martedì 21 luglio 2015

0058 - il Timone Spezzato

"Di certo non possiamo andare a cercarlo stasera" dice Miodrag, chiudendo la porta del negozio. "Che ne dite di andare alla taverna a parlare con il sacerdote? Magari sa qualcosa del tempio!"
"Mi pare un'ottima idea. Anche perché ho sete" ribatte Delorean, incamminandosi lungo la strada.

La locanda è uno degli edifici più grandi del villaggio e sembra esser stata rimessa a nuovo da poco, anche se in alcuni punti la vernice si sta già scrostando. L'insegna, a cui è appeso un vecchio timone spezzato, cigola mossa al vento.
Fiona apre la porta ed il gruppo entra in un grande salone, arredato con pesci impagliati e quadri di paesaggi esotici appesi alle pareti. Nessun avventore è seduto ai tavoli e l'oste non si vede dietro al lungo bacone.
"Ehi! C'è nessuno? Oste!" grida Miodrag.
"Arrivo!" Un uomo magro, abbronzato, esce dalla porta che dà sulla cucina, si asciuga le mani con un canovaccio e si dirige verso il gruppo.
"Buonasera, gente! Sono Helcar. In cosa posso esservi utile?"
"Ci servirebbero delle camere" risponde Miodrag.
"Preferibilmente singole" aggiunge Zigfrid, poi indica con un cenno del capo Delorean. "Quando il bisonte russa non riesco a chiudere occhio. Sempre che questa bettola ne abbia".
"Non faccia caso a lui" interviene lo spadaccino. "E' una bellissima locanda".
L'oste guarda perplesso l'halfling, poi sorride agli altri avventori. "Grazie per i complimenti, signore. Posso offrirvi camere singole a cinque monete d'argento per notte, oppure quattro se pernottate per tutta la settimana".
"Di certo più economico che a Vaelan" sussurra Fiona a Zigfrid.
"Che ti dicevo? E' una bettola!" replica a bassa voce il mago.
"Intanto prendiamo la camera per stanotte" risponde Miodrag all'oste. "E' inclusa la cena?"
"E' inclusa la colazione, signore. Prendete intanto qualcosa da bere?"
Ad un cenno affermativo di Delorean, Helcar gira attorno al bancone e comincia a trafficare con boccali e bicchieri. "Cosa posso servirvi?"
"Immagino che il massimo che possiate servire è della birra..." dice Zigfrid con aria sdegnata, accomodandosi su uno sgabello.
L'oste squadra il mago. "Ho anche dell'ottimo vino... se ve lo potete permettere".
L'halfling appoggia il borsello sul tavolo. "Come vede, ho di che pagare".
"Bella la sua collezione di monete di rame" sogghigna Helcar.
Zigfrid fissa l'uomo per un momento, poi sogghigna a sua volta. Senza distogliere lo sguardo dagli occhi dell'oste, estrae una moneta d'oro e se la rigira tra le mani. "Lei è abituato al rame, io all'oro".
"Come desidera". Helcar recupera da sotto il bancone una bottiglia impolverata e con tracce di alghe secche, la stappa e versa generosamente.
Un dolce profumo riempie il naso di Zigfrid, mentre porta il bicchiere alla bocca. E' vino elfico! Dove diamine l'avrà trovato?
"Se non c'è niente di meglio, mi accontenterò" commenta l'halfling, sorseggiando il vino.
"Spiacente, la sciacquatura di piatti l'ho finita" replica serio Helcar, poi si rivolge agli altri con un ampio sorriso. "A voi, invece, cosa posso servire?"

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