lunedì 18 aprile 2016

0232 - blocco elementale

Miodrag lancia un'occhiata al Janni più vicino, quindi si sposta verso Zigfrid. "Ma non sono anche loro umani?"
"No" risponde seccato il mago.
"Con quei capelli? Ti pare?" aggiunge Fiona a bassa voce.
Zigfrid incrocia lo sguardo di Azura, le sorride poi accenna una riverenza. "Saremmo onorati di servire vostra genialità. Siamo a vostra disposizione".
"Calma, non essere avventato" esclama la ladra.
Il mago volge lo sguardo verso di lei, un lungo sospiro esce dalla sua bocca per tentare di mascherare la risata che gli sta nascendo nel petto; alla fine uno stentato sorriso compare sul suo volto. "Ottima uscita, te lo concedo. Molto sottile".
Azura osserva seria il volto degli avventurieri, come se non avesse colto la battuta, poi riprende a parlare. "Più di un secolo fa qualcuno è giunto sul piano elementale ed ha sottratto un artefatto al nostro signore; l'ha poi portato qui, sul piano materiale. Ora si trova dietro queste porte. Purtroppo chi ha costruito questo rifugio ha protetto la via d'accesso con un incantesimo che spedisce gli elementali sul proprio piano d'origine. Per noi è impossibile entrare".
"Noi, che siamo già sul nostro piano, possiamo invece oltrepassarla" conclude per lei Zigfrid.
I tre djinni annuiscono.
"E' esatto" esclama Azura. "Non conoscendo la conformazione delle stanze oltre questa porta, non abbiamo modo di teletrasportarci in sicurezza al di là di essa".
Aros si stacca dagli altri due djinni, raggiunge il fondo della sala e batte le mani. Le due spesse ante di pietra si aprono, rivelando un piccolo corridoio scavato nella roccia che conduce ad una voragine, attraversata da uno stretto ponticello in legno dall'aria pericolante. Il rumore del fiume sotterraneo che scorre parecchi metri più in basso si riversa nella stanza, assordando per un momento gli avventurieri. Dall'altra parte, a pochi passi dal bordo, si nota un arco di pietra su cui brillano alcune decorazioni finemente lavorate.
"Quindi sua ventosità ci sta proponendo di entrare lì e recuperare l'artefatto?" chiede Zigfrid, continuando a fissare i simboli magici.
"Immagino che l'autore del furto sia un mago esperto" commenta Miodrag. "E' riuscito a raggiungere il vostro piano, rubare l'oggetto e creare un sistema per tenervi alla larga".
"Potrebbe essere anche un ladro che aveva accesso al giusto portale" ribatte sarcasticamente Zigfrid.
"Siamo certi che l'autore del furto sia un mago. Sennò tutto questo non si spiegherebbe" esclama Sorus.
"Tutto questo cosa?" chiede Tsadok. "Non capisco".
"Sei il solito zuccone" sbotta Zigfrid. "Solo un mago avrebbe potuto creare una struttura sotterranea così complessa e proteggerla con incantesimi tanto potenti da tenere lontani i geni".

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Oggi è lunedì, per il mio cervello è una partenza in salita, fatta questa premessa ti dico che ci ho messo un po' a capire lo scambio di battute tra Zigfrid e Fiona, che però è veramente carino! :)

andrea ha detto...

In game c'è stato un momento di silenzio, con il giocatore che interpreta Zigfrid che macinava l'informazione... poi sono esplosi tutti a ridere! =D

Nicholas ha detto...

Mi ricorda un epico scontro tra i pg e un elementare dell'acqua:
DM “attaccate gli elementari dell'acqua”
Nano (manca) “ho fatto un buco nell'acqua”
Stregone (manca) “faccio acqua da tutte le parti”
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Nano (dopo aver fatto 40 danni) “come è messo l'elementare dell'acqua”
DM “adesso è un po’ torbido”

Cmq sti Djinn da quanto sono qua davanti ad attendere che qualcuno gli levi le castagne dal fuoco?