sabato 30 maggio 2015

0022 - Agha

"Io sono Agha" dice l'uomo. Poi si gira, afferra la borraccia e la porta alla bocca. Nemmeno una goccia d'acqua scende dall'imboccatura.
Il chierico gliela toglie gentilmente dalle mani, mormora un'orazione e gliela restituisce piena. Agha comincia ad ingurgitare il liquido e subito dopo sputa il contenuto in un accesso di tosse.
"Piano, un sorso alla volta" dice Delorean, aiutandolo a reidratarsi mentre Zigfrid, Fiona e Miodrag si avvicinano.
"Chi sei? Cosa è successo?" chiede il mago, accucciandosi vicino all'uomo.
"Come ho detto al tuo amico, mi chiamo Agha. Sono un artista".
"Questo risponde solo alla prima domanda" incalza Zigfrid.
"Ero diretto con la mia compagnia teatrale a Lastarr, dove un facoltoso mecenate di Vaelan ci aveva trovato un ingaggio. Siamo stati attaccati da un branco di gnoll. Alcuni di noi hanno tentato di difendere la carovana e sono stati uccisi. Gli altri si sono arresi. Una decina di noi, me compreso, sono stati fatti schiavi".
"Sì, sì, una triste storia. A me interessa cosa è successo qui" taglia corto il mago.
Agha osserva perplesso l'halfling. "Uno dei nostri carcerieri, un esploratore, era venuto qui per recuperare dell'acqua ed ha scoperto che qualcun altro aveva avuto la stessa idea e si era accampato nell'oasi. Si è accorto che c'erano solo pochi uomini che giravano tra le tende, una preda facile per gli gnoll. E' tornato qui con una decina di schiavi, quelli di noi che potevano combattere, ed alcuni sgherri dei suoi. Ci hanno mandato all'assalto per impegnare gli avversari, mentre loro potevano finire i superstiti con facilità".
"Questo spiega perché ci sono così tanti cadaveri vestiti come te" commenta Miodrag.
"Già, io sono l'unico sopravvissuto. Mi sono salvato solo perché ho finto di essere morto e la fortuna mi ha assistito. Qui c'erano molte provviste, quindi non si sono affannati a riportare al campo anche i caduti. Sono sopravvissuto una giornata con quel pugnale piantato nella pancia, all'ombra di questa palma. Sarei sicuramente morto se tu non mi avessi salvato con la tua magia" Agha guarda Delorean e sorride riconoscente.
"Quindi hanno ucciso tutti e razziato l'accampamento" commenta Zigfrid.
"Non proprio, hanno anche fatto quattro o cinque prigionieri" risponde l'uomo. "Scusate se mi permetto, ma... non è che avreste qualcosa da mangiare? Sto morendo di fame".
Fiona estrae un dattero dal sacchetto e lo posa sulla mano di Agha, che comincia a masticarlo piano, assaporando ogni boccone.
"Se gli gnoll non tornano, possiamo accamparci qui. Miodrag, prendi le provviste dal carro" dice la ladra.

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