lunedì 30 novembre 2015

0152 - la diffidenza di Arun

"Ben svegliati, dormiglioni!" esclama Miodrag, osservando i compagni stiracchiarsi. "Mentre voi vi stavate riposando, io ho fatto un giro per la città ed ho trovato un paio di cose interessanti".
"Ma tu stanotte non hai dormito?" chiede Tsadok, osservando con curiosità un calzino appallottolato ai piedi del suo letto.
"Questo anello mi consente di riposare velocemente" risponde lo spadaccino, indicando un cerchietto attorno al suo mignolo.
"Quindi? Hai individuato i bordelli migliori della città?" chiede Zigfrid aprendo il libro ed iniziando a leggere.
"No, tappo. Innanzitutto ho trovato l'emporio di Briskly, si trova qui vicino. Poi sono stato fermato da un drappello di guardie. Ah, sono anche entrato nell'altra taverna! Decisamente più raffinata di questa".
"Anche una stalla sarebbe più raffinata di questa topaia" commenta Fiona, sedendosi a terra ed allungandosi fino a toccarsi i piedi. "Hai scoperto altro?"
"Tornando qui ho intravisto una figura balzare da un tetto all'altro, dirigendosi verso il centro della città. Purtroppo non sono riuscito a vedergli il volto. Non penso mi abbia visto".
"Sempre a lamentarvi!" esclama il mago. "Nel Dambrath non c'erano tutte queste comodità".
"Peccato che non siamo più lì" ribatte la ladra. "Ti mancano così tanto il fango e le grotte infestate dai ragni?"
Zigfrid risponde con un'alzata di spalle.
"Io scendo a fare colazione, chi viene?" chiede Miodrag.
I tre compagni si guardano, poi scuotono vigorosamente la testa.

Dopo aver pagato la cena e la camera, gli avventurieri si dirigono alla bottega Il Ricamo. E' un piccolo emporio con un insegna abbastanza appariscente, dall'esterno si possono ammirare alcuni dei prodotti del negozio. Uno gnomo dalle grandi orecchie che spuntano tra i capelli grigio cenere sta posizionando un manichino accanto alla porta. Quando il gruppo si avvicina, il sarto si volta, saluta con un largo sorriso e rientra nel negozio.
"Buongiorno!" esclama Zigfrid varcando la soglia. "Presumo che lei sia il signor Arun Briskly".
"Sì, sono io! A cosa eravate interessati?" esclama lo gnomo sistemando un rotolo di stoffa su uno dei tanti scaffali.
Miodrag si avvicina ed appoggia la nota di credito sul bancone. "La riconosce?"
"Cosa sarebbe?"
"Ce lo dica lei, la firma in fondo al foglio è la sua".
Il sarto guarda meglio il foglietto, poi scruta il volto dei suoi interlocutori senza proferir parola. "Vedo, ma non l'ho mica scritta io. Sembra una nota di credito per merce illecita, io non compro certe cose".
"Merce illecita, dice?" commenta Zigfrid sogghignando. "Beh, potrebbe essere. La nota l'abbiamo trovata addosso ad un uomo morto. Magari lei potrebbe far luce sul perché avesse questo foglietto".
"E lei come avrebbe fatto a trovarlo addosso ad un cadavere?"
"Per la precisione, all'interno di un bellissimo paio di stivali di cuoio. Di ottima fattura, tra l'altro".
"Ha perquisito un cadavere?" chiede lo gnomo, fissando gli occhi sorridenti del piccolo halfling. "Chi è lei?"
"Sono Zigfrid, lavoro per la Casata della Sabbia" risponde il mago, facendo vedere il medaglione. 
Il sarto osserva attentamente il simbolo, poi riporta lo sguardo sul suo interlocutore.
"Si dà il caso che una nostra amica abbia avuto una discussione con una persona, accompagnata da altri brutti ceffi. Tre, a quanto abbiamo capito. Magari lei ci può aiutare a capire perché la nostra amica ci abbia rimesso la pelle. Se vuole, possiamo fornirle un incentivo" aggiunge alla fine, appoggiando una manciata di monete sul bancone.
"Quindi non siete guardie" commenta Arun, tamburellando con la mano accanto al denaro.
"No, vogliamo solo trovare il responsabile e fare giustizia".
"Va bene, va bene. Ricordo quel Kaylash. E' un ragazzo che si è fatto fare degli stivali su misura e qualche giorno dopo mi ha procurato un rotolo di cuoio conciato. Io non avevo abbastanza soldi per pagarlo, quindi gli ho lasciato quella nota di credito".

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