venerdì 4 dicembre 2015

0156 - servitù prossima alla pensione

Miodrag afferra il battacchio e bussa un paio di volte. Dopo circa un minuto si sentono dei passi lenti e trascinati, poi il rumore di una chiave che gira nella serratura. La porta si apre ed una signora anziana si sporge, alza lo sguardo ed osserva sorridendo il volto dello spadaccino. "Buongiorno... desidera?"
"Buongiorno, gentile signora" esclama Miodrag, sfoggiando un sorriso gioviale. "Noi stavamo cercando il proprietario del magazzino numero dodici. Ci hanno detto che vive qui".
"Lei cerca il signor Goyal, dico bene?" biascica la vecchietta, strizzando gli occhi per il riverbero del sole.
"Sì, è lui il proprietario del magazzino" conferma lo spadaccino, che alza gli occhi ed osserva l'interno della casa. Un paio di metri oltre la porta si snoda una larga scala che sale al primo piano. Un uomo vestito di lino, dalla carnagione scura, sta pulendo con un piumino la cornice di un quadro.
"Il signor Goyal vive qui" borbotta la donna, "ma ora non è in casa, è via per lavoro. Io sono solo la domestica".
"Capisco" mormora Miodrag. "E nel frattempo, mentre il mercante è via per lavoro, chi è che cura i suoi affari? Ha un socio con cui poter parlare?"
"Gli affari, dice?" esclama la vecchietta, grattandosi una guancia senza smettere di sorridere. "Beh, forse potete parlare con mio marito".
La domestica si volta e con voce stridula comincia ad urlare: "Atanas! Atanas!"
Lo spadaccino e la ladra sentono dei passi provenire dal piano di sopra, poi un vecchietto esce da una porta e scende lentamente le scale, sorreggendosi al corrimano. Quando raggiunge l'uomo con il piumino, gli indica con un secco gesto della mano di andare di sopra. L'uomo lancia uno sguardo alla porta, poi sale gli ultimi gradini ed entra in una stanza.
"Hai notato anche tu la sua occhiata implorante? O l'ho solo sognata?" sussurra Fiona all'orecchio del compagno.
"Cosa vai urlando, cara?" esclama il vecchietto raggiungendo la domestica.
"Questo signore ha chiesto chi è che gestisce gli affari del signor Goyal".
L'anziano osserva il volto di Miodrag, poi si appoggia alla porta. "Non saprei. Ma se ha qualche carta da consegnare, può lasciarla a me".
"In realtà cercavamo il signor Goyal per discutere di una questione delicata" mente lo spadaccino. "Stavamo indagando su un furto che ha subito".
"Un furto? Che furto?" esclama Atanas, voltandosi a guardare la domestica con aria interrogativa. Lei alza le spalle e scuote la testa. "E dove?"
"Al magazzino numero dodici" esclama Miodrag. "Giù al porto".
"Io non so di nessun furto" borbotta il vecchietto, guardando per terra.
"E' una cosa che è successa parecchio tempo fa" aggiunge lo spadaccino.
"Ah, ma lei parla di tanto tempo fa" esclama Atanas, alzando lo sguardo. "Più di uno o due anni fa!"
"Mi riferisco all'ultimo furto di pellame".
"Io... non me lo ricordo".
"E' sicuro che non ci sia qualcuno con cui parlare? Tipo un figlio?"
"No, lui è ancora giovane. Non ha ancora trovato la donna della sua vita".
Questo mercante è pazzo, se ne va lasciando tutti i suoi affari in mano a questi due svampiti pensa Miodrag, poi si volta verso Fiona e le sussurra: "Qui non otterremo nessuna risposta, proviamo con altri metodi".
La ladra osserva con aria interrogativa lo spadaccino mentre posa la mano sullo stipite della porta su cui è appoggiata la vecchietta e, spingendo, esclama: "Sarà meglio entrare, così ne discutiamo con calma!"
La donna, non aspettandosi la spinta, barcolla e cade pesantemente all'indietro, battendo la testa sul pavimento. Una piccola pozza di sangue si allarga mentre la donna, senza fiato per la caduta, comincia a mugolare per il dolore.

1 commento:

rocco ha detto...

Miodrag, lo "sterminatore di vecchiette", è arrivato in città...dovevo proprio trovare la vecchietta barcollante mannaggia...