lunedì 22 giugno 2015

0045 - la villa di Nieven

Il gruppo scende lungo la stretta via che conduce alla strada principale e si fa largo tra la folla di operai che si dirige verso la Lama dell'Onore per riprendere l'attività del pomeriggio.
Dopo una breve camminata sotto il sole, gli avventurieri raggiungono l'affollato mercato. Molte signore stanno facendo acquisti per la cena e dalle bancarelle giungono le squillanti voci dei venditori che cercano di richiamare l'attenzione dei passanti.
"Per di qua" indica Miodrag, dirigendosi al ponte che collega il Cortile Dirham al Cortile Rabat. Le acque del fiume sottostante scorrono placide, riversandosi nel piccolo lago artificiale al centro della città, parzialmente oscurato dal Palazzo delle Nuvole che levita parecchi metri sopra la sua superficie.
Il rumoroso vociare del mercato lascia il posto alla tranquillità delle ville e dei grandi palazzi che ospitano scuole e biblioteche. Piccoli gruppi di ragazzi ascoltano le lezioni all'aperto sotto gli alberi dalla folta chioma, mentre alcune figure vestite con tonache sgargianti girano per le strade con rotoli di pergamene e spessi libri sotto il braccio.
"Se le indicazioni di Lotch sono giuste, la casa di Nieven dovrebbe essere questa" dice Zigfrid, indicando una villetta a due piani in muratura, con un piccolo patio che dà su un giardino curato.
Il gruppo percorre il vialetto d'accesso e si ferma davanti alla porta. Il mago si alza sulle punte ed afferra il grosso batacchio raffigurante la testa di un leone, bussando un paio di volte.
Dopo qualche minuto la porta si apre ed una figura allampanata dalle orecchie a punta appare sulla soglia. Zigfrid squadra l'elfo: il volto segnato dalle rughe è circondato da barba e capelli lunghi ormai striati di bianco. Gli occhi blu sono socchiusi per il riverbero del sole, ma mantengono uno sguardo fiero, che osserva attentamente le persone che ha di fronte. La lunga tunica blu ricamata in argento non lascia dubbi nell'halfling: la persona sulla soglia è un mago.
La voce profonda dell'elfo coglie gli avventurieri di sorpresa. "I signori desiderano?"
"Buongiorno" dice Fiona, "nei giorni scorsi qualcuno ha tentato di introdursi in casa sua. Ciò corrisponde al vero?"
L'elfo fissa la ladra per un momento, poi sul suo volto appare un fugace sorriso: "Capisco. Sarà meglio entrare, all'interno la temperatura è più tollerabile e saremo lontani da orecchie indiscrete. Volete accomodarvi?"
L'elfo fa strada fino ad un piccolo salotto e si accomoda su una poltrona. Quando tutti sono seduti, il mago incrocia le mani e si sporge in avanti. "Quindi voi sapete chi sono, ma io non vi conosco. Potete farmi la grazia di dirmi chi siete?"
Dopo le presentazioni, il mago annuisce e si appoggia allo schienale. "Benvenuti in casa mia. Io sono Nieven. Prima di iniziare... gradite del tè?"
"Se è freddo, volentieri" risponde Fiona, incrociando le gambe.
Il mago schiocca le dita. Da una porta laterale esce fluttuando un vassoio che scende e si appoggia su un tavolino di servizio con un lieve tintinnio.
Ad una ad una le tazze colme di tè si alzano e si fermano davanti ad ognuno degli ospiti. L'ultima raggiunge Nieven, che la afferra delicatamente, ne prende un sorso e poi la appoggia al bracciolo della poltrona. "Avevate accennato ad un'intrusione".

Nessun commento: