venerdì 21 agosto 2015

0081 - la sala delle torture

"Ci rimane un'ultima porta" sussurra Fiona, facendo scattare la serratura. Di fronte al gruppo si para l'ennesimo corridoio, illuminato questa volta dalla verde luce di una torcia perenne. Due scheletri, falci in pugno, fanno la guardia ad una grande porta sulla sinistra, di fronte alla quale ci sono altre due porte più piccole. La prima è sormontata da uno teschio incastonato nel muro, la seconda da cinque.
"Fermo!" urla Delorean al mago quando questo si avvicina agli scheletri. I due non morti si animano ed affondano le lame nella sua carne.
"Ma perché non mi dà mai retta?" ringhia il chierico, facendo esplodere un'altra onda di energia positiva che sgretola le creature. Una delle due falci rimane un attimo in bilico, poi cade a terra con un tonfo metallico.
"Quante storie!" esclama Zigfrid, evocando con uno schiocco di dita una decina di piccole spazzole che cominciano a rimuovere la polvere dalla sua tunica. "Volevo vedere se anche questi erano animati".
Fiona intanto si dirige al portone e comincia a lavorare sulla serratura. Dopo alcuni tentativi infruttuosi, Iriel appoggia una mano sulla sua spalla e le indica il chierico che ha già estratto l'ascia e si prepara a colpire. La ladra fa appena in tempo a scansarsi che la lama affonda nel legno, scheggiandolo. Un altro colpo sortisce il medesimo effetto.
"Non mi sembra che tu faccia molto meglio" commenta Fiona, infilando di nuovo gli attrezzi nella toppa. Il suono della serratura che scatta viene coperto dall'ennesimo colpo d'ascia del chierico che si abbatte a pochi centimetri dalla testa della ladra, strappandole un grido. Delorean, ignorando lo sguardo di rimprovero che lei gli lancia, appoggia il piede sul legno e spinge per disincastrare la lama. I cardini saltano e metà del battente crolla al suolo.
"L'ho aperta, no?" sorride il chierico. La mezzelfa allora gira la maniglia, aprendo la porta e lasciando la parte del battente spaccato in bilico contro l'architrave. "Io l'ho aperta. Tu l'hai sfondata. Ricordati la differenza".
Il varco conduce in una grande stanza, al centro della quale c'è un trono di pietra dotato di fasce di cuoio che immobilizzano uno scheletro, coperto malamente da un vestito un tempo bianco con un simbolo di Tyr ricamato sul petto. Su un lato fa bella mostra di sé un'imponente rastrelliera piena di attrezzi per la tortura, ormai arrugginiti. Due larghi tavoli macchiati di sangue completano il macabro arredamento.
"Non si sa mai..." mormora Zigfrid avvicinandosi al cadavere, afferrando una tibia e lanciandola in un angolo.
"Qui non c'è nulla di interessante" commenta Miodrag, girando per la stanza. "Passiamo alle altre due stanze".

6 commenti:

Nicholas ha detto...

Mi ricorda una oneshot di cthulhu.
Pg1 "È chiuso, lasciate che scassini"
Pg2 "Tranquillo, ho la chiave" *spara sulla serratura che esplode*
Porta dopo.
Pg2 "È una chiave universale..."

andrea ha detto...

eheheheh...

Nicholas ha detto...

Eccola qua, ma se non hai letto tutta la one-shot e ti interessa farlo questo post sta abbastanza verso il fondo ;)
http://oneshot-tales.blogspot.it/2013/04/77-il-bacino-abbandonato.html

andrea ha detto...

questa one-shot mi mancava!

Nicholas ha detto...

Eheh, allora poi fammi sapere se ti è piaciuta, tra l'altro la trovi liberamente in download dal blog.

andrea ha detto...

sto leggendo e commentando =)