venerdì 31 luglio 2015

0066 - le origini dell'isola

Zigfrid tira l'ennesima boccata di fumo mentre attende all'ombra dell'erboristeria che i suoi compagni raggiungano lui e lo spadaccino. Il caldo comincia a farsi sentire, anche se la brezza che viene dal mare sembra mitigare un po' la situazione.
Una serie di passi fanno girare i due, che notano l'arrivo della ladra e del chierico.
"Fatto buoni acquisti?" chiede Miodrag, guardando con curiosità Delorean che ripone un groviglio di funi bianche che nello zaino.
"Sì, ho comprato un'amaca per dormire nella palude" risponde il mezzorco. "Me l'ha consigliato Ipa".
"Che consiglio cretino" esclama Zigfrid battendo il fornello della pipa sulla suola dello stivale per svuotarlo. "Hai buttato i tuoi soldi".
Il volto del mezzorco si adombra. "Vedremo chi avrà ragione" ringhia in direzione del mago, poi apre la porta dell'erboristeria e si fa da parte per far passare ai compagni.
All'interno il locale è fresco e un pungente profumo di spezie pervade l'aria. Aisha esce da una porta con alcune ampolle fra le braccia e le sistema sopra una mensola, quindi si gira per accogliere i nuovi venuti. "Buongiorno! Siete qui per farvi accompagnare alla palude, vero?"
"Esattamente" risponde Miodrag. "E ci scusiamo per il lieve ritardo".
"Nessun problema. Mi spiace dirvi che ho delle faccende da sbrigare qui in negozio" dice l'elfa. "Ma non preoccupatevi, ho parlato con Iriel, la mia assistente. Vi accompagnerà lei".
Dal retrobottega esce la mezzelfa dai capelli biondi incontrata la sera prima che, dopo aver squadrato il gruppo ad occhi socchiusi, saluta con un leggero inchino.
Delorean guarda Miodrag e Zigfrid con preoccupazione, quindi si rivolge ad Aisha. "Non ce ne voglia, ma con la sua assistente ci sono stati degli screzi e non vorremmo che questo creasse problemi. Non potrebbe lasciare le incombenze a lei?" propone in tono amichevole.
"Io non c'entro" borbotta il mago. "Se se l'è presa per qualcosa che abbiamo detto o fatto, sono problemi suoi".
L'erborista lancia uno sguardo interrogativo ad Iriel, che continua a fissare duramente lo spadaccino. Quando la mezzelfa si volta e coglie la domanda nello sguardo dell'amica, un sorrisetto ed un'alzata di spalle sono la sua unica risposta.
L'erborista sbuffa, increspando le labbra in una smorfia. "Va bene, vi accompagnerò io. Iriel, dovrai controllare costantemente il contenuto del pentolone, non deve smettere di bollire per nessuna ragione".
Aisha recupera un cestino e dei vasetti dal retrobottega e poi precede gli avventurieri fuori dal negozio.

Il gruppo procede compatto lungo la strada che esce dal villaggio e si snoda tra i campi. L'erba cresce rigogliosa, inframezzata qua e là da bassi cespugli. In alcuni punti si scorgono piccole zone brulle, in cui grossi massi scuri affiorano dal terreno.
"Sembra roccia lavica" commenta Fiona, raccogliendo ed esaminando un piccolo sasso poroso.
Un fugace sorriso appare sul volto dell'erborista. "Non potrebbe essere altrimenti. L'intera isola è in realtà la bocca di un vulcano spento".
Delorean annusa l'aria in cerca del caratteristico odore di uova marce. "Confermi che questo vulcano non è più attivo, vero? Non mi pare di sentire odore di zolfo".
"Ho controllato il terreno ed analizzato le piante" spiega l'erborista. "Le ultime tracce di attività risalgono a quando l'isola era ancora sommersa. Potete stare tranquilli". Poi l'elfa indica l'intrico di piante che si staglia di fronte a loro. "Lo spesso strato di roccia lavica ha inoltre impedito all'acqua piovana di defluire ed è per questo che al centro dell'isola si è creata la palude".

L'ultimo tratto di sentiero finisce con un piccola passerella di legno che attraversa un tratto di acqua stagnante, in cui un intrico di canne cresce attorno ad alcuni tronchi cavi ormai coperti di alghe e muschi. Il gruppo attraversa il ponte e si ferma nel piccolo spiazzo antistante la palude. Piante rigogliose ed intricate, immerse in pozze di fango, circondano il terreno.
"Io mi fermo qui" dice l'elfa, sistemandosi il cestino sul braccio ed avvicinandosi ad un cespuglio carico di bacche. "State attenti al terreno, ci sono zone simili a sabbie mobili. Se avete bisogno di indicazioni, potete arrampicarvi su alcuni alberi, come questo e quello" aggiunge, indicando due piante dai grossi rami. "Le altre non reggerebbero il vostro peso".
Miodrag, Zigfrid e Fiona annuiscono, mentre Delorean si guarda intorno. A me queste piante sembrano tutte uguali...

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