martedì 4 agosto 2015

0068 - nuotata fuori programma

"Sicuro che stiamo andando nella direzione giusta?" chiede Delorean, guardando il cielo nascosto dalla fitta vegetazione.
"Direi di sì, ma se volete controllo" replica Miodrag.
Gli altri annuiscono all'unisono, quindi cercano un posto dove sedersi per riposare. Lo spadaccino si guarda intorno, individua un grosso albero che potrebbe reggere il suo peso ed inizia la scalata facendosi largo tra il fitto fogliame. Dopo aver superato la zona più intricata e aver raggiunto i rami più alti, Miodrag si aggrappa al tronco e sporge la testa per guardare sopra le chiome degli altri alberi.  Nella variegata distesa di verde, un albero più grosso degli altri dai rami contorti e senza foglie spicca al centro della palude.
Aiutandosi con la corda e facendo attenzione a non scivolare sul muschio, lo spadaccino scende a terra. "Ho visto il grosso albero al centro della palude, quello di cui ci ha parlato Roland. La direzione è corretta. Possiamo proseguire".

Dopo un'ora nella folta boscaglia, il gruppo raggiunge uno specchio d'acqua limacciosa, largo una decina di metri, che taglia in due la palude. I rami più alti degli alberi sulle due sponde si intrecciano al centro, creando una volta che impedisce al sole di filtrare. Alcuni massi emergono dalla superficie dello stagno, completamente coperti di muschio.
Fiona si sporge aggrappandosi ad una radice e saggia la profondità dell'acqua con un bastone. "Decisamente troppo profondo per guadarlo. Dobbiamo trovare un'altra via".
"Saremo costretti ad una lunga deviazione" replica Miodrag, guardando a destra ed a sinistra. "Non vedo passaggi sicuri".
"Se una via non c'è, basta crearla!" esclama Delorean, prendendo in mano l'ascia e cominciando ad abbattere un grosso albero.
Dopo alcuni colpi ben assestati la pianta si inclina e cade, incastrandosi tra i rami contorti di una mangrovia sulla sponda opposta e facendo alzare uno piccolo stormo di uccelli che fugge in tutte le direzioni. Dove prima c'era la chioma dell'albero, ora appare il cielo azzurro.
"Possiamo passare" gongola il chierico, indicando la pianta e facendo un piccolo inchino.
Zigfrid si arrampica sul tronco, si aggrappa con mani e piedi alla corteccia, quindi si trascina fin dall'altra parte dello stagno, scendendo poi con l'aiuto di una corda.
Fiona sogghigna. Usando il ceppo mozzato come trampolino, la ladra spicca un salto e sale sul tronco, quindi si ferma ed allarga le braccia per ritrovare l'equilibrio. Dopo una breve occhiata per individuare eventuali ostacoli, scatta in avanti correndo sul tronco come fosse una passerella e raggiunge in breve l'altra sponda. Con un'agile capriola atterra a fianco del mago, che inizia a fissarla con uno sguardo divertito. "Su chi volevi fare colpo con quelle mosse da acrobata?"
"Suvvia, ogni tanto anche io posso divertirmi, no?" replica la ladra, strizzandogli l'occhio.

Se può farlo lei, anch'io posso riuscirci! pensa lo spadaccino mentre si arrampica sul tronco e si alza in piedi, ondeggiando per cercare di mantenere l'equilibrio. Dopo alcuni passi incerti, si lancia in avanti e comincia a correre lungo il tronco.
E' facile, basta rimanere concentr... D'un tratto il piede destro scivola su una parte di corteccia coperta di muschio. Miodrag tenta di afferrare un ramo, ma manca la presa e piomba in acqua.
"Zigfrid! Lanciagli una fune, presto!" grida Fiona, mentre il compagno annaspa per mantenersi a galla.
Il mago srotola la corda, la fissa ad un albero e lancia l'altro capo in acqua. La mano di Miodrag la afferra proprio mentre il peso dell'armatura lo tira a fondo.

La ladra ed il mago tirano con tutte le loro forze, mentre il respiro dello spadaccino sale in grosse bolle e increspa la superficie dell'acqua, spostando i cumuli di alghe e foglie che galleggiano in superficie. La fune si tende, trascinando il corpo del guerriero verso la riva. Prima affiora un pezzo d'armatura, poi anche la testa ed il tronco emergono dalla superficie limacciosa dello stagno.
Miodrag afferra alcune radici e si issa sulla riva, iniziando a sputacchiare acqua nerastra.
"Se volevi un po' d'acqua potevi chiedere a Delorean" commenta Fiona, togliendogli di dosso alcune alghe.

2 commenti:

jamila ha detto...

Uh! un altro resoconto di una campagna! Verrò a leggere a fine mese, di ritorno dalla mia "trasferta". Ho già dei begli arretrati, vedo...
Ciao

andrea ha detto...

Eheheh... buona trasferta! ;)