domenica 7 giugno 2015

0030 - ritorno alla civiltà

All'alba del quattordicesimo giorno di viaggio Vaelan si profila all'orizzonte.
"Finalmente potrò fare un bagno e dormire in un letto vero" esclama Fiona, "la pelle mi prude da quanta sabbia ho addosso".
"E finalmente potrò avere un po' di silenzio" borbotta Zigfrid. "Agha non ha smesso di parlare un attimo".
Fiona ride. "E' vero, ormai tutti conoscono a memoria la storia della sua vita".
Hanin affianca il carro in groppa ad un cavallo. "E' giunto il momento per noi di salutarci. Non è bene che ci vedano entrare assieme".
"Giusto, non vorrei che qualcuno dei vostri ti vedesse in nostra compagnia" mormora Zigfrid. Poi, alzando il tono di voce, risponde: "Come da accordi, ci incontreremo stanotte nel vicolo dietro la sede della Casata".
Il Turuq annuisce. "Vedrò di non farmi seguire. Voi cercate qualcuno una sciarpa verde".
Dopo aver salutato gli avventurieri, il derviscio si allontana al galoppo verso le porte della città.
Fiona osserva la nuvola di sabbia sollevata dal cavallo. "Dici che lo rivedremo?"
"Di sicuro. Se non si presentasse perderebbe mille monete d'oro..."

La carovana supera la porta d'ingresso e si fa largo nella città brulicante di vita fino a raggiungere la piazza antistante il grande edificio di Amir.
Agha scende dal carro e si avvicina al gruppo di avventurieri. "Ora accompagnerò i sopravvissuti alla guarnigione e racconterò cosa è successo, in modo che le guardie sappiano cos'è accaduto alle altre carovane scomparse".
"Ottimo, noi intanto faremo rapporto al nababbo" risponde Miodrag.
"Per curiosità, volete che faccia i vostri nomi durante il resoconto?" dice l'uomo, facendo un cenno a Fiona. "O volete mantenere l'anonimato?"
Tutti si girano verso la ladra, che risponde con una scrollata di spalle.
"Una buona reputazione con le guardie non ci farà male" replica Zigfrid, "e magari anche il capitano Morningstar cambierà opinione su di noi e si renderà conto che non siamo gli stranieri rompiscatole e attaccabrighe che crede".
L'uomo ride. "Non importa cosa pensano gli altri. Voi avete salvato la vita di mia moglie Jinn, e per questo vi sarò sempre riconoscente".

Amir non distoglie gli occhi da Zigfrid mentre questi espone quanto accaduto all'oasi e sulle colline. Quando il mago conclude il racconto, il nababbo si alza, si dirige alla finestra e volta le spalle al gruppo, contemplando il giardino interno. "Quindi avete incontrato questo Hanin, il capo dei Turuq che volevano rapire mio figlio. Ha accettato di lavorare per noi?".
"Sì, ma ad alcune condizioni che noi non potevamo accettare senza parlarne prima con lei. E' per questo che abbiamo organizzato un incontro per stanotte".
"Condizioni?"
"Diciamo che non può lavorare apertamente per lei" replica Miodrag. "Le spiegherà tutto quando sarà qui".
"Ok, avete fatto un buon lavoro. Ritornate con il Turuq e concludiamo una volta per tutte questa faccenda".

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