martedì 8 dicembre 2015

0158 - bloccati in casa

La ladra afferra il domestico e lo trascina fuori, nel frattempo Zigfrid estrae una corda dalla borsa e comincia a legare il vecchietto. Un larga macchia di sangue sta inzuppando il pavimento, allargandosi sempre di più sotto il suo corpo.
"Quando ho finito, cerca di curarlo" esclama il mago rivolgendosi a Tsadok, poi si ferma quando sente il rumore di una finestra che si apre. "C'è qualcuno al piano di sopra! Presto, andate a controllare prima che scappi!"
Miodrag esce dalla porta ed osserva le finestre, tutte chiuse. "Qui non sta scappando nessuno!"
"Starà scappando sul retro" esclama Zigfrid, stringendo un altro nodo.
Lo spadaccino gira attorno all'isolato, arrivando nello stretto vicolo che passa dietro al palazzo, quindi si sposta per guardare oltre la siepe che nasconde il piccolo giardino sul retro. Una ragazza in armatura di cuoio sta scendendo agilmente lungo una corda, aiutata da un'altra donna ben più massiccia che si sporge sopra di lei. Quando quest'ultima nota il nuovo arrivato, urla: "Torna su! Quest'uscita non è più sicura!"
Tsadok, dopo essersi assicurato che il domestico non sia un pericolo per la ladra, sale di corsa le scale e assesta un calcio poderoso alla porta, che si spalanca sbattendo contro il muro. La donna si ritrae dalla finestra e si volta a guardarlo, mentre la compagna si arrampica sul cornicione e rotola nella stanza.
"Arrendetevi, non avete vie d'uscita!" esclama il mezzorco, brandendo la sua ascia.
Per tutta risposta, la donna sguaina la spada e si protegge con lo scudo. "Selina, nasconditi! A questo tizio ci penso io!"
L'avete voluto voi pensa Tsadok, balzando in avanti ed affondando il colpo prima che la donna più esile abbia il tempo di alzarsi e correre via. L'armatura di cuoio si lacera e dalla carne comincia a colare un rivolo di sangue.
Selina geme di dolore, poi con una capriola si allontana dal mezzorco e si ripara dietro alla scrivania, scomparendo alla vista.
"Assapora il filo della mia lama" esclama l'altra donna, vibrando un fendente che supera la guardia di Tsadok e gli lacera in profondità il quadricipite.
I due avversari cominciano a combattere cercando di penetrare le difese del nemico con i propri affondi, ma mentre quelli del mezzorco si schiantano spesso sullo scudo, i colpi della donna vanno quasi sempre a segno. Il sangue comincia a scorrere copioso mentre Tsadok sente le proprie energie venire meno.
Miodrag, dopo essersi arrampicato sulla corda, balza nell'ufficio dietro alla guerriera ed estrae le spade. "Ora hai un avversario alla tua altezza!" urla, lanciandosi all'attacco.

Fiona continua a scuotere il domestico finché non smette di ridere, quindi lo investe di domande. "Chi sei? Chi erano i due vecchi? Chi c'è al piano di sopra?"
Il ragazzo fissa gli occhi della ladra e, con voce tremante, esclama: "Sono uno schiavo, i due mostri erano i nostri aguzzini. Ed i tuoi compagni stanno combattendo con i loro padroni!"

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