venerdì 29 aprile 2016

0236 - un vecchio ponticello

Zigfrid raggiunge il corto ponte di legno e, tenendosi le vesti mosse dal vento che soffia dalle profondità della terra, guarda giù. La luce delle torce che filtra dalla porta illumina le pareti di roccia per alcuni metri, poi i suoi occhi incontrano solo il buio.
"Dev'essere bello profondo" mormora tra sé e sé.
"Vediamo quanto" esclama Fiona, recuperando una moneta di rame dal borsello e facendola cadere oltre il parapetto di corda. Il piccolo dischetto luccicante sparisce nella gola senza emettere alcun suono.
Se cado giù, ci rimango secco pensa il mago, poi si alza e sorride ai propri compagni. "Prego" esclama, invitandoli con un gesto ad avanzare.
Tsadok si avvicina al ponte e ne saggia la resistenza battendo un piede sulla prima asse. Le corde sussultano ed un po' di polvere scivola nella gola, ma il ponte sembra reggere.
Miodrag, per nulla convinto, ritorna nella sala e raggiunge uno janni che sta osservando il gruppo, in attesa di vedere se riuscirà a oltrepassare l'arcata o meno. "Voi avete detto che siete andati oltre il ponte, giusto?"
"" risponde laconico il genio.
"Quindi il ponte non cederà quando ci passeremo sopra, vero?" aggiunge lo spadaccino con sguardo interrogativo.
"Per i più esili tra voi direi proprio di no. Per quanto riguarda il vostro compagno mezzorco, però, non mi pronuncio".
Miodrag ringrazia con un cenno della testa e torna dai compagni. "I janni dicono che il ponte regge".
Fiona scrolla le spalle ed avanza. Dopo qualche passo, raggiunge sana e salva l'altro corridoio oltre la voragine. Ninkle le si fionda dietro, avanzando a passi incerti ed aggrappandosi al cordame, ma ben deciso a raggiungere la sua salvatrice.
"Bene" esclama soddisfatto Zigfrid, poi oltrepassa il ponte e raggiunge la ladra.
"Tu per ultimo" esclama Miodrag guardando Tsadok, poi con un paio di balzi supera il corto ponticello.
Il mezzorco fissa perplesso il compagno, poi appoggia il piede sulla prima asse e vi sposta il peso sopra. Il legno comincia a gemere, ma regge tranquillamente il suo peso.
"Per fortuna" mormora lo spadaccino, osservando il compagno raggiungere sano e salvo il resto del gruppo.

"Stavo pensando una cosa" mormora Fiona a mezza voce. "Quelli che tenevano prigioniero Ninkle avevano in mano una mappa che indicava questo posto. Secondo voi stavano cercando l'artefatto che i geni ci hanno mandato a recuperare?"
"Probabilmente sì" risponde Zigfrid, esaminando i glifi luminosi incisi sull'arcata di pietra.
"Io invece mi chiedo perché un mago abbia raggiunto un altro piano, rubato la boccetta, costruito questa piccola fortezza a prova di genio ed alla fine ci abbia nascosto dentro l'artefatto" esclama Miodrag. "Tutto per un semplice veleno".
"Un veleno che uccide chiunque ti sembra una cosa da nulla?" chiede il mago. "Comunque non è detto che abbia solo quelle proprietà".
"Continuo a ritenerlo uno spreco di tempo e risorse" borbotta lo spadaccino.
Zigfrid gli lancia un'occhiata in tralice, poi finisce di esaminare i segni magici. "E' un potente incantesimo di abiurazione. Troppo complesso da togliere" commenta ad alta voce. "Non dovrebbe avere effetti sulle creature del piano materiale, comunque".
"Ottimo" esclama Tsadok, oltrepassando l'arcata e raggiungendo il corridoio dietro ad essa.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Se questo veleno ammazza chiunque allora c'è da chiedersi chi vogliono ammazzare i mandanti della squadra di umanoidi!

andrea ha detto...

Non sono andati così in la con la questione... ;)

rocco ha detto...

nessuno aveva capito che poteva uccidere CHIUNQUE, io pensavo fosse solo un potente veleno...poi chiunque chi? un mago molto potente? una creatura magica? una divinità? forse dovevamo andare più a fondo coi geni..