venerdì 15 maggio 2015

0007 - discussioni alla Duna di Zaffiro

La serata trascorsa alla Duna di Zaffiro è stata piacevole. La birra è scorsa a fiumi, soprattutto giù per l'esofago di Delorean, ed i discorsi al tavolo si sono incentrati sullo strano incontro nel vicolo. Poi la stanchezza per il lungo viaggio ha preso il sopravvento e tutti si sono ritirati nelle loro stanze.
"Finalmente una sana notte di sonno in un vero letto" pensa Fiona, mentre si distende tra le morbide lenzuola.

"Hai già ordinato?" dice la ladra, mentre prende posto accando a Miodrag.
"Ovvio che sì! Latte di cammello e fette di dolce per tutti. Sai bene cosa succede se Delorean non mangia subito dopo le sue preghiere" risponde lo spadaccino.
"Il bestione non è ancora sceso?" esclama Zigfrid, accomodandosi al tavolo.
"La volta che ti sente fai una brutta fine, lo sai?" gli risponde Fiona.
"Vedremo, vedremo..." sogghigna il mago, mentre comincia a guardarsi attorno. "Oh, ecco il brutto addormentato che fa la sua comparsa. Dormito bene?" ridacchia, mentre Delorean si siede.
"Sempre la solita solfa, eh? Sei fortunato che non hai nessun piatto davanti, sennò te l'avrei messo per cappello" ringhia il chierico. "Dov'è la mia colazione?!"

Dopo aver finito di mangiare, Fiona introduce l'argomento di cui hanno già parlato la sera prima. "Allora, cosa avete intenzione di fare oggi?"
"Potremmo aspettare di vedere cosa scende dalla prossima nave in arrivo. L'hai sentito anche tu ieri sera il marinaio al bancone, no?" dice Delorean, sputacchiando il cibo.
"Io propongo di andare nella zona dove ci sono gli uffici, se non ho capito male dovrebbe essere il Cortile Nador... di solito lì ci sono un po' di offerte di lavoro" risponde distrattamente Miodrag, dondolandosi sulla sedia.
La sua attenzione è rivolta ad un altro gruppo di persone che siede a qualche tavolo di distanza e sembra discutere animatamente. Tendendo l'orecchio riesce a sentire solo una parte della conversazione. Quando sente le parole "lavoro" e "monete d'oro" si alza e si avvicina ai tre mercenari che stanno discutendo.
Sono poco più che ragazzi si ferma a pensare Miodrag, squadrando il gruppetto. Poi nota un foglio al centro del tavolo.
"Buongiorno a voi, avventurieri! Il mio nome è Miodrag" si presenta lo spadaccino con un leggero inchino, "e non ho potuto far a meno di sentire che state parlando di un lavoro".
Il tre alzano gli occhi con aria spavalda, squadrando il nuovo arrivato. Dopo aver visto l'atteggiamento e l'equipaggiamento dell'uomo, sembrano molto meno baldanzosi e sicuri di sé.
"Sì, stanno cercando uomini per una carovana che si dirige a Radapur, un villaggio alla base delle montagne Curna dove si estrae il granito, poco oltre Lastarr. Ci vogliono due giorni per Assur e poi si viaggerà per circa un mese" risponde il più magro tra i tre, abbassandosi il cappuccio. E' un elfo.
"E quanto pagano?"
"Una moneta d'oro al giorno. E' parecchio perché la Casata dell'Aurora ha già inviato altre tre carovane, di cui non si ha più notizia. Probabilmente avranno incontrato qualche brigante. Tu ed i tuoi amici potreste unirvi, se siete in grado di usare quel bell'equipaggiamento che vi portate dietro" ribatte il più grosso dei tre, squadrando dall'alto in basso Miodrag.
Un pezzo d'oro al giorno per scortare nel deserto la quarta carovana, dopo che le altre tre si sono perse? Mi pare una miseria riflette lo spadaccino tra sé e sé. "Grazie delle informazioni, purtroppo non so se in città vendano l'equipaggiamento magico giusto... sapete che nei dintorni di Lastarr ci sono i beholder, vero?" mente Miodrag. "Che altro avevamo incontrato l'ultima volta, Zigfrid?"
"Scorpioni grossi come palazzi, se non ricordo male" risponde il mago, senza alzare gli occhi dal suo tomo.
Gli sguardi impauriti dei tre si incontrano. Lentamente si alzano, lasciando un paio di monete d'argento sul tavolo. "Beh... noi abbiamo altro da fare in città... se volete, potete andare voi a Radapur" dice l'elfo, pallido in volto, e consegna a Miodrag il foglio con il bando.
"Ah, grazie!" risponde con un sorriso lo spadaccino, mentre guarda il gruppetto recuperare le armi dalla rastrelliera ed uscire dalla locanda.

"Ecco qui" dice ai compagni, appoggiando il foglio sul tavolo, "se volete c'è questo lavoro. E' pagato una miseria e ci porta via due mesi tra andata e ritorno".
"Secondo me dobbiamo andare alla Casata della Sabbia. Mal che vada, possiamo sempre unirci alla carovana nel pomeriggio" ribatte Fiona, facendo roteare una moneta tra le nocche.
"Elin, sai nulla di questa Casata della Sabbia?" esclama Miodrag, rivolto al bancone.
La nana dietro al bancone li squadra, senza smettere di strofinare l'interno di un boccale con uno straccio. "C'è stata da poco l'elezione dell'Alto Consiglio e per la prima volta la Casata della Sabbia è riuscita ad entrare".
"Ah, quindi a Vaelan comandano le Casate dei Mercanti?"
"Nel Durpar comandano i più ricchi" ribatte Elin, "se sei il nababbo delle undici casate più ricche, detti legge. La Casata della Sabbia deve aver avuto un notevole colpo di fortuna o aver giocato sporco per esserci riuscita".
"Direi che è il posto giusto per guadagnare bene" conclude Fiona, alzandosi dal tavolo.

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