martedì 11 agosto 2015

0073 - i custodi del tempio

Fiona e Miodrag imboccano il sentiero e con circospezione avanzano verso il tempio, seguiti a breve distanza dai due compagni. Nel silenzio che avvolge la radura, il tintinnio delle armature sembra un rumore assordante.
"Guardate quei giunchi, si sono mossi!" mormora la ladra, indicando in mezzo ad una pozza.
"Sarà stato un po' di vento" ribatte lo spadaccino, avanzando verso il corpo. "Piuttosto... al tipo hanno mozzato una gamba".
La mezzelfa si gira a guardare il corpo che con una mano sembra protendersi verso l'ingresso del tempio. La gamba destra è tranciata di netto all'altezza del ginocchio e il pezzo staccato non si vede da nessuna parte.
"Cosa può averlo ridott..." Delorean non riesce a concludere la frase. Dagli stagni ai lati del tempio emergono due alligatori scheletrici che avanzano spalancando le fauci.
Fiona arretra d'istinto ma non riesce a scansare il primo morso, che lacera i pantaloni e segna in profondità la carne. La bocca dell'altro coccodrillo si chiude sul ginocchio di Miodrag, ma i denti stridono contro l'armatura senza provocare danni.
Delorean invoca la benedizione della sua divinità ed un'esplosione di energia positiva investe tutti, curando le ferite della ladra ed estirpando energia negativa dagli scheletri, che per un momento vacillano.
Un raggio bianco parte dalla mano di Zigfrid e colpisce il mostro vicino alla ladra. Alcune costole crollano a terra e lo scheletro inizia ad agitarsi come se stesse soffrendo.
"Voi aiutate Fiona, io penso a questo mucchio d'ossa" grida lo spadaccino, calando la spada sulla testa dell'alligatore, che si spezza in due.
"Vediamo se soffri il caldo, mostro!" La mezzelfa fruga nella borsa, estrae una bacchetta e pronuncia una parola di comando. Una vampata di fiamme esplode in faccia al mostro, che cerca di arretrare per immergersi nell'acqua, ma un'ultima spadata di Miodrag mette fine alla sua esistenza.
"Ricordami di lasciarti avanzare in avanscoperta, la prossima volta" sibila lo spadaccino guardando Zigfrid in cagnesco, poi si china a controllare il cadavere riverso sui gradini. "Potrebbe essere uno dei tizi arrivati prima di noi" mormora tra sé, esaminando il corpo in cerca di indizi ed oggetti.
"Quindi ne rimangono tre" ribatte Fiona.
"Direi di sì" conviene Miodrag. "Comunque questo non aveva nulla, a parte qualche moneta ed un pugnale".

Delorean sale i gradini e si avvicina all'ingresso del tempio. Un freddo innaturale esce dalla porta socchiusa, facendo rabbrividire il chierico. Con una spallata il battente si apre di qualche altro centimetro, permettendo anche al mezzorco di accedere all'interno.
L'interno del tempio è vuoto, a parte un'apertura al centro del pavimento. La poca luce che filtra dalla porta illumina debolmente alcuni gradini in pietra coperti di muschio che scendono nel sottosuolo, perdendosi nell'oscurità.
"Sembra ci siano delle impronte" sussurra Miodrag. "Facciamo attenzione, qualcuno potrebbe tenderci un'imboscata".
"Tanto ci noterebbero comunque" commenta Zigfrid, scuotendo la testa.
"E perché?"
"L'unico che ci vede al buio è il bisonte. Abbiamo bisogno di una fonte di luce". Il mago mormora una parola e posa la mano sull'armatura dello spadaccino, che inizia a brillare.
"Ecco, così va meglio" sghignazza l'halfling.
Miodrag replica con uno sguardo carico d'odio. "Io faccio anche da bersaglio, ma Fiona scenderà per prima. E' l'unica ci può salvarci da eventuali trappole".
"Uffa... sempre a me i rischi maggiori" borbotta la ladra, iniziando a scendere.

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