lunedì 21 dicembre 2015

0167 - l'ospitalità del capitano

"Che cosa stai insinuando?" esclama il nano, fissando il mezzorco.
"La Fredda Mano ha basi in varie città" risponde Miodrag. "Noi abbiamo appena scoperto che qui, ad Assur, aveva la sua sede principale".
"E dove sarebbe?"
"Immagino che conosca Luther Goyal".
"Sì, è il mercante più ricco di Assur" risponde il nano. "E' via per affari da circa sei mesi".
"E voi ve la siete bevuta" mormora ridacchiando Fiona.
"Avete controllato?" chiede Tsadok.
"E perché diavolo avremmo dovuto controllare dov'è il signor Goyal?!" sbraita il capitano. "Abbiamo saputo che era via per affari, cosa che faceva spesso!"
"Beh, la risposta è semplice. Nel suo palazzo ospitava i membri più alti di quest'organizzazione" risponde lo spadaccino, "che sfruttavano le ricchezze del mercante per finanziare i loro traffici. Avevano anche degli schiavi, tenuti rinchiusi in luride celle nelle cantine, che abbiamo liberato e condotto qui. Il sergente potrà testimoniarlo".
Il nano socchiude gli occhi e fissa i tre avventurieri. "Per prima cosa contatterò la signorina Morningstar. Voglio che mi confermi la vostra storia. Fino a quel momento sarete miei ospiti".
"Intanto noi vorremmo interrogare la prigioniera" ribatte Miodrag.
Il nano scende dalla sedia senza rispondere, quindi si dirige la porta e richiama a gran voce l'attenzione del sergente.
"Prenditi cura dei nostri ospiti, mentre io sono via" esclama il capitano, facendo entrare il sottufficiale e dirigendosi all'uscita.
"Bene" balbetta il sergente, "potete accomodarvi in un'altra sala in attesa del ritorno del capitano".
"Io andrei a farmi una buona dormita in locanda" esclama Tsadok. "Sono molto stanco".
"Penso non possiate andarvene" ribatte il soldato.
"Cosa?" esclama Miodrag. "E chi l'ha detto?"
"Beh, le parole del capitano Ashtone erano chiare. Non siete prigionieri, ma non potete lasciare la sede della guarnigione fino al suo ritorno".
"Perché?" sussurra Tsadok, fissando con astio il sergente.
"Questi sono gli ordini".
"Bene, le ha ordinato di prendersi cura di noi. Questo vuol dire cibo, bevande e quant'altro. E dopo la cena noi andiamo" aggiunge il mezzorco, indicando l'uscita. "Chiaro?"
"Spiacente, posso solo darvi da mangiare e da bere. Di andarsene non se ne parla" risponde il sergente, visibilmente imbarazzato, poi fa cenno di seguirlo in un'altra stanza. "Presumo sia andato a parlare con Syraban, ritornerà tra poco".
"Chi è questo Syraban?" chiede Tsadok, seguendo controvoglia l'uomo.
"E' un mago, un uomo di cui il nostro capitano si fida" ribatte il sottufficiale, dopo aver fatto accomodare in una piccola saletta il gruppo.

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