoca un incantesimo. Potenti lingue di fuoco si sprigionano dai suoi palmi, investendo la colonna.
Lo spadaccino spalanca la bocca per lo stupore. "Ma sei fuori?!"
"Ha funzionato, no?" esclama il mago, osservando il simbolo illuminarsi di una luce rossastra.
L'intera depressione inizia a tremare, come scossa da un violento terremoto. Gli avventurieri si guardano spaventati, poi si voltano di colpo quando un suono profondo prorompe da sottoterra riempie l'aria. Una struttura circolare al centro della lastra di pietra si innalza lentamente, generando un vortice di sabbia.

giovedì 17 marzo 2016

0219 - il significato delle incisioni

"Interessante" mormora Zigfrid, osservando le tre linee ondulate scolpite sulla sommità della colonna di marmo.
Dopo una breve occhiata, Miodrag osserva la lastra di pietra sepolta dalla sabbia. "Non può occupare tutta questa depressione. Ninkle, trova il bordo!"
"Sì sì!" esclama il goblin, iniziando a scavare dalla colonna verso le rocce. Ad un certo punto la piccola creatura caccia un urlo, quindi cambia direzione. Dopo una ventina di minuti il goblin ha disegnato un cerchio largo circa una cinquantina di metri. Le quattro colonne di roccia sorgono a meno di mezzo metro dal bordo.
"Fatto!" esclama ansante il goblin, poi beve il contenuto della fiaschetta riempita da Tsadok in un'unica lunga sorsata.
Zigfrid sposta lo sguardo sulla lastra ed osserva i segni, quindi sbuffa. "Forse potrei riuscire a decifrarli, ma devo prima riposarmi".
"E se non fossero segni decifrabili?" commenta Fiona. "Magari sono solo decorazioni".
"O magari no" ribatte il mago.
"Intanto converrebbe controllare anche gli altri pilastrini" propone lo spadaccino. Dopo un breve giro, l'avventuriero torna dai compagni. "Su ognuno di essi c'è un simbolo. Su uno ci sono dei piccoli archetti, su un altro una specie di chiocciola e sull'ultimo una U con una linea ondulata al centro".
"Penso di aver capito" mormora Zigfrid sorridendo.

mercoledì 16 marzo 2016

0218 - lastra di pietra

Ninkle aggira il grosso ammasso roccioso e scende per qualche metro fino ad una larga depressione piana. Il gruppo si ferma accanto alla roccia ed osserva la piccola vallata dalla forma vagamente circolare coperta di sabbia.
"Quei quattro massi che sporgono sono strani" mormora Zigfrid, osservando le rocce alte e strette che spuntano dal terreno in mezzo al mare di sabbia. "Hanno una disposizione troppo regolare per essere di origine naturale".
"Il piccoletto ha scelto il punto dove iniziare a scavare" esclama Miodrag, indicando Ninkle fermo al centro della depressione.
Il goblin si inginocchia e comincia ad affondare entrambe le mani nel terreno. Dopo aver spostato un po' di sabbia, si afferra di scatto una mano e urla di dolore. Dopo essersi infilato le dita in bocca, si volta verso gli avventurieri. "Io trovato qualcosa!" urla a pieni polmoni.
"Non è stato così difficile" esclama Zigfrid guardando di sbieco Miodrag.
Lo spadaccino risponde con un'alzata di spalle, quindi precede i compagni e raggiunge il goblin. Ad una ventina di centimetri dalla superficie si vede una lastra di pietra scura, segnata da profondi solchi.
Il mago raggiunge la zona dello scavo ed osserva attentamente i segni. "Ora vediamo di liberare una superficie più ampia, per favore".
Ninkle mette le mani a conca ed inizia a spingersi con i piedi, liberando in breve tempo una lunga striscia di terreno, sotto alla quale si vedere altra pietra. La superficie sembra estendersi oltre la zona dello scavo e non sembrano esserci indizi di una qualche apertura.
Ad un certo punto un colpo sordo fa voltare gli avventurieri. Ninkle è appoggiato con la schiena ad una delle quattro rocce avvistate da Zigfrid poco prima.
"Se voi spostare questo, io continuo scavo!" esclama il goblin, indicando alle sue spalle.
"No" risponde il mago scuotendo la testa.
Ninkle scrolla le spalle, quindi si alza e prova a spingere la roccia facendo forza con le gambe. Dopo alcuni tentativi, si accascia a terra ansimante.
"Lascia perdere e scava attorno!" urla Tsadok.
Mentre il goblin affonda di nuovo le mani nel terreno e ricomincia a lavorare, Fiona raggiunge la piccola colonna di pietra ed osserva la sommità ormai libera dalla sabbia. "Qui sopra ci sono altri segni!" esclama, facendo cenno ai compagni di avvicinarsi.

martedì 15 marzo 2016

0217 - chi scava?

"Ora è il caso di muoversi" esclama Miodrag, dirigendosi verso la via carovaniera.
Il gruppo esce dal cratere e cammina per una mezz'oretta, raggiungendo la larga spianata che fino al giorno prima ospitava la strada per Radapur.
Zigfrid comincia a guardarsi attorno alla ricerca di una conformazione rocciosa simile a quella riportata nel disegno. "Che ne dite di quello sperone laggiù?"
"Direi che ci assomiglia" risponde lo spadaccino, osservando la mappa. "La caverna dovrebbe nascondersi lì".
"Andiamo a vedere, allora" dice il mago.
"Un momento" lo blocca Miodrag. "Chi dovrebbe scavare per portare alla luce l'entrata?"
"Il goblin" esclamano in coro Fiona e Tsadok.
Lo spadaccino inizia a ridacchiare. "Ok, io intanto torno ad Assur. Tanto, per quando sarò di ritorno il goblin avrà scavato sì e no una buca di un metro".
Il mezzorco si gira verso Ninkle. "Scaverai per noi, vero? Ti abbiamo salvato, e ti abbiamo anche dato acqua e denaro".
Il goblin li osserva ad occhi sgranati, poi sorride e annuisce con la testa, quindi avanza verso lo sperone di roccia. Gli avventurieri si guardano ridacchiando, quindi lo seguono a breve distanza ed attraversano la stretta spianata.

lunedì 14 marzo 2016

0216 - il nuovo equipaggiamento di Ninkle

"Quindi dove dovevano scavare?" chiede Miodrag, lanciando un'occhiata alla mappa in mano al mago.
"" urla con voce stridula il goblin, indicando il punto in cui ha scavato, poi indica il suo nuovo copricapo. "Io trovato oggetto magico!"
Zigfrid gli lancia un'occhiataccia, poi lo colpisce in testa.
"Ahia!" squittisce il goblin, arretrando di un passo.
"Vedi? Funziona!" esclama il mago, serio.
"Poveretto!" esclama Fiona frapponendosi tra i due, poi si volta verso Ninkle e gli porge un pezzo di carne. Il goblin la afferra e comincia a divorarla. Dopo essersi leccato le dita sporche, si aggrappa alla gamba della ladra con espressione felice. "Grazie!"
Zigfrid, disgustato dalla scena, ritorna vicino al corpo del bugbear e controlla che non ci sia nulla attorno sepolto dalla sabbia. Quando il suo piede colpisce qualcosa di morbido, il mago si china e disseppellisce uno zaino.
"Un cambio di vestiti ed un borsello" commenta frugando all'interno. "C'è anche una fiaschetta" aggiunge, recuperando un piccolo contenitore sigillato.
Dopo aver tolto il tappo, annusa il contenuto. "Che schifo!" esclama, allontanando di scatto il naso. "E' il peggior distillato che sia mai stato prodotto!"
Il goblin si avvicina timidamente e allunga il collo con sguardo implorante. "Liquore buono..."
"No, fa schifo" ribatte il mago, lanciando lontano la fiaschetta. Una parte del liquido fuoriesce e si sparge per la sabbia.
Un urlo stridulo prorompe dalla gola di Ninkle, che si fionda a recuperare la preziosa bevanda. Dopo aver stretto al petto il suo nuovo tesoro, corre verso la tenda dei bugbear e recupera un pezzo di corda, con cui improvvisa una rozza cintura e si fissa alla vita la fiaschetta. Soddisfatto del suo nuovo equipaggiamento, torna dal gruppo con un largo sorriso sulle labbra.
"Se vuoi, c'è anche questo" esclama Zigfrid, recuperando il borsello e calciandolo in direzione del goblin. Il sacchetto si apre ed alcune monete d'argento si spargono sulla sabbia.
La bocca di Ninkle si spalanca in un'espressione di stupore. Il piccolo goblin si lancia per terra e comincia a raccogliere le poche monete, reinfilandole nel borsello.
"Smetterai mai di essere così insopportabile?" mormora Fiona, lanciando un'occhiataccia al compagno.
"Insopportabile io? Ma se gli ho anche regalato del denaro!" si giustifica Zigfrid con un sorrisetto innocente.
"Davvero io potere tenere monete?" chiede Ninkle, osservando gli avventurieri.
"Sì, certo" esclama Fiona, sorridendo alla piccola creatura.
"Nessuno mai così gentile con me!" balbetta il goblin.
"Ci sarà stato un buon motivo" borbotta Zigfrid.
La ladra recupera lo zaino, ci infila dentro un po' della carne rimasta nella cassa e lo porge sorridendo a Ninkle. "Tieni, così non morirai di fame!"
Il goblin scoppia a piangere, cade in ginocchio ed abbraccia le gambe di Fiona. "Grazie! Grazie!"

venerdì 11 marzo 2016

0215 - il contenuto della custodia

"Controlla cosa c'è dentro" borbotta Zigfrid, facendo un cenno alla ladra.
Fiona apre il coperchio incernierato ed osserva il contenuto. "Carne, direi. E l'odore è buono! Questa può tornarci utile, che ne dite?"
"Probabilmente era destinato al capo degli aguzzini" mormora il mago. "Chissà dove l'avranno trovata".
Tsadok si avvicina e lancia un incantesimo. "Non è avvelenata. Possiamo portarcela dietro".
"Qualcuno ha posto nel proprio zaino?" chiede Fiona.
"No" esclama Zigfrid. "Il mio è pieno di pelle di behir. Non penso vada d'accordo con la carne secca".
"Dovrei avere un po' di spazio per qualche razione" esclama Tsadok, pregustando già la prossima cena.
"Ok, abbiamo finito di esplorare l'accampamento" interviene Miodrag. "Direi che è arrivato il momento per controllare quella custodia".
"Conterrà una mappa che indica il punto dove dovevano scavare i goblin" mormora Zigfrid, slacciandosi il rotolo ed aprendo il tappo. "Sarà inutile quanto il nostro nuovo compagno di viaggio".
All'interno c'è un unico foglio, che Miodrag recupera dalle mani del mago. "Trovate l'entrata della caverna" legge a voce alta lo spadaccino.
Fiona si avvicina ed osserva il foglio. "Hai ragione, è una mappa! Basta riconoscere le montagne, poi possiamo individuare il punto indicato da questa bandierina disegnata".
"Questa dovrebbe essere abbastanza riconoscibile" commenta Miodrag, indicando il disegno di una cresta che assomiglia ad un paio di corna, poi alza gli occhi ed osserva il paesaggio in cerca della conformazione rocciosa. Nessuna montagna del cratere che circonda l'accampamento assomiglia al disegno.
Fiona osserva per un momento il compagno, poi assume lo stesso atteggiamento e si guarda attorno. "Peccato. Non vedo nessuna bandiera".
Tsadok inizia a ridere sguaiatamente. "Prova a guardare per terra se vedi una grossa croce!"
Lo spadaccino lancia ad entrambi un'occhiata infastidita, poi torna ad osservare le creste rocciose. "Niente. Nessuno sperone assomiglia a quello del disegno".
"Dai qua" sbraita Zigfrid, prendendo la mappa dalle mani di Miodrag. "Questo segno ondulato probabilmente è la via carovaniera. Almeno sappiamo che la mappa indica un punto lungo la strada".
"Immagino che la spiccata intelligenza dei goblin li abbia spinti a fermarsi qui ed a scavare a casaccio" commenta lo spadaccino, scuotendo la testa.
Il mago osserva attentamente la scritta vergata a mano, poi si sofferma sul disegno. Dopo un po', ruota il foglio di centottanta gradi. "Che stupidi! Hanno letto la mappa al contrario!"
"Hanno sbagliato posto?" chiede Miodrag.
"Direi di sì" risponde Zigfrid, "la mappa indica un punto a sud della via carovaniera. Noi ora siamo a nord".

giovedì 10 marzo 2016

0214 - rimane un'ultima tenda

Zigfrid si fa passare il contenitore e se lo lega alla cintura. "Prima finiamo di controllare l'accampamento, poi esamineremo il contenuto di questo coso puzzolente. Tanto ci manca solo una tenda, o quello che ne rimane".
"Non lo apri subito?" chiede Miodrag.
Il mago lo guarda storto. "Cosa pensi possa contenere? E' già tanto che non ci siano disegni spinti o rappresentazioni di stupri e saccheggi. Meglio dedicarci alle cose importanti, qui abbiamo perso fin troppo tempo".
"Hai ragione" conviene lo spadaccino. "Finiamo in fretta ed andiamocene".
Il gruppo si avvicina all'ultima costruzione, che si regge in piedi per miracolo. Una parte del tendaggio è crollata e ora avvolge una catasta di casse, mentre la parte più lontana, rinforzata da fascine di legno, è ancora in piedi. Dopo aver controllato che non ci sia nessuno nascosto tra le ombre, Tsadok inizia a liberare le casse tagliando il pellame e spostando gli accumuli di sabbia.
Il mago intanto si avvicina a ciò che rimane di un pagliericcio e comincia a scavare. Dopo aver lanciato lontano una ciotola ed una logora cote per affilare, si rialza. "Qui non c'è nulla" sibila inviperito. "Cosa contengono quelle casse?"
"Dall'odore direi cibo avariato" esclama il mezzorco, provando ad aprirne una con la sua arma. Una cascata di pezzi di carne secca, con evidenti segni di morsi sulla superficie, si sparpaglia sulla sabbia.
Fiona si allontana di un passo, storcendo il naso. "Che odore nauseabondo!"
"Se fossi in voi, non toccherei quella roba" esclama il mago. "Probabilmente è ricca di proteine. Fresche".
"In che senso?" chiede Tsadok.
"Di sicuro quelle bistecche rinsecchite saranno piene di vermi" spiega Fiona, guardando disgustata i pezzi di carne.
"Anche qui non c'è nulla di interessante, quindi" mormora il mezzorco, spingendo la cassa per terra ed avvicinandosi al mago. "E' arrivato il momento di aprire quel rotolo portapergamene".
"Un momento!" esclama la ladra, chinandosi ed esaminando la cassa coperta fino a pochi secondi prima da quella piena di cibo avariato.
Tutti si avvicinano e sgranano gli occhi davanti ad un marchio visto a Vaelan non troppo tempo prima. Il simbolo della casata dei beholder.

mercoledì 9 marzo 2016

0213 - centrato da una pietra volante

Tsadok si avvicina all'oggetto scuro sepolto sotto una duna, quindi si china per esaminarlo meglio. "E' il corpo di un bugbear!" esclama alzandosi e facendo cenno agli altri di avvicinarsi.
Zigfrid si avvicina ed osserva il cadavere. La testa e stata sfondata da un grosso masso, che giace a pochi passi tra la sabbia.
"Sfortunato, questo bestione" mormora il mago, quindi si gira e sorride allo spadaccino. "Ehi, Miodrag! Questo è conservato meglio degli gnoll che hai cucinato l'altra volta! Non ti è venuta un po' di fame?"
"Un po' mi manca, in effetti" risponde ridacchiando Miodrag.
Zigfrid simula un conato di vomito, quindi si allontana di qualche passo e si china in avanti. Dopo un po' si rialza e si pulisce la bocca con il bavero. "Sì, dicevamo?"
"Lasciamo perdere, mi sa che l'hobgoblin ha una carne troppo dura".
Tsadok osserva schifato lo scambio di battute tra i due, poi si gira verso Fiona. "Di che cavolo stanno parlando?"
"E' una storia lunga" minimizza la ladra, facendo un cenno con la mano. "Zigfrid, rimani un momento lì!"
"Lì dove?" chiede il mago, fermandosi e guardandosi attorno.
"Esattamente dove ti trovi!" ribatte Fiona, poi indica lui ed il goblin con le mani. "Guardate! Sono alti uguali!"
"E' vero!" ridacchia Tsadok. "Discenderanno dalla stessa stirpe!"
"Non dire eresie! Io so levitare ed usare le scale, mentre quello" aggiunge Zigfrid indicando Ninkle, "dubito sappia usare il pollice opponibile".
Mentre la ladra ed il chierico si piegano dalle risate, Miodrag si china accanto al cadavere e comincia a perquisirlo. "Ho trovato questo!" esclama, sventolando un rotolo portapergamene.

martedì 8 marzo 2016

0212 - l'unico superstite

"Bravo!" esclama Fiona. "Ora puoi dirci dove dormiva il tuo padrone?"
Ninkle si gira ed indica un ammasso di tende semidistrutte dalla tempesta di sabbia. "Lì altri goblin. Solo goblin! Tutti con catene. Lì" aggiunge, indicando un'altra tenda più grossa, parzialmente crollata su se stessa sotto il peso della sabbia. "Lì hobgoblin!" mormora, socchiudendo gli occhi e guardando trucemente nella direzione indicata.
"Ok" mormora Zigfrid, poi si dirige verso il primo punto indicato dal loro nuovo compagno di viaggio. "Andiamo prima a vedere se ci sono altri goblin vivi".

"Nessun goblin vivo nemmeno qui dentro" esclama Miodrag uscendo dall'ultima tenda. "Probabilmente i prigionieri erano tutti lontani a scavare e sono stati sorpresi dalla tempesta. Penso che quel nanerottolo sia l'unico superstite".
"Quanti ne hai visti lì dentro?" chiede Fiona.
"Dieci, poi ne ho contati altri cinque dall'altra parte della tenda. Hanno tentato di infilarsi sotto la protezione di pelle, ma si è lacerata e sono rimasti in balia del vento".
"Per un totale di ottanta, se contiamo anche il nostro sgradito ospite" commenta sovrappensiero Zigfrid. "Un gran numero di prigionieri per uno scavo nel deserto".
"Di sicuro era qualcosa di organizzato" mormora Tsadok. "Chissà cosa cercavano".
"Andiamo a controllare le tende degli aguzzini, magari lo scopriamo" propone la ladra, avviandosi verso le costruzioni più grosse e all'apparenza più solide. I pali di sostegno sono ancora al loro posto, ma gran parte delle pelli è collassato sotto il peso di sabbia e terriccio depositati dal vento.
"Qui è inutile cercare" brontola Fiona con disappunto. "Bisognerebbe scavare a lungo per trovare qualcosa. E' non ho così tanta voglia di far fatica sotto il sole".
"Lì mi pare di vedere qualcosa" esclama Miodrag, indicando qualcosa che sbuca dalla sabbia ad una decina di metri dalla loro posizione.

lunedì 7 marzo 2016

0211 - i ritrovamenti del goblin

"Tenete quel coso lontano da me e dalle mie stanze" sibila Zigfrid, incrociando le braccia e spostando lo sguardo su Miodrag, fermo sulla soglia.
"Che succede?" chiede lo spadaccino. "Cos'è quella cosa?"
"E' Ninkle, un goblin che era tenuto prigioniero da un gruppo di bugbear in questa conca" risponde Fiona.
"Non è pericoloso, vero?"
"No, direi di no" ribatte la ladra.
Tsadok si gira verso il goblin e si china per guardarlo negli occhi. "Chi ti ha detto di scavare?"
"Miei ordini venire da Taupa" risponde Ninkle. "Grosso hobgoblin! Sua tenda laggiù" aggiunge, indicando con un dito un punto all'esterno.
"Ti ricordi l'ultimo punto in cui hai scavato?"
Il goblin avanza fino a che la catena che lo lega ai suoi compagni non si tende, quindi comincia a tirare la gamba nel tentativo di spingersi più avanti. Il mezzorco osserva la scena, quindi afferra l'ascia e solleva sopra la testa per tentare di liberare la piccola creatura. Ninkle vede con la coda dell'occhio il movimento e, pensando che Tsadok voglia colpirlo, con un urlo si lancia in avanti. La catena si tende appena prima che la scure si abbatta sugli anelli, facendoli saltare. Il goblin ruzzola in avanti, finendo la sua corsa contro uno dei sostegni della tenda. La copertura comincia ad ondeggiare ed un po' di sabbia cade dal grosso buco sul soffitto.
"Ci sono modi migliori per rovinare il filo della tua ascia, lo sai?" mormora sarcastico Zigfrid.
"Mi sembrava il metodo più rapido" ribatte Tsadok, alzando l'arma e controllando eventuali scheggiature sulla lama. "Comunque è un'ascia resistente, non si è rovinata".
Il goblin si alza tremando, poi osserva la catena spezzata. "Io libero!" urla con quanto fiato ha in gola, rivolgendo un largo sorriso al mezzorco. "Voi seguire me!"
"Mi sta simpatico, questo goblin" mormora Fiona sorridendo.
"No" risponde accigliato Zigfrid. "Io odio i goblin".
Ninkle esce dalla tenda, si pianta i pugni sui fianchi e comincia a guardarsi attorno.
"Che succede?" chiede la ladra, raggiungendo la piccola creatura.
"Io scavava..." balbetta il goblin spostando lo sguardo a destra ed a sinistra. "Lì, lì, lì, lì e lì".
I tre avventurieri osservano i vari punti indicati dalle magre dita di Ninkle, poi si guardano tra loro.
"Chiaro" borbotta il mago con una smorfia, alzando poi gli occhi al cielo.
Miodrag si allontana di qualche passo, poi indica il punto in cui si è fermato. "Anche qui?"
Il goblin osserva per un momento la posizione dello spadaccino, poi inizia a scuotere la testa. "No".
"Almeno non sta indicando punti a caso" mormora Miodrag, tornando dai compagni.
"Cosa avresti dovuto trovare?" chiede Fiona.
"Io non so" risponde Ninkle grattandosi la testa.
"Hai mai trovato qualcosa che non sia sabbia?"
Il goblin socchiude gli occhi e tira fuori la lingua nello sforzo di ricordare, poi un sorriso appare sul suo volto. "Io ha trovato testa di cammello!"
Tsadok e Miodrag iniziano a ridere. La ladra ignora i compagni e si abbassa davanti al goblin. "E' una cosa che ha interessato il tuo padrone?"
Il goblin torna serio. "Lui ha tirato cranio me dietro".
Le risate dei due avventurieri si fanno più forti e Fiona non riesce a rimanere seria. "Ok, abbiamo capito che non stavate cercando teste di cammello".
"Magari in realtà era magica" esclama sarcasticamente Zigfrid. "E' per merito di quel teschio che sei sopravvissuto".
Il goblin spalanca la bocca, quindi si guarda attorno e dopo aver individuato un punto tra le dune ci si fionda. Mentre gli avventurieri si lanciano occhiate perplesse, Ninkle inizia a scavare furiosamente. Dopo un po' il goblin alza trionfante un lungo cranio affusolato e torna indietro. "Io ha ritrovato oggetto magico!" grida Ninkle, indossando la testa del cammello come copricapo.

venerdì 4 marzo 2016

0210 - punti di vista contrastanti

Mentre il goblin è ancora intento a leccare le gocce che cadono da una nuvoletta sopra la sua testa, Tsadok gli afferra il polso e con un'altra orazione riempie la borraccia fino all'orlo. Ninkle spalanca gli occhi fissando la mano del mezzorco, poi alza lo sguardo e spalanca le labbra in un sorriso luminoso. "Tu ha regalato me acqua! Io aiuta te!" esclama, cercando invano di abbracciare Tsadok, che lo tiene a distanza appoggiandogli una mano sulla fronte.
"Non voglio avere niente a che fare con un altro dispensatore di abbracci coperto di pulci!" sbotta Zigfrid, tenendosi a distanza di sicurezza.
"Io lo terrei con noi" esclama divertita Fiona.
"No! No! Non possiamo avere un aiutante goblin!" esclama il mago, enfatizzando le sue parole con vigorosi gesti della mano.
"E perché no?" ribatte la ladra, poi si volta verso il mezzorco. "Tu che ne dici?"
"Certo che sì!" risponde Tsadok ridacchiando. "Chi farà le pulizie nella mia nuova camera?"
"Io pulire! Io pulire! Io passa scopa!" grida Ninkle, saltellandogli attorno e suscitando l'ilarità della ladra.
"Adesso... ti sembra che quella cosa possa pulire qualcosa senza sfasciarla?" sibila Zigfrid puntando il dito contro il goblin, che istintivamente si nasconde dietro le gambe del chierico e cerca di farsi piccolo piccolo. "E poi abbiamo già abbastanza servitori".
"A chi ti riferisci?" chiede Fiona.
"Al gruppo di schiavi che abbiamo liberato" risponde Zigfrid. "Lavoreranno per noi, non credi? Li ho già pagati, per giunta!"
"Dai, è simpatico" sussurra con tono accattivante la ladra. Il goblin, sempre proteggendosi dietro al mezzorco, comincia a scuotere istintivamente il capo su e giù mentre nei suoi occhi si accende una luce speranzosa.
Quando il mago fa segno di no con la testa, lo sguardo sorridente di Fiona si fa serio. "E' di sicuro più simpatico di te".
"Non esiste".
"Io simpatico..." sussurra Ninkle.
"Zitto, tu!" esclama Zigfrid perforandolo con lo sguardo e facendolo tornare istantaneamente dietro alle gambe del mezzorco.
"Lo portiamo con noi" dice Tsadok appoggiando la mano sulla testa del goblin, "Può tornarci utile, fosse anche per scavare".
"Se lo lasciamo qui morirà" borbotta Fiona, incrociando le braccia.
Zigfrid fissa entrambi, poi sbuffa. "Fate come volete. Sarete però voi a convincere il nano a capo delle guardie di Assur o quell'elfa a farlo entrare a Vaelan".
"Certo" ribatte la ladra. "Lo porteremo con noi a Vaelan e vedrai che non ci saranno problemi".
"Dobbiamo comunque passare per Assur. E presumo che appena il capitano vedrà quello sgorbio lo pianterà nel terreno con il martello più grosso che riuscirà a trovare".
"Staremo a vedere" sibila Fiona, sorridendo poi a Ninkle. "Tu vieni con noi. Contento?"
"Sì! Sì! Io contento!" urla il goblin, sfoggiando un largo sorriso.

giovedì 3 marzo 2016

0209 - pioggia nel deserto

Zigfrid socchiude gli occhi e lancia uno sguardo gelido alla creatura. "Dipende tutto da cosa mi dirai".
Il goblin cerca ancora di allontanarsi spingendo con le gambe, poi desiste. Il mago si avvicina e si ferma a qualche passo da lui, appoggiando il piede sulla catena.
"Chi siete e cosa ci fate qui?" chiede Zigfrid. "A parte che siete schiavi".
"Noi qui per scavare" balbetta il goblin.
"Scavare?" domanda stupito il mago, poi i suoi occhi tornano ad essere due fessure. "Chi è il vostro padrone? Chi ve l'ha ordinato?"
"Tu no uccidere me!"
Zigfrid sbuffa, poi si accorge che una delle ferite sul collo è più profonda delle altre e continua a sanguinare. "Tsadok!" urla con quanto fiato ha in gola. "Vieni qui!"
Il mezzorco si affaccia e osserva il mago fermo davanti al goblin. "Perché urli? Chi è quello?"
"Puoi stabilizzarlo?"
"Perché dovrei stabilizzare un goblin?"
"Tu fallo e basta!"
Tsadok invoca i suoi poteri. La ferita si rimargina e la pelle della piccola creatura riprende un po' di colore.
"Tu ha salvato me!" esclama stupito il goblin, alzandosi di scatto in piedi e cominciando a saltellare. "Ninkle felice!"
Zigfrid si allontana di un passo e protende una mano per proteggersi da un eventuale abbraccio. "Ora posso sapere chi sono i tuoi padroni?"
Ninkle si ferma e torna serio. "Io portato qua da gruppo di bugbear".
"Che fortuna" mormora il mago, con un'espressione di disgusto, notando con la coda dell'occhio che anche Fiona è entrata di soppiatto nella tenda.
"Loro volere noi trovare... qualcosa. Io no sa cosa. Loro detto 'tu scava qui'" esclama indicando un punto all'esterno della tenda. "E io scava dove loro indicare. Tante frustate".
"Tipico dei bugbear" borbotta Zigfrid. "Poi?"
"Poi sabbia. Tanta sabbia. Cielo coperto! Noi corsi verso tenda. Io sopravvive, loro no". Il goblin si avvicina al cadavere a cui è ancora legato e gli si china accanto con un'espressione affranta. "Miei poveri amici..."
"Io non ho mica capito" esclama Tsadok, grattandosi la testa. "Chi è che li ha obbligati a scavare?"
Zigfrid gli lancia un'occhiata, poi si gira verso Ninkle. "E' una storia molto triste, ma risponde solo in parte alla mia domanda. A proposito, cos'è che stringi tra le braccia?"
"Mio tesoro" esclama il goblin, abbassando lo sguardo sull'oggetto.
"Ho paura a chiederlo" sussurra tra sé il mago, poi alzando la voce chiede: "Posso vederlo?"
Ninkle lo scruta per un po', poi timidamente allunga le braccia. Un piccolo otre di pelle compare sotto il naso di Zigfrid, che istintivamente allontana la testa per evitare di annusarne il contenuto. "Non voglio sapere cosa c'è dentro".
La fiaschetta scivola dalle mani del goblin, che riesce solo ad afferrarla a pochi centimetri da terra. Un rivoletto d'acqua esce dal beccuccio e finisce a terra, poi più niente. Tsadok allora alza una mano e pronuncia un semplice comando. Una cascata d'acqua compare sopra la testa di Ninkle, cadendo poi in grosse gocce ed inzuppandolo.
"Ma poverino!" esclama Fiona. "Perché tanta crudeltà?"
"Perché è un goblin!" ribatte il mezzorco, osservando divertito la piccola creatura che, a faccia in su e con la lingua di fuori comincia a saltellare a destra ed a sinistra nel tentativo di catturare più gocce possibile.
La ladra scuote la testa, ma non riesce a trattenere una risatina.

mercoledì 2 marzo 2016

0208 - esplorazione dell'accampamento

Il gruppo cammina tra le dune fino a raggiungere uno degli avvallamenti che permettono l'accesso all'interno del cratere.
"Facciamo attenzione" sussurra Tsadok. "Se il campo è ancora abitato, non è detto che i suoi occupanti siano amichevoli".
"Nel qual caso ci prenderemo cura di loro come sappiamo fare" ribatte Zigfrid, scrutando la distesa di sabbia circondata dalle rocce.
Una dozzina di tende sono state erette al centro della spianata ed ora giacciono distrutte dalla furia del vento. Alcuni piccoli corpi sono disseminati poco distante, mezzi sepolti nella sabbia.
Miodrag recupera il cannocchiale ed osserva i corpi straziati. "Sembrano resti di goblin, ma sono vestiti in modo strano. Nessun movimento, comunque, a parte i resti delle bandiere legate ai pennoni delle tende".
"Come immaginavo" borbotta Zigfrid, avanzando lentamente verso le tende.
Tsadok nota che da un cumulo di sabbia poco distante sporgono dei piedi. Dopo essersi avvicinato insieme a Fiona, il mezzorco comincia ad esaminare i corpi, che si rivelano effettivamente dei goblin vestiti di stracci e dalla pelle color ocra. "Mai visti di questo colore".
"La cosa più strana è che questi cinque sono tutti legati assieme" esclama la ladra, alzando una catena formata da una serie di anelli scuri, semisommersi nella sabbia, fissati alle caviglie dei cadaveri. "Chi è che terrebbe prigionieri dei goblin?"
Il chierico comincia a frugare nelle loro tasche alla ricerca di qualche indizio, poi esamina la pelle segnata dalla sabbia. "Non hanno nulla addosso, nemmeno tatuaggi o marchi impressi a fuoco".

Zigfrid osserva per un momento le attività dei compagni, poi si allontana verso l'accampamento. Dopo una rapida occhiata ad un altro gruppo di goblin morti, si avvicina cautamente alla tenda meno devastata dalla furia del vento e scosta con il bastone uno dei lembi rimasti ancora intatti. All'interno ci sono alcuni pagliericci puzzolenti, un po' di stracci e poco altro. La sabbia, entrando da un grosso buco sul tetto, ha coperto gran parte delle superfici.
"Questa è vuota" mormora tra sé e sé, spostandosi verso la successiva baracca, costruita con un misto di legno e pelli di vari animali.
Il cadavere di un goblin giace riverso sulla sabbia, con le mani ancora aggrappate al lembo di pelle che chiude l'entrata. La catena che gli blocca la caviglia prosegue all'interno. Se tutti i prigionieri sono legati in gruppi di cinque, probabilmente i suoi quattro compagni sono all'interno pensa Zigfrid, pronunciando a bassa voce le parole per evocare uno scudo magico. Lentamente scosta la tenda ed osserva all'interno.
Una parte del soffitto di legno è crollato sopra ad un gruppo di goblin, uccidendone un paio sul colpo e provocando gravi ferite ad un altro. Un quarto goblin giace sulla pancia in fondo alla baracca, legato insieme agli altri prigionieri.
Mentre Zigfrid sposta l'attenzione dai corpi davanti a lui al contenuto della stanza, nota colla coda dell'occhio un piccolo movimento della catena che lega l'ultimo corpo. Il goblin si volta lentamente ed osserva con occhi spalancati la piccola figura del mago. Svariati rivoli di sangue sono rappresi attorno ad una miriade di ferite sul volto. Anche la lurida maglietta è coperta da chiazze di sangue. Quando il prigioniero mette a fuoco chi gli sta davanti, cerca di rintanarsi in un angolo e stringe spasmodicamente un piccolo oggetto tra le esili braccia.
"Huun alkhuul! Druun khruur mech ghaan!" urla il goblin con una vocina stridula.
Zigfrid si appoggia al bastone e lo guarda infastidito. "In comune, per favore. Non parlo il tuo pidocchioso linguaggio!"
L'esclamazione zittisce per un momento la piccola creatura, che inizia a guardarsi intorno spaventata. Quando Zigfrid sbuffa, il goblin cerca inutilmente di trascinare la catena ed i propri compagni verso di sé, in modo da mettere più spazio possibile tra sé ed il mago.
"Tu no uccidere me! Tu no uccidere me! Io schiavo! Io no volere morire!" scandisce il goblin, stringendo sempre più forte le braccia attorno all'oggetto che tenta di proteggere.

martedì 1 marzo 2016

0207 - alla ricerca della spada

"Secondo voi durerà ancora molto?" chiede Miodrag osservando le folate di sabbia che vorticano fuori dalla caverna, illuminate ormai solo dal fuoco acceso da Zigfrid.
"Ho letto in un libro che nel deserto le tempeste possono durare anche alcuni giorni" commenta Tsadok, sbocconcellando una razione.
"Un libro? Tu?" chiede ridacchiando il mago.
"Certo" esclama il mezzorco guardandolo storto. "I sacerdoti mi obbligavano a leggere, dicevano che da ogni libro si poteva imparare qualcosa".
"La strada insegna molto di più" commenta distrattamente Fiona.
"E' quello che penso anch'io" esclama Tsadok. "E' per quello che sono contento di essermi unito a voi!"

Dopo quasi ventiquattr'ore il vento si placa e la sabbia comincia depositarsi lungo le pareti di roccia, creando piccole dune sul fondo della gola. Il sole nascente inizia a farsi strada e ad illuminare le rocce, rischiarando l'ingresso della grotta.
"Ahia, che male" si lamenta Tsadok, alzandosi dal giaciglio e massaggiandosi la schiena. "Mi sono rigirato per tutta la notte in cerca di una posizione comoda".
"Sei abituato troppo bene" ribatte Miodrag, avvolgendo la coperta e riponendola nello zaino. "Nel Dambrath una volta abbiamo dormito sopra ad un pavimento coperto da ossa di animali. Questa grotta, in confronto, è come una buona locanda".
"Avrei dovuto montare l'amaca" borbotta il mezzorco, raccogliendo le sue robe.
"Direi che è giunto il momento di ripartire" esclama Zigfrid. "Ci mettiamo in cammino?"
"E come facciamo ora a tornare a casa? Senza cavalli sarà un viaggio lungo" mormora tristemente Fiona, uscendo dalla grotta e guardandosi attorno. Ogni riferimento avvistato il giorno prima è sparito, solo la sagoma delle montagne Curna in lontananza le fa capire in che direzione sta guardando.
"Io ho legato il mio cavallo da qualche parte nella gola!" esclama Miodrag mettendosi lo zaino sulle spalle ed uscendo all'aperto. "Potremmo usarlo per tornare indietro".
"Se non è riuscito a liberarsi dal legaccio" commenta Zigfrid, "sarà stato scarnificato dalla sabbia soffiata dal vento. Se invece si è liberato, ora sarà molto lontano. Io non perderei tempo a cercarlo".
"Devo comunque trovare la mia spada" ribatte lo spadaccino, cominciando a percorrere la gola osservando ogni roccia che affiora tra la sabbia.
"Tu pensi di trovarla?" gli urla dietro il mago. "E soprattutto... pensi abbia ancora il filo?"
"Ci spero!" mormora Miodrag, allontanandosi dal gruppo.
Fiona fa cenno a Zigfrid di avvicinarsi, poi gli indica un punto a nord a circa mezzo chilometro. "Quello c'era anche ieri?"
"Non saprei, in mezzo alla tempesta di certo non l'ho visto" ribatte il mago, osservando la zona che la ladra gli sta indicando. Una conformazione rocciosa circolare, simile ad un cratere o alla bocca di un vulcano, fuoriesce dalle sabbie in una lunga cresta circolare su cui si notano vari passi. All'interno sembrano esserci i resti di un accampamento, ma da quella distanza non si riescono a notare altri dettagli.
"Cosa vedi?" chiede la ladra.
Zigfrid socchiude gli occhi ed osserva a lungo la zona. "Sembra che all'interno ci siano delle tende, ma da qui non vedo corpi".
"Andiamo a controllare?"
"Direi di sì".

Miodrag vede un riflesso tra le dune e ci si avvicina. Dopo aver scavato un po', dissotterra quello che rimane della sua spada. La lucidissima lama è leggermente piegata, mentre il cuoio che avvolgeva il manico dell'elsa ormai è solo un ricordo. Quando lo spadaccino decide di estrarre l'arma dal cuneo di roccia, nota che ci sono ancora i legacci del cavallo, che terminano sotto la sabbia.
"Mi dispiace" mormora tristemente, prima di tranciare le redini e recuperare la propria arma.