venerdì 29 gennaio 2016

0185 - ultime notizie

Tidrek si irrigidisce e raddrizza la schiena. "C'è stato un diversivo e noi dovevamo sedare una rissa. Un ladro si è introdotto qui dentro ed ha liberato uno dei prigionieri, sotto il naso delle guardie e, se posso, anche sotto il loro naso. Era compito mio controllare i prigionieri, mi assumo tutta la responsabilità".
"Sarà bene che tu lo faccia!" urla il giudice Holton, rosso in volto, poi respira profondamente per calmarsi e si volta di nuovo verso il mago. "E chi erano questi che sono scappati?"
"Fanno parte di una nota organizzazione criminale che si definisce la Fredda Mano" risponde Zigfrid.
"Mai sentita. Che crimini hanno commesso?"
"Furti, rapine, omicidi" elenca l'halfling, contando sulle dita. "Tentativi vari di boicottaggio dell'economia di Vaelan".
"Oltre ai due che sono scappati, ci sono altri membri attivi di questa... Fredda Mano?"
"Riteniamo di sì".
"In questa città?"
"Non lo sappiamo per certo, ma supponiamo di no".
Dal corridoio si ode del trambusto. Alcune voci stanno discutendo all'esterno dell'ufficio, ma nessuno dei presenti capisce cosa stiano dicendo.
"Cos'è tutta questa confusione?" sbotta il giudice, infervorandosi ancora di più. "Già sono stato svegliato in piena notte, non è possibile avere un po' di tranquillità?"
Il capitano scatta sull'attenti. "Controllo subito, non si preoccupi".
Dopo aver raggiunto in silenzio la porta, il capitano si affaccia e nota alcune guardie ferme a pochi passi dall'ufficio. "E allora! Chi è che sta facendo tutto questo baccano!?"
Una delle guardie si avvicina e gli mormora qualcosa all'orecchio.
"Cosa?!" esclama il capitano. "Andate subito a controllare meglio, razza di imbecilli che non siete altro!"
Quando rientra nell'ufficio, il giudice lo squadra. "Ebbene?"
"Sembra che i due evasi siano fuggiti dal muro ovest di Assur. I miei uomini hanno trovato dei rampini agganciati ed all'esterno c'erano delle impronte sul terreno".
"Maledizione" sbotta Miodrag, colpendosi il palmo con il pugno.
"Capisco. Ora, tornando al discorso di prima" prosegue Ferdinand, dopo un'occhiata gelida al capitano. "Dove risiedevano questi criminali, prima che voi li catturaste?"
"Nel palazzo del signor Goyal" risponde Zigfrid.
"Il signor Luther Goyal ospitava dei pericolosi criminali?" domanda sorpreso il giudice.
"Supponiamo non sapesse della loro presenza in casa sua".
"Da quel che sapevo, il mercante era lontano per affari. Che fine ha fatto?"
"Ce lo stiamo chiedendo un po' tutti" ribatte lo spadaccino.
"Non abbiamo trovato il suo cadavere, se è questo che chiede" aggiunge il mago. "Però abbiamo trovato quindici schiavi all'interno del palazzo e li abbiamo liberati".
"Quindi, ricapitoliamo" mormora il giudice. "Avete liberato la città da un'organizzazione criminale, arrestando uno dei suoi membri, ed avete liberato quindici schiavi".
"Esatto" conferma Zigfrid.
"Devo dire che siete stati in gamba" commenta Ferdinand, osservando i volti degli avventurieri.
Il capitano Ashtone tossisce. "Bisogna aggiungere che, a quanto mi è stato riferito, una delle due guardie aggredite nelle prigioni deve la vita ad uno di questi avventurieri".
"Sono stato io" esclama Tsadok, accennando un sorriso imbarazzato. "Ho recuperato le chiavi da una guardia, sono uscito, l'ho curata e mi sono richiuso dentro".
"Come un fesso" mormora Tidrek.
"In linea con il suo profilo psicologico" commenta Zigfrid, suscitando una risatina da parte di Miodrag e Fiona. "Non è abbastanza intelligente da essere considerato cattivo".

giovedì 28 gennaio 2016

0184 - due diverse strategie

Zigfrid ridacchia, godendosi l'espressione preoccupata del mezzorco, che ora sta sudando freddo.
Miodrag alza mani e spalle e sbotta: "Suvvia, la scatola cranica dell'halfling è dura e non è stata completamente sfondata, altrimenti non sarebbe qui".
"Ed infatti non lo sto accusando di omicidio" ribatte il giudice Holton.
"E comunque il nostro chierico ci serve, è più utile fuori che dentro" continua infervorandosi Miodrag, ma si interrompe quando nota un cenno del soldato che piantona la porta, che gli fa segno di cambiare strategia. "Vorrei solo sottolineare l'utilità sociale della persona che vuole tenere in prigione. Tra l'altro, lui lavora per noi e tenerlo dietro le sbarre per noi sarebbe uno spreco, oltre che molto pericoloso per le nostre vite".
"Ma voi chi sareste?" chiede il giudice, sbadigliando sia per il sonno sia per la noia.
"Noi siamo un gruppo di avventurieri che si occupa di combattere il crimine nelle città" risponde prontamente lo spadaccino. "Come abbiamo fatto qui ad Assur, sgominando una pericolosa organizzazione criminale".
"Spiegati meglio" esclama Ferdinand, ora attento e perfettamente sveglio.
"Non c'entra niente quello che stavamo facendo con la questione dell'aggressione" interviene Zigfrid, cercando di riportare l'attenzione sul crimine di Tsadok, mentre Miodrag tira fuori il medaglione della guardia cittadina di Vaelan. "Il fatto è successo qui, in una delle stanze della guarnigione".
Il giudice osserva attentamente il simbolo, poi alza gli occhi sul volto dello spadaccino. "Ah, fate parte della guardia cittadina di Vaelan. Mi spiegate perché eravate ad Assur? E cos'è questa storia della organizzazione criminale?"
Zigfrid sbuffa e risponde al posto di Miodrag. "Siamo arrivati qui per seguire le tracce di alcuni malfattori di Vaelan. E ripeto, non c'entra nulla con l'aggressione".
"Ed avevamo l'appoggio della guardia cittadina di Assur" aggiunge Miodrag, beccandosi un'occhiataccia del mago.
"Stai zitto" sibila Zigfrid, furente.
"Insomma, loro ci hanno dato una mano" risponde a bassa voce lo spadaccino.
Il giudice si volta verso il capitano Ashtone. "Io non ci sto capendo niente".
Tidrek scuote la testa e indica il gruppo senza dire una parola.
Ferdinand si gira e fissa Zigfrid negli occhi. "Voi eravate qui per cosa?"
"Per cercare dei criminali di Vaelan, gliel'ho già detto".
"E li avete trovati?"
"Più o meno" risponde l'halfling, poi nota lo sguardo perplesso e vagamente incollerito del giudice ed aggiunge. "Li avevamo catturati, ma sono scappati dalla prigione".
"Intendi questa prigione?"
"" ribatte Zigfrid, sbuffando.
"Com'è possibile che siano scappati dei prigionieri da questa prigione!?" urla il giudice, agitando la braccia e girandosi di scatto verso il capitano.

mercoledì 27 gennaio 2016

0183 - verdetto rapido

Una guardia bussa alla porta dell'ufficio e mette dentro la testa. "Capitano, è arrivato il giudice Ferdinand".
"Fallo entrare" ribatte Tidrek.
Un uomo sulla cinquantina, dalla faccia rubiconda e dallo sguardo decisamente assonnato, entra nella stanza facendo svolazzare della tunica nera con la punta degli scarponi. Si ferma poco oltre la soglia, osserva con aria schifata gli avventurieri, poi posa il suo sguardo sul capitano Ashtone. "E questi chi sarebbero?"
"Io sono la parte lesa" mormora Zigfrid, osservando le pieghe stropicciate del vestito dell'uomo.
"Glielo spiegheranno loro" risponde Tidrek, poi si rivolge al gruppo. "Il qui presente Ferdinand Holton è il giudice della città, nonché membro più importante del consiglio cittadino, e si occupa di tutti i crimini commessi all'interno dei confini di Assur".
"Non perdiamoci in inutili preamboli" lo interrompe l'uomo alzando una mano, poi si volta anche lui verso gli avventurieri. "Cosa è successo? Perché sono stato svegliato nel cuore della notte?"
Miodrag apre la bocca, ma Zigfrid lo precedere. "Il qui presente chierico, armato di tutto punto, ha attentato alla mia vita e..."
"E perché questo mezzorco è ancora qui?" lo interrompe Ferdinand, guardando Tidrek ed indicando Tsadok con un dito.
Il capitano osserva in silenzio il giudice, poi rivolge lo sguardo su Miodrag, che prende la parola. "Allora, lui e lui" dice indicando il mago ed il chierico, "sono membri dello stesso gruppo. Il nostro chierico ha perso le staffe e l'ha aggredito. Tutto sì è concluso senza danno, infatti come può vedere Zigfrid è in perfetta salute e Tsadok si è ravveduto".
"E i danni morali?" domanda l'halfling, battendo per terra il bastone per sottolineare il concetto.
"Aggressione, quindi" commenta il giudice. "Un mese di prigionia".
"Ma come? E' stata un'aggressione... per scherzo!" esclama lo spadaccino, accennando un sorriso per imbonire l'uomo.
"Aggressione con sfondamento di scatola cranica" aggiunge Tidrek.
"Ah, allora i mesi di prigione sono due" commenta Ferdinand, serio.

martedì 26 gennaio 2016

0182 - ipotesi sulla fortezza

"Puoi descriverci le altre persone che ricevevano ordini da Selina?" chiede Fiona. "Sappiamo che, oltre a Ronika e Petar, c'erano anche Gligor e Iskra".
"Iskra non è importante, sul foglio che abbiamo trovato c'è scritto che è impazzita" commenta Zigfrid.
"E' vero, ve lo confermo" esclama lo schiavo. "Ho visto che si dimenava mentre la caricavano su un carro, legata ed imbavagliata, insieme ad altri uomini vestiti di stracci. Questi ultimi, però, erano liberi e sono saliti volontariamente".
"Sai per quale motivo è impazzita?" chiede Miodrag.
"No, mi spiace".
"C'era altra gente, immagino" continua lo spadaccino. "Magari hai visto qualcuno di importante, tipo il capo di Selina".
"Non penso che quella donna avesse un capo, o almeno io non l'ho mai visto. Selina non usciva praticamente mai. Passava tutto il giorno tra lo studio e la camera".
"E come comunicava con le altre sedi?" mormora Miodrag, massaggiandosi il mento.
"Con messaggi e galoppini?" ribatte Zigfrid con aria di sufficienza.
"E con chi comunicavano? Con la fortezza?" chiede Fiona.
"Sai dell'esistenza di una fortezza nelle vicinanze?" aggiunge lo spadaccino.
"Penso comunicassero con i sottoposti, non saprei. No, non so se qui attorno ci sia una fortezza".
"Sicuro?" domanda Miodrag. "Dai documenti che abbiamo trovato sembra che abbiamo portato in questa fantomatica fortezza più di cento persone".
"Mi spiace" risponde l'uomo, affranto.
"Dev'essere bella grossa, questa fortezza" pensa a voce alta lo spadaccino. "Capitano, lei sa dire se esiste una fortezza o un castello nei dintorni?"
Il nano ci pensa un po', sorseggiando il forte liquido chiaro. "L'unico che mi viene in mente è il Palazzo delle Nuvole a Vaelan. Ma è impossibile che abbiano utilizzato quello. E' interdetto a chiunque".
"E perché?"
"Perché è solo un simbolo" spiega Tidrek. "E' lì da sempre e ricorda a tutti il dominio dei beholder, in modo che la storia non si ripeta. Era il loro centro di potere".
"Un luogo più che adatto, insomma" mormora Zigfrid. "E capisco perché non l'hanno abbattuto. Sarà costato un occhio della testa".
Il capitano scoppia in una fragorosa risata e colpisce con la mano la spalla del mago. Un dolore sordo gli risale fino al collo, strappandogli una smorfia di dolore.
Mi devo ricordare di non fare battute in presenza di questo nano pensa Zigfrid, massaggiandosi la spalla dolorante. "Purtroppo quel documento parla anche di trasferimenti da Vaelan alla fortezza. Non può essere il Palazzo delle Nuvole, non avrebbe senso".
"Mi è venuta in mente una cosa" esclama il domestico. "I carri con le persone si allontanavano dirigendosi verso la porta che dà sul deserto, a ovest".
"Intendi la strada che porta a Radapur, ai piedi delle montagne Curna" mormora Miodrag, lanciando un'occhiata ai compagni.
Lo schiavo sorride ed annuisce con la testa.

lunedì 25 gennaio 2016

0181 - l'identità del fuggitivo

Tidrek getta sulla sedia il mantello, recupera una fiaschetta di metallo da un cassetto della scrivania e si versa un bicchiere di spirito dei nani. Il forte odore riempie l'aria, pizzicando il naso degli avventurieri.
"Sta brindando alla fuga della prigioniera?" chiede Midrag, incrociando le braccia e guardandolo storto.
"Non sto brindando. Se sono nervoso, io bevo".
"Ah, allora ne ha motivo" commenta lo spadaccino. "La situazione è tragica. Abbiamo perso l'unica persona che potesse portarci al vertice della catena di comando della Fredda Mano. Ed è successo all'interno della sua prigione, mentre due soldati stavano montando la guardia".
"I miei uomini non sono tanto addestrati da poter affrontare gente così preparata".
"Concordo".
"Assur è una città cresciuta troppo in fretta attorno ad un grosso mercato. Non ho guardie a sufficienza e con la giusta preparazione per poter scovare ed affrontare una organizzazione criminale così strutturata. Di solito si occupano di sedare le risse alla locanda i Tre Bicchieri e di portare in guardina gli ubriachi".
"Probabilmente è per questo che la Fredda Mano aveva sede qui" commenta Zigfrid.
"E' probabile".
"Mi costa ammetterlo, ma nonostante tutto avete fatto un buon lavoro. Rimane l'aggressione di Tsadok, che dovrà essere valutata da un giudice. Ho già dato ordini di farlo venire qui".
"Sta scherzando, vero?" grida Miodrag.
"No. Io devo far rispettare la legge. Gli illustrerò i fatti e poi lui deciderà".
"Dato che, a quanto ho capito, non abbiamo altra scelta che attenderlo qui" si intromette Fiona, "non sarebbe il caso di riprendere il discorso con il domestico della Fredda Mano?"
"Va bene" concede il capitano, mandando a chiamare lo schiavo.
Quando l'uomo arriva, sorride imbarazzato ai presenti. "Di nuovo buonasera. Fatico ancora a credere di essere veramente libero".
Lo spadaccino gli posa una mano sulla spalla. "Ti abituerai. Possiamo farti altre domande sulla Fredda Mano, vero? Ti vorrei descrivere una persona".
"Certamente, spero di esservi utile".
L'uomo ascolta attentamente le parole di Miodrag e la descrizione della persona che ha liberato Ronika dalle prigioni, poi annuisce con il capo.
"Sai chi è?"
"E' Petar, uno degli uomini a cui Selina dava dei compiti".
"Bene" mormora lo spadaccino tra sé e sé, cercando di non farsi sentire. "Petar morirà".

venerdì 22 gennaio 2016

0180 - le scuse di Tsadok

"Non è vero, non ho cercato di ucciderlo!" esclama il mezzorco. "Ha usato i suoi poteri magici per simulare tutto quel sangue!"
Il nano lo fissa negli occhi. "Prova di nuovo".
"Tutte quelle palline! Mi ha tirato matto!" grida Tsadok, afferrando le sbarre. "Io ho vissuto fino a poco tempo fa in un tempio, immerso solamente nel rumore dei martelli delle fucine, dove non c'erano rumori così fastidiosi!"
Fiona esplode in una sonora risata, poi si gira verso l'halfling. "Scusa, tappo, ma è troppo divertente!"
Il capitano lancia un'occhiata alla ladra, poi ritorna a guardare Tsadok. "Quindi è per questo hai colpito il tuo compagno".
"Mi ha tirato matto e non c'ho più visto" ammette il mezzorco, suscitando un'altra ondata di risate della mezzelfa.
Tidrek sbuffa, poi fa un cenno alla guardia, che si avvicina con il mazzo di chiavi. "Hai salvato la vita ad una delle mie guardie, per il momento puoi uscire. E' politica di Assur non tenere i matti in galera".
"Io avrei qualche obiezione a riguardo" commenta Zigfrid, beccandosi una gomitata da Miodrag. "Ahia! Per me è pericoloso lasciarlo libero".
Il capitano osserva gli avventurieri. "Nessuno uscirà di qui finché non sarà arrivato il giudice di Assur".
"Posso intanto riavere la mia arma?" chiede Tsadok, sorridendo al capitano ed indicando la rastrelliera in fondo alla sala.
"No" replica Tidrek, recuperando l'arma e soppesandola tra le sue mani.
"Scusi?"
"I matti non possono avere armi".
"La custodirò io" propone Miodrag. "Non la riavrà, glielo assicuro".
"Col cavolo!" esclama Zigfrid. "Così appena esce di qui sarà di nuovo armato e pericoloso. La affidi a me, piuttosto".
"Tappo, tu non riusciresti neanche a sollevarla" ridacchia Fiona.
"Posso sempre trascinarla".
Tsadok sbianca pensando a quanto ci metterebbe l'arma a perdere il filo nelle mani del mago. "No!" esclama, lanciandosi in avanti nel tentativo di prendere l'arma dalle mani del capitano. Tidrek si sposta ed il mezzorco finisce lungo disteso.
"Per il momento terrò io questa strana arma" commenta, voltandosi ed avviandosi verso le scale.
"Dovremmo torchiare questo tipo" dice Miodrag, indicando la cella in cui è stato rinchiuso Leland. "Dobbiamo fargli sputare tutto quello che sa".
"Avremmo potuto farlo se tu non l'avessi riempito di pugni" replica Zigfrid. "Ora bisognerà aspettare che si risvegli".

giovedì 21 gennaio 2016

0179 - recriminazioni

Il pover'uomo subisce senza riuscire a reagire, perdendo sangue e saliva dalla bocca.
"Capitano, non pensa che..." inizia a dire una guardia, ma la mano del nano si alza, interrompendolo.
"Un attimo" mormora Tidrek. "Mi sto godendo la scena".
"Vorrei farle notare che i due fuggitivi sono scappati dalla sua prigione ed erano sotto il controllo delle sue guardie" esclama Fiona, scendendo dal tetto e piazzandosi tra Miodrag ed il capitano con i pugni sui fianchi. "Se lei ci avesse lasciato fare il nostro mestiere, tutto questo non sarebbe successo".
Detto ciò, la ladra si siede sui gradini davanti all'entrata della guarnigione e fissa un punto nel vuoto. Tidrek la osserva per un momento, poi sposta la sua attenzione su Zigfrid, che sta scuotendo vigorosamente la testa.
"Capisce, ora, con chi ho quotidianamente a che fare?" esclama il mago, appoggiandosi al bastone.
Quando Leland perde i sensi, il capitano avanza di un passo e stringe la spalla di Miodrag. "Penso sia svenuto".
Lo spadaccino raddrizza la schiena e schiocca le dita guardando con ira il nano. "Ronika è riuscita a scappare per colpa di questo idiota che ha aizzato la folla! Era tutto un piano coordinato!"
"Ed ora chissà dove sarà fuggita" conclude Fiona, continuando a guardare dritto davanti a sé.
"Quando vi avevo detto che la vostra storia era confermata, perché non siete scesi a controllare la prigioniera?" chiede il capitano.
Miodrag si scrolla la mano di dosso e si rialza. "E' quello che ho fatto, ma le sue guardie mi hanno cacciato! E quando il complice di quella donna è sceso, non ho potuto far nulla! E non ha potuto far nulla neanche il nostro compagno, dato che l'ha chiuso in cella!"
"Per un valido motivo" mormora Zigfrid tra i denti.
"Qui le cose vanno malissimo!" urla lo spadaccino. "Noi siamo arrivati da Vaelan per portare un po' di ordine e..."
"Portare ordine cercando di incendiare una casa in cui non dovevate entrare?" ribatte calmo il capitano. "Uccidendo quattro persone, di cui due vecchietti? Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se aveste sbagliato casa".
"Noi non sbagliamo. Noi siamo dei professionisti" commenta soffiando Miodrag. "Noi".
"Un professionista non si sarebbe fatto sfuggire una prigioniera. Hai detto tu stesso che eri sceso".
"Ma mi ascolta?! Le ho già detto che le sue guardie mi hanno cacciato via! Ed ero da solo contro due esperti di evasioni!" grida lo spadaccino, poi si accorge che sta ancora tenendo per il bavero Leland. "E questo qui è un complice! Deve pagare anche per gli altri!"
"Questo finisce in galera" esclama il nano. "Ed anche tutti gli altri" aggiunge infine, indicando le persone ammanettate e tenute ferme dalle guardie. "E se provi ad aggiungere un'altra parola, finirai in cella anche tu per aver picchiato un uomo in manette davanti a me".
Il capitano si carica Leland sulle spalle e scende nelle prigioni, seguito dal gruppo di avventurieri e dalle guardie con gli altri prigionieri, e nota il cadavere della guardia steso in mezzo al corridoio. Si avvicina all'altro soldato che sta ricomponendo il compagno d'arme e lo alza di peso. "Anche tu finisci in galera, per non aver impedito l'evasione e per aver lasciato morire Lucan".
"In realtà l'intruso ha colpito anche me e non ho potuto far nulla. Se non era per quel prigioniero lì" aggiunge indicando la figura del mezzorco, "anch'io sarei morto".
Tidrek lancia un'occhiata a Tsadok, che ricambia lo sguardo. "Sì, gli ho prestato soccorso. E faccio notare che sono rimasto in cella".
"Dato che ha salvato la vita ad una delle sue guardie, potrebbe anche liberarlo, no?" propone Fiona.
Dopo aver lasciato la guardia nelle mani di un altro soldato, il capitano si avvicina alla cella di Tsadok. "Spiegami perché hai colpito il tuo compagno".

mercoledì 20 gennaio 2016

0178 - fuga tra i tetti

Mentre il gruppo si volta a osservare la zona indicata dalla compagna, la ladra individua le due serie di impronte dei due evasi e si lancia all'inseguimento. Le orme si dirigono verso un edificio vicino, fermandosi a ridosso del muro.
"Fai qualcosa" urla Miodrag in direzione di Zigfrid.
"Al momento sono un po' a corto di incantesimi" brontola il mago, lambiccandosi il cervello per trovare il modo di risolvere la situazione.
Fiona raggiunge la parete della casa e nota della polvere scendere davanti ai suoi occhi. "Sono saliti qui sopra!" grida ai compagni, quindi inizia ad arrampicarsi velocemente sulle tavole di legno e raggiunge in fretta il tetto dell'edificio. Alla luce della luna la donna non riesce a notare altre impronte, quindi si gira per chiedere l'aiuto del mago, ma si ritrae subito quando una delle bolas di Miodrag le sfiora il naso. "Cosa diavolo fai!?"
"Controllo che non si siano fermate lungo la parete!" grida lo spadaccino. "O le hai individuate sul tetto?"
"Per poco non mi fracassi la testa!" ribatte Fiona girandosi e guardandosi attorno, seguendo la sensazione di avere qualcuno vicino. La brezza che prima veniva dal mare si è placata, ed ora non riesce a sollevare nessuna nuvola di polvere. "Qui non ci sono".
"Sicura?" esclama Zigfrid, osservando Miodrag arrampicarsi per raggiungere la ladra.
"Qui non vedo nulla che indichi la loro presenza".
Quando lo spadaccino si issa a fianco di Fiona, una nuvola di polvere si alza sul tetto dell'edificio a fianco.
"Sono saltati lì!" esclama la mezzelfa, lanciandosi all'inseguimento e saltando dall'altra parte.
Miodrag prende la rincorsa e salta, mentre Zigfrid si sposta a terra per seguire i due. Dopo una rapida occhiata, non sembra esserci nessun segno della presenza dei fuggitivi. Nessuna impronta, nessuna strisciata, niente di niente.
"In queste condizioni è impossibile seguirli" mormora Fiona sedendosi sul bordo del tetto.
Lo spadaccino osserva in basso le guardie e fissa il suo sguardo su Leland, in manette davanti al capitano Ashtone. Dopo essersi trastullato con l'idea di saltargli addosso, si sporge dal tetto e scende fino a terra.
"E' tutta colpa tua!" esclama Miodrag, sferrando un pugno al volto dell'uomo ammanettato. Leland crolla a terra e lo spadaccino gli si mette a cavalcioni, continuando a riempirlo di botte.

martedì 19 gennaio 2016

0177 - evitare spiacevoli conseguenze

Tsadok, disturbato dalle urla di Miodrag, si sveglia e si stropiccia gli occhi, poi si alza e si affaccia tra le sbarre, notando il compagno appoggiato al muro di pietra che osserva circospetto l'interno della cella di fronte a lui.
"Che cavolo sta succedendo?" chiede il chierico.
"La rissa di sopra è solo un diversivo! Stanno tentando di far evadere la donna!"
"Chi?"
"La fredda mano, chi altro potrebbe essere? Dammi una mano!"
"E come faccio? Sono chiuso qui dentro!" ribatte Tsadok, afferrando e scuotendo le sbarre, poi si zittisce quando nota la porta della cella aprirsi da sola.
Miodrag gli lancia le chiavi delle prigioni, poi scaglia il fuoco dell'alchimista dentro la lunga cella. L'ampolla esplode, riempiendo metà della stanza di fuoco verde.
"Sono già scappati!" urla lo spadaccino, dopo una rapida occhiata alle fiamme che non delineano nessuna sagoma. Dopo un secondo di tentennamento, Miodrag si volta, estrae le spade e sale di corsa al piano di sopra.
Non ho la minima intenzione di aggravare la mia posizione pensa il chierico, poi nota le due guardie riverse a terra. Raccoglie le chiavi, apre la porta della sua cella, si avvicina alla guardia più lontana e le tasta il collo. Il povero soldato è morto, quindi si dirige verso la seconda guardia.
Questo posso ancora salvarlo pensa Tsadok, appoggiando le mani sulla ferita ed invocando Gond.
Le ferite si rimarginano velocemente e la guardia si riprende, quindi il chierico ritorna nella sua cella, chiude la serratura e lancia il mazzo di chiavi alla guardia, che prima si guarda intorno spaesata e poi gli lancia un'occhiata interdetta.
"Che cavolo è successo?"
"Ricorda che mi devi un favore" mormora Tsadok, tornando a sedersi sulla panca.

Miodrag spalanca le braccia, sfiorando con le punte delle spade le pareti, quindi si lancia di corsa lungo il corridoio delle prigioni. Le sue lame non colpiscono nulla, quindi sale le scale e ripete l'azione nel corridoio del piano terra, ottenendo lo stesso risultato.
"Ronika è scappata!" urla lo spadaccino affacciandosi alla porta principale.
Zigfrid si allontana dalla rissa e si volta verso Miodrag. "Puoi ripetere?"
"Qualcuno ha fatto rinvenire la donna, poi entrambi sono diventati invisibili e sono scappati!" risponde tutto d'un fiato lo spadaccino. "Cerca di capire dove sono finiti!"
Anche Fiona sentendo la voce di Miodrag si avvicina, evitando facilmente l'ennesimo pugno di uno dei popolani, subito bloccato dalla guardia più vicina e scaraventato a terra. "Non hai un modo per rivelare le persone invisibili?"
"Al momento sono un po' a corto di incantesimi" esclama Zigfrid. "Intanto direi di chiudere la porta".
"Ma sono già scappati!" esclama lo spadaccino.
"E come fai a saperlo, se sono invisibili?"
"Ho tentato di intercettarli con le spade!"
Mentre i due parlano, Fiona si avvina alla porta e la chiude. Quando si volta verso i suoi compagni il suo occhio cade su un'impronta che compare nel terreno dal nulla a qualche metro dal gruppo. "Sono lì!"

lunedì 18 gennaio 2016

0176 - si scatena la rissa

"Dovreste scegliere meglio le vostre battaglie" esclama Zigfrid, sorridendo alla folla. "Questa non è una rappresaglia contro l'Undicesimo Fuoco, ve lo possiamo assicurare. Il capitano può confermare le mie parole".
"E allora perché quella donna, uno stimato membro dell'Undicesimo Fuoco, è stata arrestata?" urla Leland per farsi sentire da tutti.
"Perché, come abbiamo già detto, fa parte anche di un'associazione criminale che sfrutta i poveri credenti della vostra religione irretendoli con false promesse per i loro turpi scopi".
Dalle ultime file della folla si ode un grido: "Basta! Liberatela!"
Le fiaccole ed i forconi si alzano, poi uno degli uomini lancia un sasso che colpisce in testa una guardia, aprendo una profonda ferita che inizia a sanguinare copiosamente. Dopo un attimo di sconcerto, il soldato afferra una delle persone più vicine e comincia a strattonarla.
Tidrek urla per l'ennesima volta alla folla di disperdersi, ma la sua voce viene coperta da quella profonda dell'uomo accanto a Leland. "Hanno messo le mani addosso ad uno dei nostri! Addosso!"
Una dozzina di uomini avanzano e cominciano a menare pugni alle guardie, che rispondono istantaneamente all'aggressione spingendo ed atterrando i popolani. Un paio di soldati all'interno della guarnigione spostano Zigfrid e Fiona e si schierano per dare una mano ai compagni.
"Arrestateli tutti!" urla Tidrek, afferrando una guardia e spingendola verso la folla. "E se occorre, fate sputare loro qualche dente! Che giustizia sia fatta!"

Miodrag ascolta con crescente preoccupazione le urla del capitano Ashtone poi, percependo un leggero tonfo proveniente dai sotterranei tra le russate di Tsadok, si affaccia dalle scale. Le due guardie sono accasciate per terra e la luce delle torce illumina una pozza di sangue che si sta allargando sotto i loro corpi.
Lo spadaccino si fionda giù e raggiunge la cella di Ronika. Le sbarre sono aperte. Al centro della cella una magra figura è china sulla donna e le sta somministrando una pozione.
"Mossa stupida" mormora Miodrag con un ghigno, chiudendo la porta e girando la chiave.
L'uomo alza di scatto lo sguardo, poi afferra la balestra e fa partire un colpo. Il quadrello passa attraverso le sbarre e si pianta nella spalla dello spadaccino, che sussulta per lo stupore.
Mentre Ronika rinviene, un altro quadrello parte e si conficca a pochi centimetri dall'altro. Miodrag si sposta di lato, riparandosi dietro lo spesso muro di pietra, quindi recupera dalla borsa un'ampolla di fuoco dell'alchimista.
"Tentativo di evasione!" urla lo spadaccino in direzione delle scale, poi si sporge leggermente per osservare l'interno della cella e nota che è vuota. Ad un certo punto, un rumore metallico attira la sua attenzione. La serratura scatta e la porta si apre da sola.

venerdì 15 gennaio 2016

0175 - la folla

Il capitano sputa per terra, poi torna a guardare la persona che ha appena parlato. "Leland, cos'è questa storia? Stasera abbiamo arrestato una pericolosa criminale. Cosa c'entra con te e con tutta questa marmaglia?"
"Non è una criminale" ribatte l'uomo.
"La donna non è tenuta prigioniera" commenta Zigfrid. "E' stata condotta qui per la sua sicurezza".
"La guardia cittadina vessa noi seguaci dell'undicesimo fuoco perché non approva quello che rappresentiamo".
"E cosa rappresentereste?" chiede Fiona.
"La ricerca di pace e prosperità" risponde Leland. "Cosa che a noi viene negata! Qui, dietro di me, c'è gente che quasi muore di fame se non fosse per gli altri membri dell'undicesimo fuoco, che si prendono cura di loro".
"E' vero, siete decisamente sfortunati" commenta Zigfrid. "Vi ripeto, però, che la signora non è trattenuta contro la sua volontà, ma è qui per la sua sicurezza".
"Allora conducetela fuori, così vedremo se dite il vero" risponde l'uomo voltandosi verso il resto della folla. Alcuni applaudono, altri acclamano le sue parole.
Il mago scuote il capo. "Purtroppo in questo momento non è cosciente".
"Se quel che dite è vero, allora non ci impedirete di entrare e portarla via con noi" mormora Leland fissando l'halfling.
"Abbiamo già..." inizia a ribattere Zigfrid, ma si interrompe quando il capitano lo fulmina con lo sguardo.
"La prigioniera è una criminale e fa parte di un'organizzazione criminale" tuona Tidrek. Accorgendosi degli sguardi carichi d'odio che compaiono tra la folla, aggiunge: "e con questo non intendo dire che faccia parte della vostra organizzazione religiosa o che questa sia criminale. Voi non c'entrate nulla, quindi disperdetevi oppure sarò costretto ad arrestarvi tutti".
L'uomo si volta verso gli uomini radunati ed alza le mani. "Vedete come si comporta l'autorità? Vedete cosa fa con i poveri? Vi manda giù per le strade, si gira dall'altra parte quando avete un problema. Però..."
"E quale sarebbe questo... problema?" lo interrompe il mago. "Sono nuovo in città e non mi è chiara la situazione".
Il volto di Leland avvampa, quindi l'uomo si volta verso le guardie e gli avventurieri. "La nostra sorella è stata portata via da una casa con un'accusa infamante e noi non possiamo parlare con lei perché è stata arrestata. Quali prove avete contro quella povera ragazza?"
"Ne abbiamo più che a sufficienza" ribatte Zigfrid. "Ma se, per ipotesi, la donna avesse preso accordi anche con un'altra organizzazione, a vostra insaputa ovviamente, cosa avreste da dire?"
"Noi vogliamo la nostra sorella libera" esclama Leland fissandolo, quindi la folla comincia ad inneggiare alla libertà della donna.
"Immagino verrà liberata non appena le guardie confermeranno che la vostra sorella non è implicata in alcun crimine".
Tidrek si accosta all'halfling e, cercando di non muovere la bocca, gli sussurra: "Non penso vogliano capire". Poi muove un passo verso Leland ed esclama sovrastando il rumore della folla: "Andate e disperdetevi. Questo è l'ultimo avvertimento che vi do, poi sarò costretto ad arrestarvi".

giovedì 14 gennaio 2016

0174 - davanti alla guarnigione

Tidrek osserva pensieroso il soldato, poi si lega il mantello al collo. "Scusatemi, risolvo la questione e ritorno".
"Penso sia il caso di uscire assieme a lei" esclama Fiona.
"Io intanto controllo che la prigioniera sia ancora nella sua cella" commenta Miodrag.
"E perché mai?" chiede Zigfrid. "E' svenuta, non andrà da nessuna parte".
"Hai ragione" ribatte lo spadaccino, avviandosi dietro al gruppetto.
Il nano apre la porta ed esce dalla guarnigione. Davanti all'edificio si sono radunate una quarantina di persone, che inneggiano alla liberazione della prigioniera.
"E allora?!? Cos'è tutta questa cagnara!?!" tuona il capitano, osservando le facce delle persone che lo fronteggiano. Molti sono semplici pescatori, altri sembrano vestiti meglio. Quasi tutti impugnano torce e forconi e li sventolano per aria.
"Molti indossano il medaglione dell'undicesimo fuoco" mormora Zigfrid.
"Vedo" ribatte Fiona con un sussurro.
Ad un certo punto una persona vestita con abiti eleganti fa un passo avanti e si piazza i pugni sui fianchi. "Capitano, noi esigiamo che la prigioniera che abbiamo visto portare qui dentro venga liberata, in quanto ingiustamente accusata".
L'halfling non si trattiene ed inizia a sghignazzare, poi torna serio quando nota lo sguardo dello spadaccino farsi duro. Dopo un paio di secondi il compagno si volta e si fionda dentro la porta.

Questo ha tutta l'aria di un diversivo pensa Miodrag, scendendo le scale due gradini alla volta. I due soldati di guardia si voltano e lo osservano mentre si ferma davanti alla cella. Il corpo di Ronika è ancora disteso al centro della cella, immobile. Lo spadaccino tira un sospiro di sollievo.
"Ehi, tu!" esclama una delle due guardie. "Non puoi stare qui senza un permesso firmato dal capitano!"
"Faccio parte della guardia cittadina di Vaelan".
"Qui non ha giurisdizione".
"Non importa, sono io che ho portato qui la prigioniera. E' una mia cattura. Volevo assicurarmi che fosse ancora dietro le sbarre".
"Come vede, è ancora in cella. Qui non è entrato nessuno, a parte lei".
"E' una pericolosissima ladra, esperta di fughe".
"Lei sa che per essere sceso qui senza un lasciapassare potremmo metterla in galera?"
Miodrag osserva per alcuni secondi la guardia, il silenzio rotto dal sonoro russare di Tsadok. "Non sapevo di questa cosa".
"Se lei fosse al mio posso ed entrasse uno sconosciuto, che farebbe?"
"Controllare che la prigioniera sia al sicuro e mandarmi via".
"Ha già visto che la prigioniera è nella sua cella, quindi può andarsene".
Lo spadaccino lancia un'ultima occhiata alla prigioniera, quindi sospira e si allontana sotto lo sguardo delle due guardie. Dopo aver raggiunto il pianerottolo, Miodrag lancia un'occhiata alle sue spalle e si ferma. Da qui posso controllare cosa succede senza essere visto.

mercoledì 13 gennaio 2016

0173 - le spiegazioni dello schiavo

Quando l'ultimo si chiude la porta alle spalle, il capitano si toglie il mantello e si siede alla scrivania. "Vi presento Syraban, una persona fidata".
"Buonasera" esclama Zigfrid, osservando l'uomo che poco prima gli aveva fatto usare lo specchio. "Spero abbia digerito bene".
"Sì, grazie".
"Ah, vi conoscete già?" chiede Tidrek osservando i due maghi, poi scuote la testa. "Comunque sia, ho chiesto al mio amico di praticare il suo abracadabra per contattare il capitano Morningstar. Tra un improperio e l'altro ha confermato che lavorate per lei".
L'halfling sorride. "Il capitano è solita usare un linguaggio molto colorito".
"Ha accennato all'uso di una verga".
"Spero non inamovibile" commenta ridacchiando Zigfrid.
"Quindi voi siete ad Assur alla ricerca di questa Fredda Mano. Volete fornirmi qualche altro dettaglio?"
Il mago illustra i traffici della gilda criminale ed i luoghi in cui questa opera. "... e per finire, abbiamo scoperto che la sede principale si trova in questa città. E' situata nel palazzo del signor Goyal".
"Siamo propensi a credere che l'obiettivo finale della Fredda Mano sia quello di destabilizzare il governo del Durpar" aggiunge Miodrag.
"Quindi i cadaveri che le mie guardie hanno trovato..." inizia il capitano.
"... erano per l'appunto membri della Fredda Mano" conclude per lui l'halfling.
"I due che abbiamo affrontato al piano di sopra supponiamo fossero i capi dell'organizzazione" aggiunge Fiona.
"Ho notato che avete portato con voi un gruppo di persone. Chi sarebbero?"
"Degli schiavi imprigionati dall'organizzazione, portati lì dalla Fredda Mano" risponde lo spadaccino. "E vorremmo anche interrogarli in merito alla sparizione del padrone di casa".
Ad un tratto Tidrek alza una mano, imponendo il silenzio, poi fa un cenno a Syraban che si volta, apre la porta e confabula con una guardia.
Dopo un po' entra nella stanza il giovane domestico che si era scagliato contro il maggiordomo. "Mi avete mandato a chiamare?"
"Raccontaci cosa sai" esclama Miodrag, beccandosi un'occhiataccia dal capitano.
"Noi siamo giunti da nord con una nave, ci hanno fatto sbarcare ed abbiamo portato della merce in un magazzino. Poi Selina, la nostra padrona, ha preso contatti con il padrone della casa in cui ci avete trovati. Non so cosa sia successo, so solo che ad un certo punto ci hanno trasferiti di notte nel palazzo e ci hanno rinchiuso nei sotterranei".
"E la servitù precedente?"
"Non saprei, noi non abbiamo visto nessuno. A parte Atanas e Biljana, si intende".
"Sono il maggiordomo e la domestica che abbiamo affrontato all'ingresso" puntualizza lo spadaccino. "Erano i loro aguzzini".
"Capisco" mormora il nano, socchiudendo gli occhi.
Miodrag si volta di nuovo verso il giovane domestico. "Selina aveva rapporti con altri membri dell'organizzazione?"
"Ogni tanto veniva qualcun..." risponde il ragazzo, ma si blocca quando il capitano lo zittisce. Dall'esterno sembrano provenire le grida di molte persone. A volte si sente il nome di Tidrek, urlato a squarciagola.
Una guardia bussa alla porta ed entra. "Capitano, sembra che fuori si sia radunata una piccola folla che chiede di lei".

martedì 12 gennaio 2016

0172 - bevi tutto, mi raccomando

"Ottimo, ci siamo giocati il nostro curatore" esclama Fiona. "Tu hai qualche pozione da fargli bere?"
Miodrag fruga nello zaino ed estrae una manciata di fialette. "Ecco qui".
"Io non ho intenzione di sprecare quelle pozioni" esclama Zigfrid, incrociando le braccia. "Aspetterò l'arrivo di un sacerdote".
La ladra si volta verso lo spadaccino e gli sussurra: "Tu tienilo fermo, io gli tappo il naso e gliele caccio in gola".
Miodrag annuisce, poi passa dietro al mago e gli blocca le braccia, sollevandolo di peso.
"Non voglio essere curat..." esclama Zigfrid, poi Fiona gli tappa il naso e gli ficca in bocca una delle fialette.
"Bevi tutto, mi raccomando".
L'halfling si dimena mentre il liquido gli scende in gola, poi inizia a tossire e sputacchiare. "Avevo detto di no! Che spreco!"
"Sei un ingrato" sibila la ladra, fulminandolo con lo sguardo.
Una delle guardie si avvicina. "Devo chiamare un sacerdote o fate da soli?"
"Sì! Lo chiami!" esclama Zigfrid. "Blocchi questi pazzi!"
"Va bene, lo chiami pure" acconsente sospirando Fiona.

Dopo un quarto d'ora le guardie conducono nella stanza un sacerdote di Ilmater. Dopo una breve occhiata alle numerose persone che lo stanno fissando, procede a curare i presenti.
Mentre il chierico comincia a prendersi cura degli schiavi liberati dal gruppo, il capitano apre la porta e si piazza sulla soglia. "Tu, tu, tu e... dov'è finito l'ultimo, quello grosso?"
"Ha attentato alla mia vita, a quanto pare" ribatte Zigfrid, massaggiandosi la testa.
"Quindi è giù".
"Già".
"Va bene. Voi tre, nel mio ufficio!" tuona il nano, voltandosi ed imboccando il corridoio.
"Possiamo avere anche il quarto?" chiede Fiona, seguendo il capitano.
"Non se ne parla".
"Ma ha colpito qualcuno che lo vorrebbe con noi!"
"Lo vorrei con noi?" esclama Zigfrid, accelerando il passo. "Devo aver battuto la testa più forte di quanto pensassi".

lunedì 11 gennaio 2016

0171 - arrestato per aggressione

Nella stanza cala il silenzio. La guardia fissa a bocca aperta il mezzorco mentre si china sul mago e invoca la propria divinità. La ferita si rimargina, smettendo di sanguinare, e dopo pochi secondi Zigfrid rinviene. "Che è successo?"
"Fai smettere quel dannato suono!" tuona Tsadok, afferrando l'halfling e cominciando a scuoterlo vigorosamente. "Fallo smettere!"
Fiona si riprende dallo stupore e scatta verso il mezzorco. "Ma sei sciroccato? Che cavolo hai nella testa?"
"Quelle palline mi fanno impazzire! Digli di smetterla!"
"Non è questo il modo! Guarda come l'hai conciato!" esclama la ladra, aiutando il mago a rialzarsi.
Zigfrid si guarda un po' intorno, poi schiocca le dita. Il suono si interrompe istantaneamente. "Ora mi volete dire chi mi ha investito? Ho come un cerchio alla testa e non ricordo..."
Fiona sta per rispondere quando un sergente e tre guardie fanno il loro ingresso nella stanza. Dopo una breve occhiata alla pozza di sangue ed all'arma insanguinata, si dirigono verso Tsadok, lo disarmano e lo spingono a terra.
Il mezzorco guarda i soldati sorride. "Arrestatemi pure, non opporrò resistenza. L'importante è che quel rumore sia finito".
"Perdonatelo" esclama la ladra. "Il nostro nuovo compagno è una testa calda e non è ancora abituato al caratteraccio del piccoletto".
"Ah, capisco" commenta Zigfrid evocando una spugnetta che inizia a pulire il sangue sui suoi vestiti. "E' stata la sua arma ad investirmi".
Miodrag affianca una delle guardie che tengono fermo il mezzorco e gli appoggia una mano sulla spalla. 
"Prima che lo portiate via, potete consentirgli di fare un'ultima cosa? E' il nostro chierico, quello che ci cura" esclama lo spadaccino sorridendo. Poi, guardando lo sguardo stupefatto del soldato, aggiunge: "Beh, di solito".
Il sergente scruta gli occhi del giovane, poi fa un passo verso di lui. "Che ne dici di una notte in guardina per ubriachezza molesta?"
"Non ho bevuto niente, se vuole le faccio sentire il fiato".
"Non importa. Comunque a noi non interessa chi sia questo bisonte. Ha aggredito una persona all'interno della guarnigione, quindi verrà portato in cella in attesa che qualcuno lo giudichi e lo condanni".
"E' vero, c'è stata un'aggressione. Ma la vittima, se così la possiamo chiamare, era consenziente".
"Scusa?" esclama Zigfrid spalancando gli occhi. "Cos'ero, io?"
"Sì, sì! Eri consenziente!" ribatte Miodrag, facendogli un cenno per invitarlo a stare zitto.
"Devo aver battuto la testa molto violentemente, ma questa cosa proprio non me la ricordo..."
"Ora basta!" dice il sergente, poi indica alle altre guardie la porta. I soldati conducono Tsadok nel corridoio e si dirigono verso le prigioni al piano inferiore.

"Ecco, qui non potrai fare danni" dice una delle guardie, spingendo il chierico dentro la cella e chiudendo con un paio di mandate la serratura.
Tsadok afferra le sbarre e osserva il soldato che monta la guardia dall'altra parte del corridoio. "Posso avere almeno qualcosa da mangiare?"