lunedì 25 gennaio 2016

0181 - l'identità del fuggitivo

Tidrek getta sulla sedia il mantello, recupera una fiaschetta di metallo da un cassetto della scrivania e si versa un bicchiere di spirito dei nani. Il forte odore riempie l'aria, pizzicando il naso degli avventurieri.
"Sta brindando alla fuga della prigioniera?" chiede Midrag, incrociando le braccia e guardandolo storto.
"Non sto brindando. Se sono nervoso, io bevo".
"Ah, allora ne ha motivo" commenta lo spadaccino. "La situazione è tragica. Abbiamo perso l'unica persona che potesse portarci al vertice della catena di comando della Fredda Mano. Ed è successo all'interno della sua prigione, mentre due soldati stavano montando la guardia".
"I miei uomini non sono tanto addestrati da poter affrontare gente così preparata".
"Concordo".
"Assur è una città cresciuta troppo in fretta attorno ad un grosso mercato. Non ho guardie a sufficienza e con la giusta preparazione per poter scovare ed affrontare una organizzazione criminale così strutturata. Di solito si occupano di sedare le risse alla locanda i Tre Bicchieri e di portare in guardina gli ubriachi".
"Probabilmente è per questo che la Fredda Mano aveva sede qui" commenta Zigfrid.
"E' probabile".
"Mi costa ammetterlo, ma nonostante tutto avete fatto un buon lavoro. Rimane l'aggressione di Tsadok, che dovrà essere valutata da un giudice. Ho già dato ordini di farlo venire qui".
"Sta scherzando, vero?" grida Miodrag.
"No. Io devo far rispettare la legge. Gli illustrerò i fatti e poi lui deciderà".
"Dato che, a quanto ho capito, non abbiamo altra scelta che attenderlo qui" si intromette Fiona, "non sarebbe il caso di riprendere il discorso con il domestico della Fredda Mano?"
"Va bene" concede il capitano, mandando a chiamare lo schiavo.
Quando l'uomo arriva, sorride imbarazzato ai presenti. "Di nuovo buonasera. Fatico ancora a credere di essere veramente libero".
Lo spadaccino gli posa una mano sulla spalla. "Ti abituerai. Possiamo farti altre domande sulla Fredda Mano, vero? Ti vorrei descrivere una persona".
"Certamente, spero di esservi utile".
L'uomo ascolta attentamente le parole di Miodrag e la descrizione della persona che ha liberato Ronika dalle prigioni, poi annuisce con il capo.
"Sai chi è?"
"E' Petar, uno degli uomini a cui Selina dava dei compiti".
"Bene" mormora lo spadaccino tra sé e sé, cercando di non farsi sentire. "Petar morirà".

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