lunedì 5 giugno 2017

0278 - paura e delirio in strada

Zigfrid riacquista la vista e nota che il giovane è stato trapassato da un paio di frecce ed ora giace riverso sul tetto, mentre una pozza di sangue si allarga sotto di lui.
"Idioti" mormora il mago scuotendo la testa, poi ignorando l'origine dell'incantesimo si guarda attorno alla ricerca dei propri compagni. Fiona, Tsadok e Miodrag sembrano essersi volatilizzati, però dal rifugio Tulloch sembra stia uscendo un fiume di gente. Zigfrid si concentra ed il drago si appoggia sul tetto dell'edificio, sporgendo la testa su cui è montato il mago.
"Fermi tutti! Ho un drago e non ho paura di usarlo!" esclama con quanto fiato ha in gola. Una trentina di teste si voltano nella sua direzione, gli occhi sbarrati dalla paura fissi sul bestione alato.

Miodrag osserva il vicolo, valuta per un momento l'idea di dirigersi verso il piccolo giardino sul retro, poi spinge Fiona verso l'ingresso principale del rifugio. Quando la sua mano sfiora la maniglia, la porta si apre di colpo ed un fiume di gente esce travolgendo i due.
La ladra afferra il braccio dello spadaccino e lo tira in disparte, evitando che il compagno venga travolto dall'orda in fuga. I mendicanti si riversano nelle strade, poi un grido stridulo attira lo sguardo di tutti: la testa di un enorme drago verde sporge dal tetto del rifugio e la familiare voce di Zigfrid sbraita di fermarsi.
Fiona chiude gli occhi rabbrividendo. "Ora ci cacceranno da Vaelan per colpa di quel cretino".
Miodrag alza lo sguardo, si appoggia alla parete e annuisce senza proferir parola.
"Perderemo la casa e la Casata della Sabbia ci disconoscerà" continua la ladra, affranta. "Dovremo rifarci una reputazione da qualche altra parte".

Ora chi è il piccoletto? Eh? EH? pensa raggiante Zigfrid. Aver dimostrato che anche un piccolo halfling può assoggettare decine di persone lo rende euforico. Mentre la folla inizia ad urlare ed alcune persone si accasciano svenute in mezzo alla strada, venendo travolte da altri mendicanti, il mago decide di cercare l'origine della palla di fuoco esplosa accanto a lui. I suoi occhi individuano nella piazza del mercato un manipolo di persone in tunica che stanno guardando nella sua direzione, le mani che si muovono in cerchi disegnando complessi simboli nell'aria. Poco distante, una ventina di soldati con l'arco puntato che attendono un segnale per scoccare.
"Oh, cavolo" esclama Zigfrid, sentendo i propri arti irrigidirsi e vedendo una selva di piccole sfere luminose dirigersi verso di lui.

7 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Condivido pienamente le poco ottimistiche previsioni di Fiona e MIodrag!

andrea ha detto...

Far comparire un drago in città non è mai una buona cosa, soprattutto dove c'è un'Accademia di magia... XD

Nicholas ha detto...

Ma pure i maghi hanno cannato il tiro salvezza?

andrea ha detto...

Utilizziamo la regola che dice: "se non hai un contatto diretto, l'illusione è reale".
E comunque... sì, il mago che ha scagliato la prima palla di fuoco ha fatto 1 per rendersi conto che era un'illusione. =.=

Nicholas ha detto...

Quando speri che il tuo incantesimo abbia effetto invece ha un enorme effetto ed è peggio :D

andrea ha detto...

"ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria"...

Rocco ha detto...

Effettivamente la riuscita dell'incantesimo è stata controproducente in questo caso...la discrezione non è il nostro Forte!