lunedì 24 agosto 2015

0082 - un altro genere di non morti

La prima stanza si rivela un dormitorio. Un pungente odore di muffa e polvere ammorba l'aria più che nelle altre stanze. Una decina di pagliericci ormai distrutti dal tempo sono disposti lungo le pareti, inframezzati da alcuni bauli di legno.
Fiona si fionda su uno di essi, con l'elsa del pugnale fa saltare il piccolo lucchetto e tenta di aprire il coperchio. Le assi di legno marcio si spaccano ed un paio di piccoli roditori scheletrici si fiondano fuori, cercando riparo altrove.
"Ah! Che schifo!" esclama la ladra, facendo un balzo all'indietro.
"Ma sono bellissimi!" grida Miodrag, rincorrendone uno ed afferrandolo con le mani. Il topo gli morde la mano, ma lo spadaccino con una mossa rapida gli ferma la mandibola con le dita. "Chissà se qualcuno è disposto a comprarli!"
Il piccolo mostriciattolo finisce nello zainetto pratico, seguito da altri due recuperati dietro gli altri bauli.
"Tu sei malato" commenta Delorean con un'espressione schifata sul volto. "Davvero".
Mentre Miodrag cerca altri topi in giro per la stanza, Fiona controlla tutti i bauli, non trovando altro che resti di stoffe, escrementi di topo e polvere. "Ci rimane la porta con i cinque teschi".

I teschi incastonati nel muro osservano minacciosamente la ladra mentre appoggia la mano sulla maniglia ed apre la porta. La stanza è più piccola della precedente ed il mobilio è più ricercato: un letto in ferro battuto ormai coperto di ruggine occupa il centro e nasconde parzialmente un piccolo forziere ed uno scrittoio. Sul tavolino è appoggiato un vecchio libro dalla copertina nera su cui si è depositato uno spesso strato di polvere.
Mentre la ladra si china sul baule, Iriel si avvicina al libro e lo apre. La copertina di carta si sbriciola, disperdendo vari pezzi sul tavolo.
"Puoi evitare di fare danni?" brontola Zigfrid, spostando la mezzelfa ed evocando una mano magica. Con molta attenzione gira la prima pagina e comincia a leggere. Dopo le prime righe il suo sguardo si fa duro; con un gesto secco comanda alla mano di strappare il foglio, che si disfa in mille pezzi.
"Perché l'hai fatto?" domanda Delorean, avvicinandosi.
"Era una ode a Myrkul" replica il mago, senza aggiungere altro.
Il chierico annuisce. "Prova a vedere cosa c'è scritto alla fine".
La mano magica del mago volta il libro ed arriva all'ultima pagina scritta. Il mago legge ad alta voce: "Ormai Myrkul è morto ed i suoi poteri non scorrono più in noi. Non ha senso rimanere qui. Alcuni seguaci del sud sostengono che l'essenza del dio sia ancora presente. Dovremo indagare. Abbiamo sigillato la Stanza della Meditazione grazie ad uno degli adepti che si sacrificherà per tutti. Purtroppo non è stato molto contento di adempiere al suo dovere. Ha grattato sulla porta per tutto il tempo".
"Povero" sogghigna lo spadaccino.
"Meglio sbarazzarsi di questa immondizia" mormora Zigfrid, distruggendo il libro e spargendone i pezzi per la stanza.

Nessun commento: