venerdì 28 agosto 2015

0086 - i naufraghi

Le abili manovre del capitano fanno avvicinare velocemente la Aleta al relitto ancora fumante. Ad un certo punto la vedetta comincia a gridare: "Uomini a cinquanta metri!"
Con un urlo perentorio Lizzy fa ammainare le vele, quindi ordina ai marinai di preparare la scialuppa ed appendere fuori bordo una scaletta di rete. Alcuni dei naufraghi cominciano a nuotare debolmente verso la nave, mentre altri riescono a malapena a voltare lo sguardo verso i soccorritori. La piccola lancia viene calata in mare e gli uomini della Aleta iniziano a recuperare le persone in acqua.
"Diamo una mano anche noi" esclama Fiona, afferrando una cima e lanciandola in mare. Un paio di superstiti afferrano la corda e si fanno trascinare verso la scaletta, iniziando poi a salire lungo il fianco della nave.
Miodrag aiuta il primo naufrago a salire, quindi gli chiede che cosa è successo. L'uomo lo fissa con uno sguardo vitreo ed inizia a balbettare frasi sconnesse. A quel punto un marinaio si avvicina, avvolge il poveretto in una coperta e lo accompagna nella stiva. Quando lo spadaccino si gira verso il secondo sopravvissuto, si trova davanti un nero alto più di due metri e largo quanto un armadio.
"Chissà quello quanto mangia" mormora Iriel all'orecchio di Fiona, lanciando l'ennesima cima in mare.
"Cosa è accaduto? Dov'è il capitano?" chiede Miodrag al gigante.
"Io sono Ibu, il secondo in comando. Siamo stati attaccati a notte fonda dai pirati" risponde l'uomo. "Ci hanno abbordati ed hanno saccheggiato la stiva, poi hanno ucciso il capitano ed hanno affondato la nave con fiamme magiche".
"Per chi lavorate? Trasportavate cose di valore?" si intromette Delorean, continuando ad aiutare la gente a salire sul ponte.
"La nave apparteneva alla Casata Seltarir" replica Ibu. Tutti si lanciano occhiate preoccupate, cercando di ricordare quali rapporti intercorrono tra le due Casate.
Fiona si avvicina a Iriel. "Secondo me questi sono criminali" le sussurra all'orecchio. "Non mi fido".
"Se ricordo bene, siete specializzati nel commercio di oggetti in avorio e porcellana" dice Miodrag.
"Esattamente. Stavamo tornando da un viaggio con un carico" conferma il gigante.
"Avevate qualche oggetto particolarmente prezioso per cui siete stati presi di mira dai pirati?" chiede Delorean.
"No, era un carico come tanti altri. Fortuna che siete arrivati voi, siamo rimasti in acqua solo alcune ore. Poteva finire molto peggio".
Lizzy si avvicina. "Abbiamo salvato quaranta persone, non sembrano essercene altre vive".
Miodrag si volta verso Ibu. "L'equipaggio da quante persone era formato?"
"Cinquanta uomini".
Lizzy si aggrappa al parapetto ed ordina ai marinai della scialuppa di controllare bene tra i resti della nave, nel caso ci sia qualche altro uomo da salvare. Dopo un po' torna dal gruppo. "Sembra che non ci siano altri sopravvissuti".
"Grazie ancora per averci salvato" mormora il gigante. "La Casata Seltarir vi ricompenserà per la vostra generosità".
Mentre Ibu raggiunge gli altri naufraghi sotto coperta, Iriel si sporge a prua e richiama uno dei delfini avvistati da Miodrag. "Puoi controllare se ci sono casse o oggetti grossi sott'acqua?"
"Prrr! Prrrrrrrrrr!" risponde la creatura, immergendosi e tornando in superficie poco dopo.
Dopo aver scambiato due parole con il delfino, la druida ringrazia e congeda l'animale, quindi torna dai compagni. "A quanto pare non c'è nulla di recuperabile sott'acqua".
"Anche se ci fosse, probabilmente non faremmo in tempo a recuperarlo. La tempesta sta arrivando" esclama Lizzy, indicando le grosse nuvole cariche di pioggia che si stanno avvicinando da ovest.
I marinai spiegano le vele, quindi la Aleta si dirige alla volta di Vaelan, allontanandosi dai resti della nave affondata.

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