martedì 3 novembre 2015

0133 - lezione di storia

"Beholder?" chiede Delorean grattandosi il mento. "E cosa sarebbero?"
"Sono creature malvagie che molto tempo fa invasero questa regione" spiega lo spadaccino. "Hanno assoggettato la città ed hanno governato con il pugno di ferro finché una coalizione di umani non li ha distrutti".
"Ma come parli forbito, ragazzino" lo canzona Zigfrid. "Stai recitando a memoria nozioni che ti ha insegnato Agha, non è vero?"
Fiona tira uno scappellotto al mago, che si afferra la testa simulando un dolore lancinante. "Ahia! Mi hai fatto malissimo!"
"Tu smettila di prendere in giro Miodrag" ribatte la ladra, poi si volta verso lo spadaccino. "Ok, quindi la cassa apparteneva ad una famiglia di beholder vissuta qui più di cento anni fa. Hai detto che sai anche chi ha realizzato questo posto".
"Non posso esserne certo, ma direi che questi tunnel siano stati scavati da un gruppo di dissidenti. Avevano bisogno di organizzare la resistenza all'interno della città e probabilmente si sono rifugiati qui sotto. Queste sembrano scorte di viveri ed armi in attesa di un assedio. Non mi stupirebbe se i tunnel arrivassero oltre le mura della città".
"Il simbolo è stato cancellato con la punta di un pugnale e con cattiveria, quindi potrebbe essere come dici tu" commenta il chierico. "Ma gli undici pallini del disegno... non vi ricordano le undici punte del simbolo sul medaglione?"
"Hai ragione!" esclama Miodrag.
"Ok, potrebbero esserci un legame" replica Zigfrid, "ma non abbiamo abbastanza elementi per capire se avete ragione o meno".
"Bene, tutto chiaro" lo interrompe Delorean, tirando fuori un piede di porco. "Che ne dite se ora guardiamo cosa contiene questa cassa?"
Il legno cede e si spacca sotto la pressione della barra di ferro, rivelando all'interno alcune stoffe e vestiti riccamente decorati con motivi floreali e fili d'oro.
"Questo sembra un bottino di guerra, peccato che ormai sia invendibile" commenta Zigfrid afferrando il lembo di un vestito, che si disfa tra le sue mani.
"Magari c'è qualcosa sotto!" dice lo spadaccino, rovistando tra i tessuti mentre gli altri osservano distrattamente le altre casse.
Un'esclamazione di sorpresa fa girare tutti. Miodrag estrae dal fondo un piccolo scrigno, finemente lavorato e decorato con alcune lamine d'argento.
Fiona controlla la serratura e poi fa scattare il meccanismo. "Pietre preziose! Bel colpo!"
La ricerca nel resto della mercanzia non dà altri frutti, solo merci avariate, stoffa e stoviglie ormai irrimediabilmente rovinate. Il gruppo si raduna fuori dalla porta ed inizia a discutere sulla prossima mossa.
"Dobbiamo scoprire dove porta quel condotto!" esclama Zigfrid.
"Io vorrei andarmene a dormire" ribatte Miodrag, sbadigliando vigorosamente. "Ma se proprio ci tieni, posso attendere ancora un po'. Faccio strada".
Lo spadaccino avanza nel buio illuminato dall'emblema di Delorean e si ferma dopo una decina di metri, osservando un'apertura sulla destra. Ad un suo cenno, Fiona si avvicina e controlla la presenza di eventuali pericoli.
"Tutto ok, non c'è nessuno" sussurra la ladra, indicando agli altri di avvicinarsi.
Il corridoio prosegue per un paio di metri e termina con una scaletta che sale verso il soffitto, su cui è presente una botola di legno. Miodrag si arrampica, spinge il pannello con la testa e scruta attorno a sé.
"Da lì si accede ad uno scantinato" dice lo spadaccino tornando indietro. "Dalle ragnatele che ho visto direi che la casa è abbandonata da parecchio tempo".
"Andiamo avanti" sussurra Zigfrid, avanzando nel tunnel principale.

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