mercoledì 2 marzo 2016

0208 - esplorazione dell'accampamento

Il gruppo cammina tra le dune fino a raggiungere uno degli avvallamenti che permettono l'accesso all'interno del cratere.
"Facciamo attenzione" sussurra Tsadok. "Se il campo è ancora abitato, non è detto che i suoi occupanti siano amichevoli".
"Nel qual caso ci prenderemo cura di loro come sappiamo fare" ribatte Zigfrid, scrutando la distesa di sabbia circondata dalle rocce.
Una dozzina di tende sono state erette al centro della spianata ed ora giacciono distrutte dalla furia del vento. Alcuni piccoli corpi sono disseminati poco distante, mezzi sepolti nella sabbia.
Miodrag recupera il cannocchiale ed osserva i corpi straziati. "Sembrano resti di goblin, ma sono vestiti in modo strano. Nessun movimento, comunque, a parte i resti delle bandiere legate ai pennoni delle tende".
"Come immaginavo" borbotta Zigfrid, avanzando lentamente verso le tende.
Tsadok nota che da un cumulo di sabbia poco distante sporgono dei piedi. Dopo essersi avvicinato insieme a Fiona, il mezzorco comincia ad esaminare i corpi, che si rivelano effettivamente dei goblin vestiti di stracci e dalla pelle color ocra. "Mai visti di questo colore".
"La cosa più strana è che questi cinque sono tutti legati assieme" esclama la ladra, alzando una catena formata da una serie di anelli scuri, semisommersi nella sabbia, fissati alle caviglie dei cadaveri. "Chi è che terrebbe prigionieri dei goblin?"
Il chierico comincia a frugare nelle loro tasche alla ricerca di qualche indizio, poi esamina la pelle segnata dalla sabbia. "Non hanno nulla addosso, nemmeno tatuaggi o marchi impressi a fuoco".

Zigfrid osserva per un momento le attività dei compagni, poi si allontana verso l'accampamento. Dopo una rapida occhiata ad un altro gruppo di goblin morti, si avvicina cautamente alla tenda meno devastata dalla furia del vento e scosta con il bastone uno dei lembi rimasti ancora intatti. All'interno ci sono alcuni pagliericci puzzolenti, un po' di stracci e poco altro. La sabbia, entrando da un grosso buco sul tetto, ha coperto gran parte delle superfici.
"Questa è vuota" mormora tra sé e sé, spostandosi verso la successiva baracca, costruita con un misto di legno e pelli di vari animali.
Il cadavere di un goblin giace riverso sulla sabbia, con le mani ancora aggrappate al lembo di pelle che chiude l'entrata. La catena che gli blocca la caviglia prosegue all'interno. Se tutti i prigionieri sono legati in gruppi di cinque, probabilmente i suoi quattro compagni sono all'interno pensa Zigfrid, pronunciando a bassa voce le parole per evocare uno scudo magico. Lentamente scosta la tenda ed osserva all'interno.
Una parte del soffitto di legno è crollato sopra ad un gruppo di goblin, uccidendone un paio sul colpo e provocando gravi ferite ad un altro. Un quarto goblin giace sulla pancia in fondo alla baracca, legato insieme agli altri prigionieri.
Mentre Zigfrid sposta l'attenzione dai corpi davanti a lui al contenuto della stanza, nota colla coda dell'occhio un piccolo movimento della catena che lega l'ultimo corpo. Il goblin si volta lentamente ed osserva con occhi spalancati la piccola figura del mago. Svariati rivoli di sangue sono rappresi attorno ad una miriade di ferite sul volto. Anche la lurida maglietta è coperta da chiazze di sangue. Quando il prigioniero mette a fuoco chi gli sta davanti, cerca di rintanarsi in un angolo e stringe spasmodicamente un piccolo oggetto tra le esili braccia.
"Huun alkhuul! Druun khruur mech ghaan!" urla il goblin con una vocina stridula.
Zigfrid si appoggia al bastone e lo guarda infastidito. "In comune, per favore. Non parlo il tuo pidocchioso linguaggio!"
L'esclamazione zittisce per un momento la piccola creatura, che inizia a guardarsi intorno spaventata. Quando Zigfrid sbuffa, il goblin cerca inutilmente di trascinare la catena ed i propri compagni verso di sé, in modo da mettere più spazio possibile tra sé ed il mago.
"Tu no uccidere me! Tu no uccidere me! Io schiavo! Io no volere morire!" scandisce il goblin, stringendo sempre più forte le braccia attorno all'oggetto che tenta di proteggere.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Se nella scatola che il goblin tiene in mano c'è una tunica da arcimago appena ritirata dalla tintoria... è meglio che i personaggi scappino o imparino presto ad inventarsi delle valide e fantasiose scuse...! ;)

andrea ha detto...

Nulla di tutto ciò... ma anche quella sarebbe stata una bella idea! =D

Mr. Mist ha detto...

Davvero e penso che anche Zigfrid avrebbe sudato freddo (ma poco) di fronte a LUI!