martedì 2 giugno 2015

0025 - liberare i prigionieri

Delorean e Fiona perquisiscono i corpi dei due gnoll morti e poi gettano oltre il bordo le lance ed i pugnali trovati sui cadaveri.
Miodrag estrae dallo zaino una corda con rampino, la fissa ad una roccia sporgente e getta l'altra estremità oltre il bordo. In silenzio, tutti e cinque scendono dentro la fossa e si avvicinano alle gabbie degli schiavi, che si ammassano su un lato protendendo le mani e chiedendo di essere liberati.
"Zitti o sveglierete gli gnoll!" dice Zigfrid, avvicinandosi alla gabbia dove sono rinchiusi i Turuq. "Ora vi liberiamo, poi ci darete una mano a sterminare l'accampamento. Voi pensate alle capanne, noi alla sacerdotessa ed ai suoi scagnozzi".
"Certamente" risponde un derviscio con un ghigno stampato sul volto. "Non potevamo chiedere di meglio".
Zigfrid e gli altri cominciano a segare le corde che tengono legati i pali della prigione, riuscendo in poco tempo ad aprire un pertugio sufficiente a far passare i prigionieri.
Mentre alcuni uomini si danno da fare sulle altre gabbie, due Turuq afferrano i pugnali gettati dagli avventurieri e si dirigono di soppiatto alla prima capanna. Dopo pochi secondi escono coperti di sangue tenendo in mano altre armi, che forniscono agli altri compagni di prigionia.
"Andiamo a sistemare la sacerdotessa" sussurra Zigfrid ai compagni, avviandosi verso l'imponente entrata della miniera. I loro passi furtivi vengono nascosti dal russare degli gnoll, che si affievolisce man mano che gli schiavi li ammazzano nel sonno.
Ad una decina di metri dall'entrata della miniera, Fiona si immobilizza davanti al gruppo. Uno gnoll esce da una capanna e si dirige tranquillo verso la parete di roccia, traffica coi pantaloni e poi comincia ad urinare.
Mentre Miodrag scatta in avanti, la ladra incocca una freccia, prende la mira e lascia andare la corda. Lo gnoll si gira in quell'istante, richiamato dai passi in corsa. Il dardo lo colpisce ad una spalla, facendolo ruotare ulteriormente e strappandogli un grido di dolore. Lo spadaccino con un ultimo balzo si porta in mischia e sferra un fendente all'altezza del collo. La testa rotola qualche metro più in là, mentre il corpo si accascia a terra.
Il gruppo si guarda attorno, mentre il sonoro russare lascia il posto a richiami animaleschi. Molti gnoll escono dalle capanne con le armi in mano e dopo un attimo di smarrimento, si gettano contro i prigionieri.

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