venerdì 4 settembre 2015

0091 - rivelazioni

"Già che siamo qui, possiamo approfittare della tua conoscenza?" dice Miodrag, estraendo dalla borsa il medaglione con la misteriosa incisione. "Durante il viaggio abbiamo rinvenuto questo oggetto e vorremmo sapere se riconosci questo simbolo".
"Fatemi vedere" dice Nieven prendendo il medaglione dalle mani dello spadaccino. Lo posa sullo scrittoio, vi distende sopra un foglio di carta e con un carboncino riproduce in negativo l'incisione. 
"Questo simbolo ho l'impressione di averlo già visto" dice il mago restituendo il grosso pendaglio. "Ma non ricordo dove. Devo controllare tra i miei appunti".
"Per noi sarebbe molto importante capire cosa rappresenta" replica lo spadaccino.
"Immagino. Lasciatemi un po' di tempo e vi farò sapere quello che trovo. Mi dispiace per lo spiacevole inconveniente e per aver dovuto trattenere la ragazzina. Voi siete persone degne di fiducia ed avete fatto un ottimo lavoro. Se avete bisogno di qualcosa, posso mettere a vostra disposizione le mie capacità e le mie conoscenze, nonché la mia biblioteca".
"A questo punto, se me lo consente, mi permetto di chiederle di nuovo a cosa le serve la Candela" domanda Miodrag.
Il mago scruta il volto dello spadaccino per lunghi secondi, quindi si volta a guardare fuori dalla finestra. "Dovete sapere che tanto tempo fa, durante uno dei miei viaggi, sono riuscito a vincolare un genio. Smanioso com'ero di accrescere le mie conoscenze, gli ho imposto di esaudire un mio desiderio. Lui l'ha fatto. Una volta libero, però, ha usato i suoi poteri per punirmi con qualcosa di terribile. Sono circa cent'anni che sto cercando un modo per sistemare le cose".
Nieven si gira, fissando gli avventurieri che lo stanno guardando con curiosità. Fiona fa un cenno, indicandogli di proseguire.
"Ha preso l'anima di mia moglie, la mia adorata Naimi, e l'ha vincolata in una statuetta di giada".
Tinky, nel breve momento di silenzio, sussurra: "Ora capisco chi è la donna seduta nel salottino al piano di sopra con lo sguardo perso nel vuoto".
"Non ci ha però detto a cosa le serve la Candela di Myrkul" commenta Miodrag, dopo aver scoccato un'occhiataccia alla gnoma.
"Lo spirito del paladino ha un accesso parziale alle conoscenze dell'aldilà. In fondo Myrkul era la divinità che reclamava per sé le anime dei mortali. Attraverso l'artefatto voglio trovare un modo per liberarla".
"Non potrebbe funzionare come la Candela? La rompe e l'anima si libera!" esclama lo spadaccino.
"Credete che non ci abbia provato? Non è così semplice" borbotta il mago, afferrandosi le mani dietro la schiena e passeggiando nervosamente per la stanza. "Ci dovrà pur essere un incantesimo che permetta di liberare la mia adorata Naimi".
"Non ha pensato di affidarsi a qualche sacerdote?" chiede Iriel, guardando con la coda dell'occhio il mezzorco.
"Non mi fido della loro magia" replica il mago. "Ho l'impressione che se accennassi a questa cosa mi chiederebbero parecchie spiegazioni ed alla fine non accetterebbero di aiutarmi".
Mentre Nieven discute con i compagni, Delorean si avvicina alla finestra ed osserva la strada di fronte alla villa. Un tipo anonimo seduto su un basso muretto sta addentando un frutto mentre con disinvoltura osserva i passanti, i giardini e gli edifici attorno a lui. "Fiona, è quello il tipo che avevi notato?"
La ladra si avvicina alla finestra, osserva l'uomo ed annuisce. "Sì, è lui".

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