martedì 24 novembre 2015

0148 - vittima innocente

"Non ho capito, però, cosa stessero cercando" mormora Zigfrid. "Hanno frugato ovunque".
"Io un'idea me la sono fatta" commenta lo spadaccino, fissando il cadavere di Elin.
"Diamo un'occhiata al resto della locanda" propone Tsadok. "Magari salta fuori qualche altro indizio".
Il gruppo si divide ed esamina altre due camere del primo piano, poi Zigfrid e Miodrag si avviano verso l'ultima stanza in fondo al corridoio, attirati dalle voci di due uomini. All'interno il sergente sta discutendo a bassa voce con un altro soldato. Nel letto c'è un altro cadavere, ancora avvolto nelle coperte macchiate di sangue.
"Questo è l'unico avventore che ha dormito nella locanda ieri notte" spiega il sergente. "L'hanno sorpreso nel sonno, è bastata una pugnalata".
"Avete scoperto cosa cercavano?" chiede il mago.
"Non ancora. Nelle camere non sembra mancare nulla, ma dobbiamo ancora controllare l'ultimo piano" dice il sergente, uscendo insieme al sottoposto.
"Secondo me è stata una rapina finita male" commenta lo spadaccino guardandosi attorno.
"Direi di no" ribatte Zigfrid. "Accanto al letto c'è un borsello aperto. Ci ancora le monete d'oro".
"Non l'avevo notato".
"Secondo me cercavano noi" esclama Fiona, entrando insieme a Tsadok. "Le nostre stanze sembrano state esaminate con maggior attenzione. Nella mia ho trovato alcune assi sradicate dal pavimento".
Il mezzorco si avvicina alla giacca appesa all'unica sedia presente e comincia a frugare nelle tasche, appoggiando sul tavolo un rotolo di spago, un piccolo pugnale con il fodero, un fazzoletto ed un foglio spiegazzato e piegato in quattro.
"Non penso cercassero lui. Il ragazzo voleva entrare nella guardia cittadina" commenta, dopo aver letto il contenuto del biglietto. "E' un modulo per arruolarsi".
"Che sfortuna, si è trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato" commenta Miodrag. "Poveretto".
Il gruppo raggiunge le scale ed incrocia una guardia che sta salendo al piano superiore. Tsadok lo ferma e gli chiede se hanno identificato il ragazzo in fondo al corridoio.
"Abbiamo mandato un uomo alla guarnigione con la sua descrizione, ma per il momento non sappiamo chi sia" risponde il soldato, poi si irrigidisce quando vede il proprio superiore scendere. "Sergente, al piano di sotto non abbiamo trovato molti indizi. Gli aggressori hanno forzato una delle finestre sul retro e sono entrati nella cucina. Hanno frugato ovunque, ma non sembra sia sparito nulla. L'incasso è ancora al suo posto".
"E voi, avete scoperto qualcosa?"
"Di sicuro non è stato un furto" spiega Zigfrid. "Ci sono molte cose che avrebbero potuto rubare e sono ancora presenti. Cercavano qualcosa di specifico. O qualcuno".
"Cercheremo di saperne di più chiedendo ai nostri contatti" aggiunge Miodrag, iniziando a scendere le scale. "Vi terremo informati".

Il gruppo percorre la via principale, attraversa il centro della città e raggiunge la Lama dell'Onore. Parecchi carri sono fermi accanto a botteghe e magazzini, circondati da garzoni indaffarati a caricare casse piene di merci. Alcune persone trascinano carretti pieni di blocchi di ferro, tronchi ed altre materie prime, mentre una mezza dozzina di uomini è raccolta attorno ad una bacheca coperta di fogli con svariati annunci, alla ricerca di un posto di lavoro.
Zigfrid comincia ad osservare i vari negozi ed alla fine riesce ad individuarne uno che fa al caso suo, una merceria. "Chiediamo lì dentro, magari conoscono la bottega che ha rilasciato quella nota di credito".
Il mago entra nel piccolo emporio, getta un'occhiata distratta ai vari manichini che sfoggiano eleganti vestiti dai colori vivaci e decorati con piccole pietre preziose, quindi si dirige al bancone dove un giovane elfo sta arrotolando un nastro di raso con movimenti lenti ed aggraziati.
"Buongiorno, mio piccolo amico! Cosa posso fare per te?" chiede il commesso, accentuando la domanda con un ampio gesto della mano. "Dovrei avere alcuni abiti della tua misura oppure se vuoi posso prenderti le misur..."
"Grazie, sono entrato solo per un'informazione" lo blocca Zigfrid, sfoggiando un sorriso affabile. 
"Dimmi tutto, caro".
"Stiamo cercando Arun Briskly, lo conosci?"
"Fammi pensare..." dice l'elfo alzando gli occhi ed afferrandosi delicatamente il mento con la mano. "Ho già sentito questo nome, ma al momento non mi viene in mente nulla".
"Dovrebbe essere il padrone della bottega il ricamo".
Il volto del commesso si illumina. "Ah, ho capito! Sei nella città sbagliata, bellezza".
"E quale sarebbe quella giusta?"
"Se vuoi trovare Arun, devi andare ad Assur".

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