venerdì 30 ottobre 2015

0131 - teatro di strada

"Fiona, tutto bene?" urla Zigfrid, uscendo dalla stanza.
Miodrag e Delorean raggiungono il mago nel corridoio e muovono un passo verso l'uscita, ma si fermano quando la figura della ladra si staglia tra le ombre. Quando Fiona entra nella zona illuminata, tutti notano il suo sguardo soddisfatto e la figura esanime di Nadja, trascinata per un braccio.
"L'hai presa, eh?" domanda lo spadaccino con uno sguardo feroce, solo in parte mitigato da un accenno di sorriso.
"Stava per uscire dalla botola, ma sono riuscita ad afferrarla per un piede, poi le ho sbattuto la testa contro uno dei pioli di metallo" replica tranquillamente Fiona. "Penso sia solo svenuta, ma forse è meglio controllare".
Delorean si china ed esamina il corpo dell'assassina. "Non è presa bene, ma è ancora viva" commenta rialzandosi.
"E' presa meglio di com'ero ridotto io pochi minuti fa. Leghiamola ben stretta" esclama lo spadaccino, estraendo una corda e cominciando a bloccarle mani e piedi.
Fiona osserva i goffi gesti del compagno e scuote la testa. "Pensi che un'abile assassina come lei venga fermata da quei nodi da dilettante?"
"Ho stretto bene!" bofonchia Miodrag, tendendo la fune.
"Davvero?" commenta la ladra, afferrando un punto della corda e tirando. Il nodo si slaccia e le braccia dell'assassina ricadono lungo i fianchi. "Dai qua, faccio io".
"Ora bisogna avvisare le guardie che abbiamo trovato i veri assassini" dice il chierico, osservando le agili dita della ladra stringere dei complicati nodi attorno ai polsi ed alle caviglie di Nadja.
"Bisognerà portare in superficie tutti i corpi" commenta Zigfrid, "sarà dura se nessuno ci dà una mano".
"Fatemi stringere quest'ultimo nodo, poi vado a chiamare le guardie" esclama Fiona, tirando per l'ennesima volta le due estremità della corda.
"Va bene, solo ricordati che i soldati non sanno che stiamo indagando" ribatte il mago.
"Nessun problema" ribatte lei facendogli l'occhiolino.

Fiona esce dal pertugio tra le assi spaccate del recinto e raggiunge il vicolo. In lontananza, un paio di guardie stanno perlustrando la strada attorno alla villa, accompagnate da due mercenari con lo stemma della Casata dell'Aurora.
Se avessimo lasciato le indagini in mano a questi incompetenti, Amir finirebbe i suoi giorni in prigione pensa la ladra. Poi prende fiato ed urla: "Aiuto! Accorrete! Sono stata aggredita!"
Attirati dalle urla, i soldati si voltano verso la mezzelfa che si sta sbracciando in mezzo alla stradina. I due si scambiano un'occhiata e, dopo aver mormorato qualcosa agli uomini di Dragan, sguainano le armi e raggiungono di corsa la ragazza. "Si calmi, signorina! Sono il sergente Grimmett" dice l'uomo più grosso. "Cosa succede? Chi l'ha aggredita?"
"Due bruti mi hanno afferrato ed hanno cercato di trascinarmi dietro quella siepe! Per fortuna c'erano i miei compagni, che sono accorsi e li hanno inseguiti lì dentro!" grida Fiona, indicando il giardino della villa, che si intravede tra le assi della staccionata.
"Tu resta qui, io vado a chiamare il capitano Morningstar" dice Grimmett al suo compagno d'armi. "Ci sono state troppe aggressioni, questa notte!"
Quando l'altro risponde con un cenno d'assenso, il sergente si volta e corre verso la villa, tornando dopo una decina di minuti in compagnia di Malika. Il capitano nota Fiona in mezzo alla strada e la preoccupazione nel suo sguardo cede il posto al sollievo. "Saresti tu la donna aggredita?" dice con un sorrisetto beffardo.
"Certo!" esclama la ladra, posando teatralmente il dorso della mano sulla fronte. "Due uomini molto cattivi mi hanno aggredito, poi si sono infilati in quel capanno".
"Certo, come no. Uomini, seguitemi!" grida Malika, infilandosi nel pertugio tra le assi e dirigendosi verso la piccola rimessa degli attrezzi.

Il rumore dei passi nel corridoio riscuote Zigfrid dalle sue letture. Quando Fiona entra nella stanza assieme a Malika, il mago chiude il libro e si alza dalla sedia. "Finalmente! Pensavamo ti fossi persa!"
"Intendevi chiedermi se sto bene dopo l'aggressione che ho subito nel vicolo, vero?" ribatte la ladra, facendo un cenno con il capo verso il capitano, che scruta l'halfling con un malcelato sorriso.
"Certo! Certo!" esclama Zigfrid sorridendo affabilmente. "Stai bene?"
"Quindi questi sarebbero i tizi che hanno aggredito la vostra amica nel vicolo, giusto?" taglia corto il capitano, osservando i cadaveri sparsi nella stanza.
"Fiona è stata aggredita? Quando?" mormora Delorean allo spadaccino, guardando preoccupato la ladra.
"Sono proprio loro" ribatte Miodrag dando una gomitata sul torace del chierico, che trattiene una smorfia di dolore.
"E si dà il caso che siano anche gli assassini di Baler" aggiunge Zigfrid. "Quello è il falso cameriere, lì per terra ci sono i suoi vestiti. Quello a torso nudo è l'assassino della guardia. Questi altri due, invece, sono Huriya e Nadja, i due tizi che avevamo incontrato sulla nave di Acquadifonte".
"Vedo che siete riusciti a prenderne uno vivo" commenta il capitano, vedendo Nadja legata come un salame. "Ottimo lavoro. I miei uomini prenderanno i corpi e le prove, voi seguitemi fuori. Questa è pur sempre proprietà privata".

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