lunedì 28 settembre 2015

0107 - il magazzino 24

"Facciamo così" mormora Zigfrid, "renderò invisibile Fiona, così potrà arrivare al deposito senza allertare le guardie sul tetto".
Tutti approvano con un cenno di assenso. Il mago si avvicina alla ladra e pronuncia le parole dell'incantesimo, quindi osserva con soddisfazione l'esile figura della ladra che si dissolve.
"Trova un modo per entrare, noi intanto escogiteremo qualcosa per distrarre le guardie" dice l'halfling al nulla, poi torna ad osservare il magazzino.

Fiona attraversa la strada e si dirige in silenzio verso il vicolo di fronte a lei, quindi si arrampica sulla parete e raggiunge una delle grosse finestre, che si rivela oscurata da assi di legno fissate oltre il vetro. C'è della luce, dentro...
La ladra si avvicina alla porticina, chiusa da una serratura scadente. Dopo aver atteso il passaggio della guardia di ronda sul tetto, infila gli attrezzi da scasso nella toppa ed in pochi secondi fa scattare il meccanismo. Fiona scosta con delicatezza la porta quel tanto che basta per infilarcisi dentro, non riuscendo però ad evitare che uno dei cardini emetta un fastidioso stridio. La mezzelfa allora riaccosta la porta e si mette al riparo dietro ad una delle varie casse sparse per il magazzino. La flebile luce di una candela, proveniente da una piccolo ufficio in un angolo, illumina l'enorme stanza.
La mezzelfa comincia a guardarsi attorno, quando un rumore attira la sua attenzione.

"Mi sa che si sono accorti di Fiona" mormora Delorean, osservando una delle guardie fare un cenno al compagno.
"Ci penso io" ribatte Zigfrid alzandosi in piedi. Dopo aver calciato un'asse di legno in mezzo alla strada, avanza barcollando e berciando come un ubriaco.
Il soldato sul tetto si volta verso il mago, che avanza fino al magazzino e cozza contro il muro.
"Qui c'era una porta, una volta! Qualcuno l'ha spostata!" esclama a gran voce Zigfrid poi, guardandosi attorno, aggiunge: "O forse era più in là".
"Fatti un giro, ubriacone" gli urla contro la guardia, facendogli cenno di andarsene. "Tornatene a casa a smaltire la sbornia".
Per tutta risposta, il mago scosta la tunica e si libera della birra sul muro del deposito.

Fiona ignora le urla del mago che si sentono all'esterno e si affretta verso la fonte del rumore, che sembra provenire dal piccolo ufficio. La costruzione interna è bassa ed il varco che permette l'accesso non ha la porta, quindi la ladra si appoggia allo stipite e sbircia all'interno dello stanzino.
Dietro ad una sgangherata scrivania siede un uomo dai pochi capelli e dalle lenti spesse, chinato su un grosso registro consunto pieno di numeri. Accanto siede un ragazzo dai corti capelli neri, con i piedi appoggiati sul tavolo, che con aria annoiata sta incidendo con un coltello un pezzo di legno.
"La smetti di far casino? Mi deconcentri" borbotta il contabile. "Pensa piuttosto ad un modo per sbarazzarci del cadavere prima che arrivi un'ispezione".
"Figurati, per quale motivo qualcuno dovrebbe venire a fare dei controlli qui? I conti sono in ordine e le casse sono della Casata Acquadifonte. Non abbiamo nulla da nascondere" ribatte il giovane, gettando a terra il legnetto e ridacchiando.
"Sì, sì... ma basta che si siano dimenticati di sostituire una cassa e siamo fregati".
"Abbiamo già controllato tutto quello che è arrivato. Ad ogni modo, domani infiliamo il corpo in una cassa e mandiamo qualcuno a disperdere i resti nel deserto".
Mentre i tizi discutono, Fiona si avvicina di soppiatto al giovane e prova a infilargli il coltello in gola, ma all'ultimo il ragazzo si scosta e la lama si infila sulla sua spalla, strappandogli un grido di dolore.
L'uomo dietro alla scrivania posa il suo sguardo terrorizzato sulla mezzelfa, appena apparsa dal nulla, mentre l'altro cerca di tamponare con la mano la ferita che continua a sanguinare copiosamente.
La ladra approfitta del momento di confusione per balzare dietro al contabile, afferrarlo per il collo e puntargli la lama alla gola. "Fai un movimento e lui muore" sussurra, guardando il suo compagno ferito.
Stordito dal dolore, il ragazzo prova goffamente a colpire la mezzelfa, che d'istinto si tira indietro ed affonda il pugnale fino all'elsa. L'uomo, con un rantolo, si accascia privo di vita tra le sue braccia.
"Ti avevo avvertito" mormora la ladra, liberandosi del cadavere e facendo un passo indietro senza perdere di vista il suo avversario.
"Guardie! Guar.." grida il ragazzo, afferrandosi al tavolo e stramazzando al suolo in una pozza di sangue.
"C'hai messo tanto a dissanguarti" commenta Fiona guardando il corpo riverso a terra, poi comincia a frugare tra le carte sul tavolo.

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Accidenti che dissanguamento provvidenziale! A metà del post eropreoccupato per Fiona, che alla fine però se l'è cavata bene! Senza dimenticare il buon diversivo fornito da Zigfrid!

andrea ha detto...

L'"attacco sanguinante" del ladro non perdona :)

PS: ho scollegato l'account google+, che mi stava facendo impazzire...