venerdì 24 luglio 2015

0061 - l'undicesimo fuoco

"Cosa hai fatto!?!" sbraita Miodrag, sputacchiando pezzetti di frittella sul tavolo. Zigfrid si toglie una briciola dal sopracciglio senza smettere di leggere il suo libro.
"Ssh! Abbassa la voce" sussurra Fiona, afferrando un biscotto dal vassoio. "Era più semplice che aspettare due giorni".
"Hai trovato qualcosa di interessante?" biascica Delorean, infilandosi in bocca l'ennesimo dolcetto.
La mezzelfa si guarda attorno, poi vedendo che Helcar non è nella sala appoggia sul tavolo il medaglione. Delorean se lo rigira tra le mani, poi lo passa allo spadaccino.
"C'era anche questa lettera" continua Fiona, estraendo un foglio dalla busta. "Parla del tempio. Un certo R ha incaricato questi quattro tizi di trovarlo e recuperare al suo interno un artefatto. C'è anche una specie di poesia che parla di un undicesimo fuoco".
Miodrag dà un'occhiata alla lettera, poi legge a bassa voce le ultime righe: "L'Undicesimo Fuoco illumina la strada verso la salvezza delle vostre anime. Dimostrategli il vostro valore e lui ripagherà i vostri sforzi. Sembra qualcosa di religioso. Delorean, tu ne sai nulla?"
"No" risponde il mezzorco, scuotendo la testa. "Però il simbolo sul medaglione rappresenta due cerchi uno dentro l'altro uniti da undici punte. Probabilmente sono collegati".
Dalle scale scende la mezzelfa che ha consolato il sacerdote la sera prima, si ferma sull'ultimo gradino per squadrare il gruppo, quindi si dirige al bancone e chiama l'oste, che arriva con un bicchiere di latte ed alcuni biscotti, oltre ad un piccolo sacchetto di tela. Dopo aver mangiato in silenzio, afferra il sacchetto ed esce dalla porta senza proferir parola.
"Che tipa strana" commenta Miodrag, quando la porta si richiude. "Se avete finito, possiamo andare a cercare Lothar".

Il sole dell'alba illumina il porto ed alcune nuvole che si rincorrono alte nel cielo. Un paio di gabbiani garriscono striduli volteggiando sopra le poche barche ancorate al porto.
Il gruppo raggiunge il pontile e si dirige verso la piccola costruzione dove dovrebbe lavorare Lothar. A metà strada Miodrag si blocca di colpo. "La Aleta è ancora in porto! Non dovevano uscire in esplorazione?!"
"Prima pensiamo alle informazioni del ragazzo" sentenzia Zigfrid, "poi potrai andare a discutere con Lizzy".
All'esterno della casupola c'è un ragazzo seduto su una panchina che sta leggendo un libro. Quando sente i passi, alza gli occhi e si protegge con una mano dal sole. "Buongiorno, desiderate?"
"Tu sei Lothar, vero?" domanda Delorean, fermandosi a qualche passo da lui. "Sappiamo che sei tu quello che registra le navi in arrivo ed in partenza".
"Sì, perché?" chiede il giovane chiudendo il libro.
"Possiamo sapere quali navi sono attraccate ultimamente? Quattro persone sono sbarcate circa una settimana fa, vorremmo capire con che nave sono arrivate".
Lothar si alza, entra nel gabbiotto, apre un piccolo registro e comincia a sfogliare le pagine. "Ecco qui. La nave che è arrivata una settimana fa si chiama Rayo de Luna, è rimasta al porto per quattro giorni, poi è salpata".
"E da che porto venivano?" chiede Miodrag.
"Non l'hanno detto ed io non l'ho chiesto. Io registro solo il nome della nave, la data dell' arrivo e quella di partenza".
"Sai se si è imbarcato qualcuno prima che la nave partisse?"
"Io non ho visto nessuno. A parte i marinai che hanno caricato le provviste, s'intende".
"Questo è strano" mormora Fiona a Zigfrid. "Sono partiti senza attendere il ritorno dei loro passeggeri".
"Magari si sono imbarcati di notte" replica ad alta voce il mago. "E' possibile?"
"Beh, possono averlo fatto" risponde Lothar. "Di notte il porto non è sorvegliato".
"Male, molto male" commenta sarcastico l'halfling. "E' se qualcuno sbarcasse dal porto di notte ed attaccasse il villaggio?"
"Potrebbe farlo... ma per che motivo? Qui non c'è praticamente nulla da rubare. Solo del pesce e qualche rete. E la pipa del vecchio Ipa" replica sorridendo il ragazzo.

Nessun commento: