martedì 16 giugno 2015

0039 - un asso di troppo

Mentre Zigfrid e Fiona prendono posto ad un tavolo, Delorean e Miodrag si accomodano al bancone, accanto ad un altro paio di avventori. Un giovane halfling sta asciugando un boccale. "Cosa posso servirvi, signori?"
"La birra inclusa nell'ingresso, tanto per cominciare" dice lo spadaccino. "Chi è il padrone della baracca?"
"Il fratello del cognato dello zio di mio cugino" risponde il barista, alzando un sopracciglio.
"E qual è tra i tuoi compari qui presenti?"
L'halfling indica con il pollice un secondo barista dal volto coperto di rughe, che si avvicina. Il vecchio sussurra qualcosa al collega, che si allontana per servire altri clienti.
Midrag lo squadra. "Sei tu il padrone? Possiamo parlare?"
"Sì, questo posto è mio. Prego, ditemi pure".
"Non c'è un altro posto in cui possiamo discutere?"
L'halfling si sposta di fronte ad un altro sgabello e lo indica con la mano. Miodrag sbuffa e fa cenno al vecchio di ritornare. Il barista prende due boccali, li riempie e li posa sul bancone. "Cosa posso fare per voi gentiluomini?"

Il giovane halfling in divisa di fronte a Zigfrid lo guarda per qualche secondo. "Hai un volto familiare... io non ti conosco? Sono Lippin, figlio di Gipper Manobucata".
"No! Mai visto in vita mia! Assolutamente!" replica il mago, assumendo l'espressione più innocente che riesca a simulare.
"Ma... tua zia... non era parente del fratello della cognata del capovillaggio..." continua imperterrito l'halfling, mentre Fiona guarda divertita la scenetta.
"Mai avuto una zia in vita mia! I miei erano figli unici! Assolutamente!" esclama Zigfrid, mentre la fronte gli si imperla di sudore.
"Mah, come dite voi... mi sarò sbagliato". Con un'ultima occhiata, il mazziere ricomincia a mescolare, poi distribuisce due carte al mago e due per sé. Fiona con un cenno della testa fa capire che per il momento guarderà.
Zigfrid si fa cambiare cinque monete d'oro e poi comincia a mischiare con abilità le fiches, attirando lo sguardo dei giocatori seduti al tavolo vicino.
Mentre le partite si susseguono, Il mago fa uso di tutta la sua abilità per barare, ma si accorge che anche l'halfling sta facendo lo stesso. Dopo una decina di mani, Zigfrid non ha vinto né perso nulla.
"Posso giocare anch'io?" chiede Fiona, battendo sul tavolo con le dita per farsi servire ed appoggiando sul tavolo qualche moneta d'oro.
Lippin distribuisce le carte, che la ladra scambia velocemente con due assi. "Ho vinto!" esclama, quando l'halfling rivela le sue.
Zigfrid sorride al mazziere. "Le ho spiegato le regole del gioco... tutte le regole".
Lippin fissa Fiona e poi mormora tra i denti: "Ho notato. Facciamo così. Io ignorerò il suo poker e voi lasciate la vincita".
"Perché, scusa? Ho vinto!" ribatte Fiona.
"Peccato che il quinto asso ce l'ho qui io" dice l'halfling girando la prima carta coperta del mazzo. "Sono qui solo da due giorni e non voglio perdere il lavoro. Facciamo finta che non sia successo nulla e vi darò le informazioni che cercate".

Nessun commento: