martedì 27 ottobre 2015

0128 - sulle tracce degli assassini

Delorean si aggrappa al bordo del muro e cerca di tirarsi su, soffiando e contraendo i muscoli nello sforzo, ma rimane appeso con le gambe che scivolano sulle pietre senza fare presa.
"Muscoloso come sei, non riesci ad arrampicarti?" ridacchia Fiona, poi con una piccola rincorsa corre sulla parete e si ritrova in cima.
"Smettila di prendermi in giro e dammi una mano" grugnisce il mezzorco.
La ladra afferra il compagno per la collottola e tira verso l'alto, mentre lui tende i bicipiti con tutta l'energia di cui dispone. Grazie alla spinta combinata, Delorean raggiunge la sommità del muro, ma le sue braccia mancano la presa. La grossa figura del mezzorco vola oltre il bordo e tira una craniata sul selciato.
"Mamma, che male!" sbraita il chierico, alzandosi e massaggiandosi la testa dolorante.
Fiona scoppia a ridere. "Che imbranato! Hai la coordinazione di una lumaca asmatica!"
Il chierico, furente, si volta e cerca di afferrare la gamba della ladra, ma lei con un agile balzo schiva la mano e si issa in piedi.
"Vediamo la grande acrobata quanto male si fa" ringhia Delorean. "Dai, scendi!"
"Subito" replica Fiona, girandosi di spalle e realizzando un perfetto salto mortale. Il sorrisetto e l'impertinente inchino della ladra fa infuriare ancora di più il mezzorco, che con fare scocciato si volta e raggiunge lo spadaccino, inginocchiato per terra ed intento a osservare un segno scuro sul terreno battuto. "Delorean, avvicina la luce! Secondo te è sangue?"
"Sì, sembra proprio sangue" commenta il chierico, chinatosi per esaminare la macchia.
"Ci sono altre gocce anche sul marciapiede dall'altra parte della strada" esclama la ladra. "Portano in quel vicolo!"
"Peccato che non veda nessuna impronta" borbotta lo spadaccino.
Zigfrid arriva di corsa, madido di sudore e con il fiatone, quindi si ferma con le mani sulle ginocchia. "Non pensavo di metterci così tanto a fare il giro".
Mentre il mago riprende fiato, Miodrag recupera la sua lanterna dallo zaino ed inizia a seguire la pista. Dopo aver attraversato la strada, prosegue lungo marciapiede di fronte e poi si infila nel vicolo indicato da Fiona. Pochi metri e la traccia sembra sparire. Lo spadaccino comincia a guardarsi attorno, illuminando l'alto muro della villa e lo steccato di una proprietà abbandonata dall'altra parte della stradina, fino a che la torcia non rivela una piccola macchia sul selciato al centro della via ed un'altra vicino ad una breccia nel vecchio recinto.
Miodrag si rialza e fa per attraversare la strada, ma la mano di Delorean lo ferma. "Hai notato in fondo alla via? Sembra ci sia qualcuno".
Lo spadaccino scruta nell'oscurità, soffermandosi su qualcosa che spunta da dietro lo steccato. "Sì, lo vedo. Dall'altezza direi che c'è un ragazzino che ci sta spiando".
"Magari ha visto qualcosa" mormora il chierico. "Vado a controllare".
Delorean si avvia verso la svolta, guardando spesso nel giardino della casa abbandonata e facendo finta di non essersi accorto della figura che lo osserva. Quando attraversa la stradina, la testa scompare dietro l'angolo.
Cavolo! pensa il chierico, lanciandosi oltre la svolta e notando ad una decina di metri un ragazzino che si sta allontanando di corsa. "Ehi! Fermati! Voglio solo parlarti!"
Il giovane si blocca, poi si volta lentamente. La luce del medaglione illumina i vestiti logori e sporchi del ragazzino e le scarpe ridotte ad ammassi informi di stoffa. Il suo sguardo intimorito guizza di qua e di là nervosamente alla ricerca di una via di fuga.
"Non aver paura, voglio farti solo una domanda".
Il ragazzo fa un passo indietro. "Dicono tutti così".
"Per caso hai visto passare due tizi? Uno grosso ed uno vestito di scuro? Uno dei due era ferito" dice amichevolmente il chierico, tirando fuori una razione di carne secca e porgendogliela.
Il giovane avanza timidamente, mantenendosi però a debita distanza. "Può essere".
"Se ti do anche una moneta d'oro, potresti dirmi dove li hai visti?" aggiunge Delorean, estraendo una moneta dal borsello e facendosela girare tra le dita.
Il ragazzo fissa avidamente il dischetto che brilla alla luce del medaglione, quindi avanza ancora un po' e sporge la mano per prendere il fagotto del cibo, poi si blocca quando Fiona gira l'angolo. "Erano due tizi. Come faccio a sapere che quella poi non torna nella tua tasca?"
"Tu non ti preoccupare. Rispondi ed avrai la moneta".
"Non mi fido" ribatte il ragazzo, indietreggiando davanti ai due.
"Fiona, hai monete d'argento?"
La ladra, dopo un'occhiata al piccolo sbandato, fruga nel borsello, estrae una decina di monete e le posa in mano al chierico. Lui ne appoggia cinque sul selciato e fa un paio di passi indietro, indicando a Fiona di fare altrettanto. "Queste puoi prenderle subito, le altre dopo che avrai risposto".
Il ragazzo fissa i due, poi si avvicina senza distogliere lo sguardo ed afferra la pila di monete. "Ho visto i due uomini di cui parli. Si sono infilati in quell'apertura nello steccato e sono entrati in quella piccola costruzione laggiù".
Delorean e Fiona si voltano a guardare la piccolo ricovero in mezzo al giardino della villa abbandonata. "Sono ancora lì dentro?" chiede il chierico.
"Io non li ho visti uscire" borbotta il ragazzino, poi si lancia sulla seconda pila di monete nella mano del mezzorco e scappa via.
Fiona lancia un'ultima occhiata al vicolo, ora deserto, quindi fa cenno al compagno. "Torniamo dagli altri, ora sappiamo dove cercare".

1 commento:

Nicholas ha detto...

Gli avventurieri sono tutti uguali: non importa se guadagni 10 o 10.000 mo a missione, contratti sempre!