venerdì 20 novembre 2015

0146 - un buon compromesso

Dopo aver ricompensato gli avventurieri con parecchie monete d'oro come ringraziamento per averlo scagionato dall'accusa di omicidio, il nababbo li congeda e riprende i suoi affari.
"Abbiamo avvertito Amir, ora io proporrei di andare nel deserto per trovare quel tesoro a cui ha accennato Alif" esclama Zigfrid.
"Mi sembra un'ottima idea!" commenta Tsadok. "Un po' di soldi mi farebbero comodo, dato che al momento non ne ho".
"Davvero? Quanto hai in tasca?" chiede Miodrag.
"Un paio di monete d'argento, l'ultimo obolo ricevuto al tempio" mormora mestamente il chierico.
Lo spadaccino spalanca gli occhi. "E come pensi di equipaggiarti per il viaggio?"
"Qualcosa mi inventerò".
"Che ne dite se per il momento gli affidiamo parte dell'equipaggiamento di Delorean?" propone Fiona. "Al nostro compagno non servirà per un po' e per noi potrebbe fare la differenza".
Miodrag si toglie la borsa dalla spalla e la porge al mezzorco. "Per me sta bene. Vedi di trattarlo con le dovute cure".
"Un momento!" esclama Zigfrid, afferrando la bisaccia e frugandoci dentro. "Per l'equipaggiamento va bene, ma il denaro lo conserviamo noi".
"E come mi pago la locanda?" chiede Tsadok, alzando un sopracciglio.
"Facciamo un patto" propone Fiona sorridendo. "Io ti anticipo i soldi per il vitto e l'alloggio, tu me li restituirai appena ne avrai l'occasione".
Il mezzorco ricambia il sorriso. "Mi sta bene".
"Bene, possiamo andare". Il mago si incammina verso le stalle, ma il braccio di Miodrag lo ferma. "Io andrei prima a vedere cos'è successo in locanda, non mi fido molto della competenza della guardia cittadina".
"Anch'io stavo pensando la stessa cosa" aggiunge la ladra.
"Avete ragione, glielo dobbiamo ad Elin" conviene Zigfrid. "Quelle grotte nel deserto possono attendere un altro paio di giorni".

I tre piani della Duna di Zeffiro svettano come sempre tra le case della Lama del Riposo, anche se lo spettro della morte della proprietaria sembra conferire una luce tetra all'edificio.
Quattro guardie stanno tenendo alla larga i curiosi e cercano di mantenere l'ordine. Quando il gruppo si avvicina, uno dei soldati si sposta per intercettarli. "Mi spiace, non è permesso l'accesso alla locanda".
Miodrag mostra il distintivo fornito da Malika. "A noi l'accesso è consentito".
"Scusate, non ero stato informato del vostro arrivo". La guardia si sposta e fa cenno ai commilitoni di lasciar entrare i nuovi arrivati.
Gli avventurieri varcano la soglia e si dirigono verso le scale, ma un sergente si frappone. "Voi che ci fate qua? Non è permesso a nessuno l'ingresso!"
"Siamo venuti qui per l'arrosto" lo schernisce Zigfrid. "Dicono sia la miglior cucina della città".
"Veramente noi eravamo ospiti della Duna di Zeffiro" interviene Miodrag.
Il soldato si pianta i pugni sui fianchi e si piega in avanti fissando intensamente il mago negli occhi. "Non voglio ficcanaso qui dentro".
"Quindi tu dovresti uscire" ribatte Zigfrid sostenendo il suo sguardo.
"Vuoi essere arrestato, piccoletto?" sibila il sergente, mentre le vene del collo si ingrossano visibilmente.
"Vuoi essere maledetto, stangone?"
Lo spadaccino si frappone fra i due ed esibisce il distintivo. "Siamo amici di Malika e siamo qui per dare una mano con le indagini".
Il soldato si raddrizza, dà un'occhiata al simbolo quindi scrolla le spalle. "Se vi manda il capitano, mi tocca farvi rimanere. Seguitemi".

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