mercoledì 19 agosto 2015

0079 - la cavalleria è morta

"Dato che siamo qui, potremmo finire di esplorare il tempio" propone Fiona dirigendosi verso l'uscita. "Magari possiamo trovare qualcos'altro di interessante".
"Ottima idea" conviene Zigfrid, "strano che sia venuta a te! Che ne dite se cominciamo dalla porta che abbiamo oltrepassato nel corridoio?"
La ladra lo fulmina con lo sguardo e mugugnando esce dalla stanza, seguita dagli altri. Il gruppo ritorna sui propri passi e si ferma vicino ai resti dello scheletro abbattuto.
Il mago ruota la maniglia, constatando che la porta è chiusa a chiave. Quindi si volta verso la ladra e con un colpo di tosse ed un gesto eloquente le fa segno di aprirla. Fiona finge di ignorarlo e si china per esaminare le ossa ammucchiate per terra. Quando i colpi di tosse si fanno più insistenti, lei si gira e scocciata esclama: "Che c'è?"
"E' chiusa a chiave".
"E' magica?"
"E' chiusa a chiave" ripete Zigfrid.
Fiona incrocia le braccia e lo guarda con aria di sfida. "Puoi aprirtela da solo".
Il mago batte sulla porta e prova più volte a girare la maniglia. "E' solo chiusa a chiave. Se ci fosse qualche trappola magica, mi avrebbe già polverizzato la mano!"
"E se mi esplode in faccia quando infilo i miei attrezzi da scasso?"
"Sei abile in queste cose" la imbonisce Zigfrid. "Sicuramente te la sai cavare".
Fiona sbuffa, poi procede a forzare la serratura, che cede con facilità. I cardini ruotano cigolando e la luce magica illumina un largo corridoio che conduce ad un'altra porta. C'è un'iscrizione sull'architrave, ma il tempo e l'umidità l'hanno resa illeggibile.
Delorean, per prevenire ulteriori battibecchi, invoca la sua divinità. "Non c'è nessuna traccia di magia sulla porta".
"Grazie" risponde la ladra sorridendo al chierico, poi introduce il grimaldello nella toppa e cerca di far scattare il chiavistello. "Questa è più difficile" mormora tra sé, tentando di sbloccare gli ingranaggi incrostati di ruggine.
"Stai perdendo la mano, eh?" la canzona il mago.
Alla fine la serratura scatta e Fiona si alza in piedi, appoggiandosi al muro ed incrociando le braccia. "Prego" sibila in direzione di Zigfrid.
"Avete sentito?" mormora Iriel, indicando la porta. "Mi è sembrato di percepire qualcosa".
Il mago guarda la ladra. "Non è compito tuo aprirci le porte? Questa non mi pare aperta".
"Non sopporto queste situazioni di stallo" ringhia Miodrag, squadrando entrambi. Poi avanza e sferra un potente calcio sul rinforzo centrale. I cardini, indeboliti dall'umidità, si spezzano e la porta vola in avanti di un paio di metri. Per un momento sembra rimanere in piedi in equilibrio precario, poi si abbatte al suolo facendo schizzare da tutte le parti pezzi di ossa.
La luce che si sprigiona dall'armatura dello spadaccino illumina una grande caverna, coperta di ossa umane e di bare di legno ormai marcio. Una ventina di scheletri armati di falce si girano a guardare Miodrag, poi cominciano ad avanzare.

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