mercoledì 18 novembre 2015

0144 - richiesta inaspettata

Il mezzorco apre la porta e fa per uscire, ma viene richiamato dalla profonda voce del nano. "Già che ci sei, offri loro qualcosa da bere. Non sono abituati al caldo delle nostre fucine".
"Non ho nulla con me" risponde Tsadok dopo essersi tastato le tasche.
Thorgurn si copre gli occhi con la mano e sbuffa sonoramente. "Li porti nella sala ristoro e gli offri un bicchiere d'acqua fresca, brutto testone".
"Ah, già" ribatte il mezzorco sorridendo. "Senta, mi permetterebbe di accompagnarli nel deserto? Non si offenda, ma qui è parecchio noioso e sono anni che non esco da queste quattro mura".
Miodrag apre la bocca per commentare, ma si blocca quando nota il fabbro sorridere per la prima volta. "Mi pare un'ottima idea! La tua predisposizione per la religione è decisamente carente, magari riuscirai a trovare la tua strada come mercenario. E poi... finalmente la smetterai di infilarti in cucina per dare una mano al cuoco!"
"Ma perché? Quell'uomo fa un cinghiale che è una vera squisitezza!"
"Caleb non ha mai cucinato cinghiale in vita sua! Dopo tredici anni passati qui dentro non hai ancora capito che lo stufato è fatto con carne di cammello?" esclama esasperato il nano.
"Cammello, cinghiale... che differenza fa? E' buono" mormora il mezzorco, arretrando di un passo.
"Sarebbe buono se non bruciasse come le fiamme dell'inferno! Devi smetterla di versare nel pentolone interi vasetti di peperoncino! Ora vai, prima che ti tiri dietro un martello!"
Il gruppo segue Tsadok fuori dalla stanza e percorre in silenzio le buie gallerie.
"Siamo sicuri di volerlo con noi?" sussurra Zigfrid uscendo dal dedalo di tunnel e rientrando nella struttura principale del tempio.
Fiona osserva per un momento l'imponente fisico del mezzorco, quindi risponde con un'alzata di spalle. "Abbiamo già te, lui non può essere peggio. E comunque senza Delorean non abbiamo molte possibilità di sopravvivenza. Mi sa che è l'unica opzione".
"Vediamo cosa sa fare" propone Miodrag, poi appoggia la mano sulla spalla di Tsadok. "Prima hai chiesto al tuo superiore di poter venire con noi, ma non hai mica chiesto il nostro parere".
"E' vero, scusa" mormora il mezzorco, poi gli rivolge un sorriso sghembo. "Posso unirmi a voi?"
"Se vuoi aggregarti a noi, dobbiamo capire se puoi esserci utile" esclama lo spadaccino. "Iniziamo con una cosa semplice: quanto sei abile nel combattimento?"
Il volto di Tsadok si illumina. "Venite con me, vi faccio vedere!"

Gli avventurieri entrano in una piccola fucina scarsamente illuminata che, a differenza di quella del nano, ha solo alcuni logori attrezzi appoggiati alle pareti ed un'incudine scheggiata in più punti ancorata al centro della stanza.
Il mezzorco fruga dietro ad alcune lastre di metallo arrugginite, poi si volta raggiante. "Io uso questa!"
"E cosa sarebbe?" esclama Miodrag, osservando la strana arma in mano al sacerdote.
"Ho preso questa bellissima ascia e gli ho montato un martello sul fondo del manico!" ribatte lui con un sorriso, mentre accarezza con gesti amorevoli l'impugnatura foderata in cuoio.
"Secondo me se la tira sul naso" commenta Zigfrid, sedendosi sopra l'incudine.
"No, sono molto bravo" ribatte Tsadok, facendo volteggiare l'arma per aria. "E sono anche molto forte! Di solito affidano a me i lavori pesanti perché sanno che posso farcela!"
Miodrag lancia un'occhiata d'intesa a Fiona, poi indicando il grosso blocco d'acciaio su cui è seduto il mago esclama: "Secondo me quello non riesci a sollevarlo".
Zigfrid salta in piedi e si allontana quando il mezzorco afferra l'incudine e sbuffando tenta di sollevarla. Il suo volto diventa rosso e le vene del collo si ingrossano, ma il grosso attrezzo non accenna a spostarsi. Poi, dopo aver cambiato posizione, finalmente riesce nell'impresa. "Visto?"
"Ok, penso possa venire con noi" esclama la ladra.
"Questa posso portarmela via?" chiede Tsadok, mollando la presa e facendo rimbombare l'intera stanza. "Avete un posto dove metterla?"
"Questo prima si vuole unire a noi senza invito" mormora Zigfrid guardando i due compagni, "ed ora vuole anche un posto dove dormire!?! Siete ancora sicuri di volerlo?"
"Mica posso dormire in giardino!"
"Cioè tu vorresti venire a vivere da noi?" esclama Miodrag, sgranando gli occhi.
Riona inizia a ridacchiare. "Che tipo! Ci siamo appena conosciuti!"
"Beh, insomma... se avete bisogno di me, devo seguirvi dalla mattina alla sera! Sarà divertente!"
"Potremmo lasciarlo di guardia davanti alla porta" sussurra Zigfrid allo spadaccino. "Oppure farlo dormire nella tua fucina".
"Hai davvero una fucina?" esclama il mezzorco. "Posso usarla?"
"Vedremo" taglia corto Miodrag. "Comunque sì, ho una fucina. Ed ho realizzato una forgia a ventilazione perpetua".
Tsadok spalanca gli occhi. "E come hai fatto?"
"Eh, sapessi..." ridacchia il ragazzo, pensando al topo scheletrico che ha rinchiuso nella piccola ruota di metallo che aziona il mantice.
"Ora andiamo da Amir" interviene Fiona, "dobbiamo aggiornarlo su Delorean".

3 commenti:

Nicholas ha detto...

Miodrag ha creato il moto perpetuo! :o

andrea ha detto...

se prendi un topo non morto e lo fai girare su una ruota "blindata"... =D

rocco ha detto...

per la serie:come far diventare la necromanzia una energia rinnovabile...vero? mescolare magia e tecnologia...è stato il mio più alto colpo di genio di tutta la campagna finora...