giovedì 5 novembre 2015

0135 - vicolo cieco

"Cerchiamo nella stanza, dovrà pur esserci un altro passaggio" esclama Fiona, tastando le pareti di roccia in cerca di una leva o di un'apertura nascosta.
Dopo essersi assicurato che lo spadaccino riesca a reggersi sulle sue gambe, Delorean si unisce alla ladra nella ricerca, ma dopo una ventina di minuti i due avventurieri non hanno trovato nulla.
"Lasciate perdere, questa è solo una trappola per curiosi" mormora Zigfrid, sedendosi a gambe incrociate sul pavimento ed agitando con il piede il mucchietto di cenere e sparpagliando davanti a sé i frammenti d'osso.
"Abbiamo rischiato la vita per nulla?" chiede Miodrag, battendo sulla roccia dietro all'intelaiatura della porta. "Sei sicuro che questo non sia un portale magico?"
"Ho controllato, è una comune porta di legno incassata nella roccia" ribatte il mago. "Solo non capisco perché sprecare tempo per costruire una struttura del genere al solo scopo di usarla come trappola".
"Probabilmente c'è un modo per passare oltre, ma noi non riusciamo a comprenderlo" azzarda Fiona, appoggiando la schiena alla parete.
"Questa notte ho rischiato due volte di morire" esclama lo spadaccino. "Direi che è più che sufficiente. Torniamo a casa".
"Va bene, va bene" sbuffa il mago, rialzandosi da terra ed uscendo dalla stanza. I compagni lo seguono e si avviano nel lungo tunnel, ripercorrendo i propri passi e sbucando dopo più di mezz'ora nel giardino della villa abbandonata. Dopo il caldo soffocante patito nelle gallerie, tutti accolgono con gratitudine la debole brezza che spira dal mare e che porta alle narici l'odore del mare.
"Domani sistemeremo anche la questione con Amir" esclama Miodrag, dirigendosi verso casa. "Ora ho solo voglia di distendermi a letto e perdere conoscenza".

I rumori della città svegliano Fiona alcune ore dopo l'alba. Il sole sta già cuocendo la città sotto i suoi raggi e la giornata si preannuncia torrida. Scendendo nella sala comune per fare colazione, la ladra trova Delorean intento nelle preghiere del mattino e Miodrag che lava il proprio vestito in un catino. "Attento a non rovinarlo, con tutto quello che ti è costato".
"Penso che il sangue e la sporcizia siano la preoccupazione minore" ribatte lo spadaccino con una smorfia, alzando la camicia e mostrando gli squarci sul petto e sulle maniche.
"Prova a chiedere al tappo se riesce a rammendartela con la magia" ridacchia Fiona, prendendo dalla ghiacciaia una brocca piena di latte e sedendosi al tavolo.
"Vado a svegliarlo" interviene Delorean rialzandosi. "Abbiamo un appuntamento con Malika ed abbiamo dormito fin troppo".
Il chierico torna nella stanza accompagnato dal mago, che appoggia il suo libro sul tavolo e si serve un bicchiere di latte. "Buongiorno a tutti! Io ho già studiato, se voi avete finito le vostre incombenze possiamo muoverci!"
"Come mai sei sempre l'ultimo ad alzarti e poi ci metti fretta per uscire?" chiede Fiona, infilandosi la borsa a tracolla ed afferrando l'arco.
"Perché posso permettermelo" replica Zigfrid con un sorriso sornione. "Sono una persona organizzata, io!"

Malika apre la porta del proprio ufficio e fa accomodare gli avventurieri mentre Amir, seduto su una poltrona, osserva alcune carte con fare svogliato.
"Buongiorno, capo!" esclama Miodrag. "Non ti hanno ancora rilasciato?"
"Stavamo aspettando il vostro resoconto per scagionare del tutto il signor Sandstone" risponde il capitano, chiudendo la porta ed accomodandosi dietro alla scrivania. "A proposito, vedo che vi siete dati una ripulita".
"Abbiamo fatto il possibile" replica Delorean, afferrando uno sgabello e sedendocisi sopra.
Mentre anche la ladra e lo spadaccino si accomodano sulle sedie rimanenti, Zigfrid si appoggia al tavolo e descrive in dettaglio le indagini e gli eventi della nottata, omettendo il secondo viaggio nelle gallerie e l'incontro con il non morto.
"Questa lettera, inoltre" dice Miodrag porgendo a Malika il bigliettino recuperato nel tunnel, "dovrebbe scagionare del tutto il nababbo".
"Direi di sì" ribatte il capitano con un cenno d'assenso. "Signor Sandstone, è libero di andare. E mi scuso per il disturbo che le ho arrecato".
"Non si preoccupi, ha fatto solo il suo dovere" dice Amir alzandosi ed avviandosi all'uscita. "Ora finalmente potrò dormire in un letto che si possa definire tale. Con voi ci vediamo nel tardo pomeriggio, dobbiamo discutere di alcuni dettagli che riguardano la Casata della Sabbia".
"Certo! E faccia buon riposo" esclama Zigfrid, accennando un saluto mentre il nababbo esce dalla stanza e si chiude la porta alle spalle.
"Ora che abbiamo concluso le questioni burocratiche, c'è ancora una faccenda in sospeso" dice Malika appoggiando i gomiti sul tavolo ed afferrandosi la testa con le mani. "La donna che avete catturato è una tipa tosta e si rifiuta di parlare. E' anche riuscita a liberarsi per ben due volte delle manette".
Fiona lancia uno sguardo eloquente a Miodrag, che replica scrollando le spalle.
"Potremmo interrogarla noi, se non le dispiace" propone il mago. "I miei compagni non vedono l'ora di poter scoprire i mandanti di tutte queste attività illecite".
"Non avevo il coraggio di chiedervelo" ribatte il capitano con un sorriso. "Seguitemi, vi accompagno".

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Se l'assassina comincia a fare l'arrogante durante l'interrogatorio temo che Miodrag andrà in crisi berserk!

andrea ha detto...

in realtà è stato moooolto calmo. Il problema è stato un altro! =D

rocco ha detto...

hey hey ... chi è che spoilerizza adesso? poi "calmo" non direi proprio... però in effetti ultimamente miodrag è stato particolarmente iracondo...

andrea ha detto...

=D

Nicholas ha detto...

Il genere di incoraggiamenti che non bisogna dare...

andrea ha detto...

a che incoraggiamento ti stai riferendo? =P