giovedì 4 giugno 2015

0027 - stretto al petto

Fiona si gira verso le capanne, cercando con l'arco possibili bersagli. Gli ultimi due gnoll crollano sotto la furia di una mezza dozzina di prigionieri, il resto giace riverso in pozze di sangue. Alcuni uomini entrano ed escono dalle baracche cercando eventuali superstiti, mentre altri stanno accumulando i corpi vicino alle gabbie, curandosi di dividere i mostri dai loro compagni caduti.
Ad un tratto un urlo squarcia il silenzio: "Jill, no!". Una figura avvolta di stracci corre a perdifiato superando il gruppo ed imboccando l'ingresso della miniera.
"Fermati, potrebbero esserci altri pericoli!" urla Agha gettandosi all'inseguimento, ma il bastone di Zigfrid gli blocca la strada.
"Non ci sono più pericoli... grazie a noi, modestamente. Ed ora dacci una spiegazione" dice gelido il mago.
"Quella è mia moglie Jill. Da quando è stata fatta prigioniera è come impazzita. Si è progressivamente chiusa in se stessa, e tu dovresti ben capire il perché" risponde l'uomo, fissando l'halfling.
Il mago sostiene il suo sguardo per un momento, poi sospira, toglie il bastone dal petto dell'uomo e si gira. "Ok, andiamo".
Zigfrid precede i compagni ed Agha lungo il corridoio e si ferma davanti ad un varco che si apre sulla destra. Jinn è seduta al centro della grande stanza, con le gambe raccolte, e sta stringendo forte al petto un piccolo libro rovinato, a cui è stato strappato un lato della copertina. Il suo sguardo è perso nel vuoto e copiose lacrime rigano il suo volto.
Agha si avvicina e si china accanto a lei, posandole una mano sulla spalla, ma la donna non sembra accorgersi della presenza del marito. Jinn apre lentamente il libro e comincia a leggere muovendo le labbra.

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