lunedì 3 aprile 2017

0273 - bersaglio ai piani alti

Lo spadaccino osserva il volto senza di vita di Petar, poi alza lo sguardo e scruta il giardino di fronte a sé alla ricerca dell'elfo. "Dov'è finito!?!"
"Non ne ho idea" risponde distrattamente Tsadok, con gli occhi ancora fissi sui due cadaveri.
I due avvertono un colpo secco, come lo schiocco di una frusta, seguito da un sibilo. Un quadrello si pianta in profondità nella spalla di Miodrag, che serra i denti per evitare di gridare dal dolore.
Tsadok osserva l'asta che vibra accanto alla testa del compagno, poi alza lo sguardo verso il tetto dell'edificio. Una figura si staglia sullo sfondo del cielo, poi scompare dietro il cornicione. "Ce n'è un altro sul tetto!" esclama, afferrando lo spadaccino per il braccio e trascinandolo nello scanso della porta.
Miodrag si acquatta, stringe i denti, afferra il quadrello e con uno strattone lo estrae dalla ferita. Un fiotto di sangue schizza a bagnare le assi di legno. "Argh! Che male!"
Il mezzorco appoggia la mano sulla spalla dello spadaccino ed innalza una preghiera al cielo. Le sue mani si illuminano di una luce biancastra mentre la ferita prima smette di sanguinare, poi si richiude. "Per il momento non posso fare più di così".
"Grazie" mormora Miodrag, piegando il braccio per controllare se la ferita gli ha provocato qualche danno ai tendini ed alla muscolatura. A parte un lieve formicolio, sembra tutto a posto. "Ora però siamo bloccati qui sotto. Qualche idea su come sbarazzarci di quel tipo?" chiede a Tsadok, poi, non ricevendo risposta, si volta verso Fiona e le fa un cenno eloquente: abbattilo.
La ladra annuisce, poi alza lo sguardo e sonda i tetti. La sagoma di un uomo si sta sporgendo in cerca di bersagli sotto di sé, la balestra puntata verso il terreno. La mezzelfa fa un respiro profondo, chiude l'occhio sinistro, incocca una freccia e mira in alto, puntando alla testa dell'uomo. Le sue dita lasciano la presa sulla corda poi corrono veloci alla faretra, incoccando e scagliando in rapida successione altre due frecce. Una rimbalza sul muretto di pietra e ricade a terra, le altre due si piantano nella spalla e nel braccio dell'uomo, che arretra sparendo alla vista. "L'ho preso!" esclama, poi aggiunge con una nota di disappunto: "Ma non so se sia morto".

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Adesso è solo questione di seguire le macchie di sangue!
Attendo con trepidazione l'entrata in scena di Zigfrid!

Nicholas ha detto...

Ahhh gli scontri con le armi da lancio, ottimi in teoria, una croce con le regole di D&D.
Bella descrizione cmq mi è piaciuta.
Quando masteravo a D&D a un certo punto (sugli alti livelli) mi ero stancato di descrivere i combattimenti così li davo in outsourcing ai giocatori: quando colpivano descrivevano l'effetto del colpo a loro piacimento.

andrea ha detto...

Effettivamente, solo in un fantasy epico si arriva a certi livelli di "bravura".

Comunque, nel prossimo post ci sarà:
- Zigfrid
- la sua magia
- un nemico sopra il tetto

Ipotesi? =D

Nicholas ha detto...

Una cosa ho imparato negli anni: i giocatori non capiscono che incantesimi di fuoco + città sono una pessima accoppiata.
:D

Mr. Mist ha detto...

Ipotesi? Con Zigfrid? Beh l'unica cosa che escludo a priori è il risveglio di Chtulhu ma solo per una questione di ambientazione! ;)

andrea ha detto...

Mi sa che dovrete aspettare ancora un post per le "mirabolanti meraviglie" di Mastro Zigfrid. Diciamo che lunedì prossimo ci sarà un po' di... preparazione! =D