lunedì 21 novembre 2016

0259 - ulteriori ricerche

Una piccola catasta di libri è ammonticchiata ai piedi del mago ed un sottile velo di polvere aleggia per la stanza, aggrappandosi agli stivali e posandosi sulle mensole più basse. Tsadok allunga per l'ennesima volta la mano, recupera dallo scaffale più alto gli ultimi due tomi rimasti e li porge a Zigfrid.
"Grazie" esclama giulivo l'halfling, cominciando a sfogliare con delicatezza le pagine ingiallite e leggendone attentamente il contenuto.
"Hai finito di fare la spesa?" chiede Miodrag, varcando la soglia insieme a Fiona. L'unica reazione di Zigfrid è una leggera scrollata di spalle. Il mezzorco invece si volta e osserva lo sguardo rabbuiato della ladra. "Qualcosa non va?"
"Niente" lo zittisce lei, cominciando a guardarsi attorno alla ricerca di un'altra nicchia nascosta.
"Ha trovato troppi pochi tesori per i suoi gusti" spiega lo spadaccino, avvicinandosi a Tsadok ed a Zigfrid.
"E cioè?" chiede l'halfling, senza alzare gli occhi dal libro.
Fiona per tutta risposta si slaccia il sacchettino dalla cintura, lo lancia a Miodrag e ritorna a tastare le pareti. Lo spadaccino allenta il cordino e si fa cadere il contenuto del borsello sul palmo della mano. Il mago chiude di colpo il libro, avvicina la punta illuminata del bastone ed osserva attentamente le pietre. "Direi sulle quattrocento monete d'oro" commenta. "Forse qualcosina di più".
"Ho trovato un'altra nicchia!" esclama la ladra soddisfatta, infilando il braccio attraverso la parete illusoria ed estraendo una scatola di legno larga e bassa. Dopo averla appoggiata su un tavolo, controlla che non ci siano altri trucchetti sulla chiusura. "Non c'è nessun lucchetto" borbotta perplessa, poi solleva il coperchio. Una serie di piccole scatoline, tutte allineate, fanno bella mostra di sé; polveri di vari colori, petali, pezzi di legno e altri materiali ignoti emanano odori che spaziano dal piacevole al nauseabondo. "Cos'è questo schifo?"
"Quello schifo, come l'hai chiamato tu, sembra una borsa dei componenti" ridacchia Zigfrid, avvicinandosi. "Interessante l'idea di conservarla all'interno di un vano segreto. Forse è il kit per le emergenze, dato che nessun mago sano di mente girerebbe senza i propri effetti personali".
Fiona apre alcune delle scatoline chiuse e ne esamina il contenuto. "Una volta ti ho visto utilizzare delle perle per i tuoi incantesimi, dici che qui ce ne siano?"
Il mago osserva la disposizione dei componenti, poi alza un involucro cilindrico e lo apre. Vuoto. "Mi spiace, questo era lo scomparto più probabile. Non penso ce ne siano".
Man mano che esamina le varie scatole ed apre le bustine di tessuto, le spalle della ladra si abbassano. "Uffa! Niente di niente!"

Appoggiato alla spalla di una delle librerie, Miodrag osserva i gesti meticolosi della ladra poi, annoiato, si volta verso la parete scurita da quella che sembra essere una vampata di calore. La roccia sottostante sembra liscia, anche se in alcuni punti si notano delle piccole bolle ruvide. Lo spadaccino allunga una mano e passa un dito sulla fuliggine: una parte si trasferisce sul polpastrello, ma la parete non si schiarisce più di tanto. Strati su strati di nero pensa Miodrag, Sembra la parete di un caminetto, peccato non ci sia la canna fumaria...
"Che stai facendo?" chiede Tsadok, notando i movimenti del compagno.
"Volevo capire cosa avesse causato questo" risponde lo spadaccino, indicando la parete. "Secondo te?"
Il mezzorco guarda un po' la parete, poi scrolla la testa. "Non saprei, forse è il segno lasciato dal lancio di una magia malvagia" spiega senza molta convinzione, poi il suo sguardo viene catturato dalla forma sul pavimento. Attorno al cerchio che delimita il pentacolo ci sono delle scritte, tracciate con la stessa sostanza usata per il resto. Facendo appello agli insegnamenti dei maestri del tempio di Gond, comincia ad analizzare ed interpretare le scritte. "Questo è un incantesimo per incanalare il potere per altri incantesimi".
"Che tipo di incantesimi?" chiede Zigfrid, continuando a guardare nella borsa degli incantesimi ritrovata.
"Non ne ho idea" risponde Tsadok. Mastro Randolf aveva ragione, avrei dovuto stare più attento durante le lezioni...
Il mago si volta, lancia un'occhiata al pentacolo e poi ritorna ai suoi affari con un sorrisetto.
"Quindi? Hai capito cos'è?" domanda il mezzorco. "Non dovresti copiarlo? Potrebbe tornarti utile".
"Non mi interessa" replica Zigfrid. "E poi io saprei farlo meglio".
"Se non c'è altro che può tornarci utile" si intromette Miodrag, raggiungendo la porta, "propongo di tornare dai geni e consegnare l'artefatto".
Il mago chiude il libro di colpo e lo infila nella borsa. "Va bene, va bene... andiamo".

5 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Ho come l'impressione che abbiano tralasciato qualcosa, ma in fondo è solo una sensazione.

Nicholas ha detto...

Vedo che le spiegazioni alle prove di Conoscenze Ar Cane e Sapienza Magica sono standard.
Anche io dico sempre "Quel giorno in classe dormivi".

andrea ha detto...

@MrMist:
hanno cercato ovunque (più di quanto mi aspettassi), perché gli indizi sembravano pochi. E, ovviamente, non si sono premurati di studiare le parti importanti: il mago ha bellamente ignorato il pentacolo con le candele (a parte le iscrizioni, ma senza pensare alle implicazioni) e nessuno si è preso la briga di pensare ai... cuscini sull'altare. =D

@Nicholas:
ehehe... è proprio da "background" del mezzorco Tsadok: obbligato a forza a frequentare le lezioni, passava più tempo a fantasticare di uscire dal tempio che a seguire le spiegazioni di teoria. =)

rocco ha detto...

anch'io ricordo di aver provato la sensazione che mi sfuggisse qualcosa, infatti il mio pg voleva tornare dai geni e chiuderla lì...ma del resto se non ci pensa il mago al pentacolo...poi i cuscini cosa nascondevano?...dovevamo strapparli e controllare anche lì dentro???

andrea ha detto...

No, ma avevano un significato: se ce n'erano tre di colori diversi, e la fiaschetta azzurra era sopra quello azzurro... =D