giovedì 3 settembre 2015

0090 - finalmente libera

"Cosa succede?" esclama Nieven, voltandosi di scatto verso il rumore. Un'esile mano batte ancora sul vetro, poi un volto familiare fa capolino dal davanzale.
"Non preoccuparti, Nieven" dice Miodrag ridacchiando. "E' solo Fiona che torna dal suo giro di perlustrazione".
Il mago, tranquillizzato dalle parole dello spadaccino, si riaccomoda sulla poltrona, quindi fa un misurato gesto con la mano. La finestra si apre da sola, permettendo alla ladra di entrare.
"Non si usano più le porte?" borbotta Nieven, usando di nuovo la magia per chiudere la finestra.
"Delorean aveva ragione? Ci stavano seguendo?" chiede Miodrag, ignorando il commento del mago.
"Già" replica Fiona.
"Chi era? Come lo riconosciamo? Hai notato qualche particolare?" chiede il chierico, alzandosi e scrutando fuori dalla finestra.
"Mi spiace, è un tipo anonimo. E quel figlio di una sanguisuga del bimbetto che abbiamo incrociato prima gli ha indicato dove ci siamo diretti. Probabilmente è qui nei paraggi".
"Dev'essere uno bravo" commenta Miodrag. "Ma questo è un problema che affronteremo una volta usciti di qui. Ora parliamo di affari".
Il mago aspetta in silenzio che lo spadaccino continui.
"Abbiamo la cosa di cui si parlava l'ultima volta che ci siamo incontrati".
"La Candela di Myrkul" precisa Delorean.
"Quindi sarebbe il caso di aprire la gabbia e liberare la ragazza" continua Miodrag.
"Posso vedere la Candela?"
"Prima vogliamo vedere se la ragazza è ancora viva ed in buona salute".
"Mi sembra giusto. Trasferiamoci di sopra".
Nieven precede il gruppo lungo le scale che conducono al piano superiore e raggiunge uno stretto corridoio su cui si affacciano diverse porte. Si dirige quindi verso un piccola arcata in fondo, dietro alla quale c'è Tinky seduta su un letto, tutta intenta a risolvere un rompicapo di legno. Su un piccolo tavolino è appoggiato un vassoio carico di dolci e frutta fresca.
"Come potete vedere, sta benissimo" dice Nieven, appoggiandosi allo stipite.
Miodrag si avvicina all'apertura e posa le mani sul muro invisibile che blocca l'uscita. "Ciao Tinky. Stai bene?"
La giovane gnoma si alza dal letto e fissa lo spadaccino con uno sguardo carico di esasperazione negli occhi. "Fatemi uscire. Mi sto annoiando a morte".
"Ti farebbe bene rimanere qui dentro un altro bel po'" ridacchia Miodrag.
Lei abbassa gli occhi sbuffando sonoramente. "Uffa..."
Iriel, perplessa, sposta alternativamente lo sguardo tra la ragazzina ed il mago. "Come mai è chiusa lì dentro?"
"Questa è la nipote del nostro mecenate, Bilmin Occhiodoro" spiega lo spadaccino. "Si è introdotta qui dentro per rubare, si è fatta sorprendere dal padrone di casa e tentando di scappare ha rotto la Candela di Myrkul in possesso di Nieven".
"Ah, è una piccola teppistella" esclama la druida, ridacchiando. Tinky risponde con un beffardo inchino. "Quindi verrà liberata in cambio dello spirito del paladino?"
"Esattamente" risponde il mago. "Posso avere ora la mia Candela?"
Delorean recupera la bottiglia dallo zaino e la porge all'elfo, che inizia ad esaminarla attentamente. "E' esattamente quello che volevo". Con un gesto della mano dissolve il muro di forza, che svanisce in mille piccole scintille. La gnoma muove un timoroso passo verso l'uscita e protende le mani oltre l'arcata. Quando si rende conto che la magia che la teneva imprigionata è scomparsa, comincia a saltellare attorno al gruppo. Delorean afferra il polso di Tinky quindi segue il mago giù per le scale, ritornando con gli altri nel salottino.

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